2002
fogne e gogne mediatiche
Ho assistito all’ultimo episodio di insolenza del ‘Sevizie Costanti show ‘
C’erano sette belle gnocche e tre gnocchi stasera dal bin laden mediatico, la calamità nazionale.
Hanno fatto i calendari. Quelli rozzi, tristi, che una volta li trovavi dal barbiere.
Piccolini, col cordoncino e la nappina, profumati. Ciascuno si è portato il suo e lo faceva vedere. C’era anche Platinette.Il pubblico applaudiva.
Un ospite è stato insultato, mortificato, umiliato, sottoposto a una vera gogna televisiva.Non so cosa avesse detto, credo qualcosa a proposito dell’orgoglio maschilista, capirai.Ma qualunque cosa fosse, nulla giustifica l’offesa, la mortificazione che ha subito
Gli è stato dato del ‘cazzaro', si è disposto che non fosse mai ripreso e che nessuno gli rivolgesse la parola per il resto della trasmissione.
Gli è stato imposto di tacere, di 'non pensare quello che pensava'
Quell’ospite è stato umiliato davanti a sua moglie, seduta in sala, cui il domatore della trasmissione ha riservato una dose massiccia della sua untuosa, maligna e ipocrita comprensione.Il vampiro che intanto si compiaceva del suo sadismo
La povera mogliettina se ne stava lì inquadrata in primo piano coi suoi occhiettini spauriti e disperatamente orgogliosi, mentre il suo maritino veniva massacrato in diretta con uno share del 100/100 davanti alla nazione, e a tutti i suoi parenti e amici.
E conoscenti. Che se la sghignazzavano nel frattempo, presumo.
E chi gli ha imposto questo?
L’insolente è colui che ha dato nome e volto per decenni a un porkshow disgustoso e repellente da quel Salotto Nazionale che è lo spaccato, la cifra stessa e il bubbone del processo di putrefazione sociale di questo paese.
Vero concentrato di ogni abominio e degenerazione, di tutti i vizi e le infamie della natura disumana.
E questo monstrum, questa cloaca e vas damnationis, che nella vita reale avrebbe incontrato solo disgusto e rifiuto, in quella virtuale, come concentrato del male, come certezza dell’Inferno, diventa spettacolo, diventa Show!
Un sogno, una meta, un traguardo,quella latrina..
E tutti lo vedono ed è il più visto di tutti. E’ il successo. Crea successi.
Solo quello che succede lì è successo. Sol chi passa da lì avrà successo. Comunque vada sarà un successo.
E’ la potenza del mezzo, bellezza.
Prendi l’essere immaginario più ributtante che ti riesca di concepire..
Orbo d’ogni sembiante umano, orrifico nell’anima e nel corpo... volgare, ottuso, falso, arrogante
Uno deforme. Un maiale calvo sudaticcio, viscido, grugno rincalcagnato e manine salciccia e due baffetti imbecilli Quanto di peggio ci sia. Un mestatore mellifluo, subdolo, vile, vendicativo, cattivo, spietato.
Arrogante coi deboli e untuoso coi potenti . Perfido.
Immagina un infame profanatore di eroi e spregiator degli uomini dabbene....
Fatto? Bene.
Mostralo in TV e diventerà una star.
La TV è la putrefazione.
E infatti.
Lui è il nemico pubblico numero uno. Il più nefasto.
E’ il Sommo Sacerdote della Grande Prostituta
L’Artefice sommo del rimbecillimento, degradazione, depravazione e abbrutimento nazionali nel postribolo mediatico.
Il Gran Cerimoniere di questa società nauseabonda del clientelismo, del privilegio e del servilismo .
Ha solleticato per decenni i più torbidi e bestiali istinti di “quelli a casa” col suo show quotidiano.
Un monumento alla rozzezza e all’ignoranza, zeppo di politici, lestofanti, maghi Otelma, baldracche , rufiani, buffoni, scienziati , invasati, teatranti, giocolieri, checche, nani e ballerine .E sopratutto di lui stesso.
Ciò che lì si svolge quotidianamente è la turpe consacrazione della rissa forsennata e plebea per uscire dal mucchio.
Ha generato un desiderio di massa di uscira dalla massa.
Tramite un suo abominevole e terrificante clone ci ha rovesciato addosso intere generazioni di amici e uomini e donne convinti che saranno famosi. Imbecilli che credono in se stessi e nel proprio talento anche se non ci sono. E neanche il talento.
Su cui imperversa il mantra di questa guida morale.
Sii ambizioso, fatti furbo , non fidarti mai di nessuno. Vinci o schiatta.
Solo per questo l’ergastolo se lo meriterebbe tutto.
Un’arma micidiale. Altro che il terrorismo.
I binladen e i riina sono dilettanti, al confronto.
Molto più spietato, efficace, professionale il massacro sociale con questo uso feroce, infame, talebano della TV lupara contro i tapini incantati a milioni dal suo piffero.
E’ l’apocalisse dell’andare a veglia, la devastazione di tutti i salotti italiani, la decorporazione della socialità
E’ il vitello d’oro.La perversione collettiva dell’orgia di degenerazione.
Il trionfo immondo della sofistica plebea e della macelleria mediatica.
E gli fanno pure le celebrazioni a questo qua, lui e la sua favorita.
Governo, opposizione e Quirinale, udite udite
Lo celebrano questo mammasantissima del nepotismo mediatico, questa apoteosi dei vizi nazionali.Che ha l’uomo sempre come mezzo e mai come fine.
Questo gorilla del ‘Semo noi li mejo e sti burini ve li paro io, non ve li faccio entrare ‘
Questo buldog della ruffianeria, imbonitore, adulatore del potere, blasfemo dissacratore .‘ Eh ‘namo su, e daje! bboni, e via, embéh!...’
E si atteggia a moralizzatore, pure.E ciancia di legger libri, dignità e rispetto umani .
Butta su un temino loffio e infingardo sulla tolleranza e sui valori.
Così, a stock, n’importa quali.
Vittima della mafia...pensa te. E diamogli la legion d’onore!
Al benemerito devastatore della vita di relazione, contaminatore dei sani costumi della sensibilità popolare..
Al serial killer televisivo capace di un’esecuzione a freddo in diretta di una vittima sacrificale al Dio dello Spettacolo.
E nessuno ha protestato allo stadio di Kabul, ai Parioli. E nel Belpaese
“La madre del cretino è sempre incinta” è la sua idea di Umanità e innata personale cognizione. E tutti ridono
Bella la battuta, vero? Elegante, fine.
Se il senso è quello lui dà del cretino a un bel po’ di loro, no?
Però ridono…i cretini..
Conigli per gli acquist
l’affaire Ruggiero, il dovere della chiarezza
5 gennaio 2002. Il ministro degli esteri Renato Ruggiero si dimette dal governo Berlusconi.
Qualcuno conosceva Ruggiero, prima? No. Aveva un mandato elettorale? No.
I suoi titoli? Diplomatico, presidente WTO ( soggetto principe della vituperata globalizzazione), e, va da sé, convinto europeista.
L'opposizione, la stampa accreditano l’idea che dietro il pasticciaccio brutto ci siano le questioni dell’europeismo, motivi ideali.
La Sinistra ne fa un 'suo eroe generoso e solitario
Il Bertinotti, come consueto, lavora di fino e azzarda l’ipotesi che abbia rappresentato la borghesia “ internazionalista “ (sic) contro quella, vincente, nazionalista e inflazionista. Pensa un po'!
Risultato, una massiccia operazione di copertura e depistaggio circa i loschi retroscena che accompagnano lo sporco affaire dall’inizio, quando il rospo-ministro è stato ingoiato, alla fine, quando è stato sputato.
E durante, quando l’accordo e la tregua sono saltati
Ci sarebbero due indizi certo più attendibili, se pur vaghi.
La stampa butta là che “pare“ fosse gradito alla Fiat (.. e nemmeno un 'ooh!' di meraviglia!.. ma, allora, il ministro di Cecchi Gori chi è? ) e Bossi sibila che è un massone.
Si riferisce.Ma su questo nessuno approfondisce.
Non sorgono perplessità Né allarmi per la legalità violata, la trasparenza negata.
Questa è la vera questione!
Non la strapaesana preoccupazione della nostra immagine in Europa ma la nostra realtà in patria, dove il popolo babbeo, all’oscuro di tutto, è ridotto in sudditanza da una banda di furfanti, ruffiani e zoticoni, grazie a una informazione prona e omertosa, una opposizione imbelle e una sinistra venduta e ricattabile, meschina e ottusa.
Prendendo spunto dall’affaire, scrivo a Repubblica e al Corriere per denunciare il ruolo compiacente della stampa nazionale, nella copertura delle segrete trame
Cara Repubblica giro anche a te la lettera che ho inviato al Corriere. Male non ti fa.
Guarda che non me l’hai mica spiegata la faccenda di Ruggiero.
Una libera stampa è presidio di libertà e democrazia, e tu mi racconti pagine e pagine di balle e di panzane, accrediti il mendacio ufficiale e offri un supporto di omertà all’asservimento delle Istituzioni a loschi interessi di cosca
Titoli il fondo "Il dovere della chiarezza" e proponi come credibili risibili chiavi di lettura.
Ruggiero fu chiamato al dicastero degli Esteri in virtù delle sue competenze tecniche e della sua prestigiosa carriera?
Ma andiamo! In questo paese per questi motivi non si vince nemmeno un concorso alle poste. Mica siamo babbei!
Ruggiero è stato una zeppa e un rospo da ingoiare per Berlusconi.
Ma chi e perché, impose l’ingresso di quell’illustre ignoto al popolo italiano, nella compagine di governo?
Con quale ruolo. Consigliori dell’avvocato e/o di quale altra lobby, di quale altra loggia?Che offerta gli hanno fatto che Berlusconi non l’ha potuta rifiutare?
Perché adesso l’accordo è saltato, la tregua è rotta e si tirano fuori i materassi?
Non c’è scritto. Lo sai? Allora dimmelo! Non lo sai? E allora chiedilo.
Non ti rispondono? Mentono? Sputtanali! Attaccali!
Bossi esulta e dice che si tratta del benservito a un massone infiltrato, non legittimato dal voto popolare?
E tu intervistalo, cribbio! Fatti dire tutto per filo e per segno e poi fammi sapere se è attendibile o se è il solito cazzaro.
La stampa estera ha meno peli sulla lingua.
Brutto segno Dove si tace, lì si consente, al regime dei Colonnelli.
Lascia perdere coll’informazione corretta e le menate sullo stato di diritto, cioè con la legittimazione dei banditi e l’imbonimento dei cittadini Fai lo scoop!
O per lo meno dicci quello che sai e che hai capito tu, perché si intuisce che è già molto di più di quello che scrivi.
Te la do io l’unica notizia che conta.
La razzia è in corso.L’asse Costa Smeralda - S. Patrignano garantisce la pax criminis.
Tramano nell’ombra, occultano. Fanno il loro mestiere. Sei tu che non fai il tuo.
Tu devi svelare, portare alla luce. Se non osi, chiudi
Ma per favore non venirmi a raccontare che dietro a tutto l'affaire Ruggiero ci sono dissensi intellettuali e sensibilità diverse sull’Europa e l’europeismo, chè, come dice il Bossi, non gliene pò fregà de meno, a quelli
Dalla, la notizia! Questi, e anche quelli, da Arcore a Gallipoli, se ne fottono proprio dell’Europa, del Popolo e della Nazione.
La classe dirigente di questo paese ha la statura morale dei gestori e avventori di una bisca o di un bordello. Dille queste cose
La trasparenza è la madre di tutte le democrazie. E tu sei molto oscura e reticente, acquiescente e connivente.
E indaga.
Su Ustica, su Moro, sulla P2, sulla Uno bianca, su Bo.Bi., sul battitore libero Cossiga e i suoi strani giochini e passatempo. I soldatini, il brigantaggio, gli agenti segretti, i frammassoni, le telecomunicazioni....le Istituzioni.
Sulle sedute spiritiche di Prodi.
Sugli incontri tra il rappresentante del re afghano e quello dell’Ordine dei Cavalieri di Malta...Togli il silenziatore sul maresciallo dei Casinò, serial killer.
Che cavolo! usi obbedir tacendo e tacendo morir, ci sbattiamo solo quella bestia del Pacciani mostro in prima pagina?
Diglielo al Cavaliere che le puttane provveda a toglierle prima di tutto lui dalle sue televisioni
Avanzalo il dubbio se sia regolare che solo i figli di Piero Angela lavorino in TV.
Dicci quanto abbiamo pagato Boncompagni per averci deliziato con centinaia e centinaia di culetti e mutandine di fresche adolescenti. E quanto Bonolis, e Frizzi, e Baudo, e Fazio.. e la Venier..
E chi è quel Ghezzi in canottiera che vomita dallo schermo tutte le notti da anni?
Dico..paghiamo anche quello?
Dedica un servizio speciale a quell’eroe solitario del Paolini!
E fatti dare quelle maledetta statistica sulla distribuzione della ricchezza di questo paese e pubblica quella, che così vediamo quanto siamo boliviani.
Pubblica quella, che della propensione degli italiani al consumo di mozzarella di bufala ce ne frega di meno!
E rendi noto anche questo. Ti do l’esclusiva. Intendo esercitare in toto e direttamente il mio cinquantacinquemilionesimo di sovranità. Scendo in campo.
Cavalieri e briganti, ladri nani ballerine e l’intera congrega dei compari di merende, sono avvertiti
“Resistere, resistere, resistere”
Lettera inviata al procuratore di Milano Gerardo D’Ambrosio
ill.mo dott. D’Ambrosio
è con autentico sentimento di gratitudine che intendo esprimeLe tutto il mio apprezzamento per l’ultimo atto di coraggio civile e scrupolo professionale che Ella ha compiuto, col rilasciare l’intervista in cui con parole franche, chiare, asciutte denuncia la gravità del frangente che la Repubblica attraversa e i pericoli per la democrazia e per la Costituzione.
Le Sue dichiarazioni, e poi la loro enunciazione in una sede istituzionale e solenne da parte del dott. Borrelli, sono state per me motivo di grande conforto e mi hanno sollevato dal sentimento di clandestinità che da troppo tempo vivo rispetto alle “Verit “ ufficiali e istituzionali ora vigenti.
Effetto immediato di questa rinfrancata coscienza civile è il desiderio di rendere espliciti i sentimenti di solidarietà e di fiducia con cui da sempre seguo la attività Sua e dei magistrati Suoi colleghi
Ma anche il senso di colpa per la inadeguatezza di quel muto e inerte sostegno, mio e delle Loro Maestà i Cittadini, rispetto alla gravità, proditorietà e volgarità degli attacchi che le Loro persone hano dovuto subire per l’esecuzione dei doveri del loro Ufficio e il rispetto e la pura applicazione del principio cardine dello stato di diritto, l’uguaglianza di tutti davanti alla Legge.
A fronte dell’azzeramento integrale della democrazia e delle prerogative sovrane dei cittadini, da parte di tutto il ceto politico dirigente, il Vostro impegno è la sola cosa che ci autorizza ancora a sperare che “ ‘a nuttata “, possa davvero passare. Siamo perciò “ obbligati “ a chiederVi di “ Resistere “
Sinceramente e personalmente, grazie.
lettera aperta all'on.le Vittorio Sgarbi
On.le Sottosegretario, dott. Sgarbi,
ad un giudice che ha in una sede solenne compiuto i doveri e le funzioni del suo Ufficio, lei per significare il suo dissenso alla maniera sua, talebana, dà del “ criminale”
Comprenderà, spero, che Lei offende un “ mio “ magistrato e le Istituzioni del “ mio “ Paese. Offende Sua Maestà il Cittadino.Offende me. La cosa mi riguarda da vicino.
Veda. La relazione del dott. Borrelli, non contiene insulti. Tanto meno ad personam
Contiene una onesta e dignitosa testimonianza di cui la rozzezza e volgarità della sua reazione confermano, casomai ce ne fosse bisogno, la profonda verità e l’assoluta, urgente necessità
Non da ora ella ingiuria, insozza, avvelena.
Per anni, quotidianamente, ringhiosamente, Ella si è cimentato dalle reti televisive del
Suo padrone nell’opera di denigrazione, diffamazione e oltraggio avverso la magistratura, dando libero sfogo alle sue riserve inesauribili di astio, rancore e malanimo e a meschini sentimenti di vendetta
Attività ignobile se si esprime tramite l’uso strumentale e fazioso del mezzo televisivo, cioè attivando un formidabile dilatatore del vulnus e profittando della negazione assoluta di ogni possibilità di tutela e di replica per i destinatari delle aggressioni
Attività vile se svolta al riparo della immunità parlamentare (..e infatti ahimè lei parla..altroché se parla! straparla, sbraita, delira) nella sicura consapevolezza che il potere legislativo ed esecutivo, un onorevole sottosegretario, dispone unilateralmente di licenza di insulto e di calunnia, può urlare ai giudici 'Assassini!' ,con la bava alla bocca, mentre la magistratura, un magistrato, additato come sprezzante despota, esposto alle più grevi insolenze perchè ha la iattanza di voler applicare la legge e fare il suo dovere e il suo lavoro, può soltanto subire e tacere.
Se poi, se infatti, quel giudice, al colmo della misura, compie l’atto di coraggio civile e fedeltà istituzionale di denunciare la violenta, permanente provocazione rivolta, non dice a sé, ma alla Istituzione cui appartiene, ecco che un guitto principe in quell’arte o un prezzolato lacchè, un mercenario dell’opinione e delle convinzioni, un tristo sofista, replica, moltiplica e amplifica gli insulti, espone alla gogna con nome e cognome, aggrava la provocazione, lui stesso prova evidente della falsità delle sue torbide accuse.
Il lavoro sporco qualcuno lo deve pur fare, disse l’untore, ma è segno di indole coatta l’insopprimibile tendenza a rimestar nel lerciume ed a condire lo scherno con subdole e malevole insinuazioni.
La delicatissima questione di garantire con una scorta adeguata la incolumità di chi, come il giudice Ilda Boccassini, è esposto a rischi seri, immanenti e imminenti nell’esercizo delle sue funzioni al servizio della collettività, lei la descrive all’opinione pubblica come il futile pretesto addotto da una altezzosa e sprezzante signora, per disporre a sbafo di uomini e mezzi dello Stato, di maggiordomi e di taxi.
Lei, reduce da un week and di stato a Kabul, con la sua signorina e i suoi cicisbei.
Fu lezione di Borsellino. Il magistrato isolato, esposto al dileggio è “cadavere che cammina“. Mamma commanna, picciotto va e e fa.
E infine un’affermazione di inedito candore, nelle sue dichiarazioni
Le “pare“ (un minimo di pudore resta sempre) che nessun cittadino patisca restrizioni della libertà. E' così infatti. In questo paese, in questa cancrena di clientele, massonerie, mafie criminali, il cittadino non patisce 'restrizioni', ma una sistematica e organica privazione di ogni libertà sostanziale , delle sue prerogative sovrane
A fronte dell’azzeramento dello stato di diritto e della narcosi della coscienza civile nella nazione delle stragi e della strage di verità, il suo culturame non le suggerisce altro che accreditare l’idea di un piccolo eden liberale?
Onorevole.. Ma mi faccia il piacere! Ma non mi faccia ridere..
Cribbio! mi scusi, sto scoppiando dal ridere.
Devo resistere, resistere, resistere
todos caballeros
Fatto caso? Di tutti coloro che si affannano a difenderlo, non uno dice che Berlusconi non è colpevole.
Dicono che sono colpevoli anche gli altri. Che sono colpevoli tutti
Se è per me sfondano una porta aperta. Davvero non ho nessuna difficoltà a ponderare l’eventualità che la corruzione, come la dazione, sia 'ambientale'. Non ne sarei sorpreso più di tanto.
Solo che se ne ricava “tutti ladri, tutti assolti“.E qui invece i conti non mi tornano più.
A me mi verrebbe “tutti ladri, tutti in galera“ ( ma anche i domiciliari va bene..anche l’amnistia, toh! dopo però, dopo la sentenza).
Anche i detenuti dicono - I delinquenti sono tutti fuori! E c’è del vero.
Ma intanto loro restano dentro e gli altri, fuori.
Ma il ricorso all’argomento della sanatoria generale per generale correità è, non pertinente, ma molto eloquente.
Dimostra una cosa. Che il problema non è se Berlusconi sia colpevole o no.
Accà nisciuno è fesso. Il Paese sa Ma si può dire?
La verità effettuale può diventare ufficiale? O anche. Dobbiamo parlare come cittadini o mormorare come servi?
Parrebbe ovvia l’opzione. Senonchè qui si devono fare i conti con un altro argomento molto più insidioso.
Quello del dialogo, del venire a patti, dell’eccepire alla legalità costituzionale.... per la salvaguardia istituzionale.
Su questa linea, si sono attestati di recente i partiti democratici e della sinistra sospinti, e a fatica, dal sussulto di dignità della magistratura e dal furore popolare.
Avrebbero preferito e di gran lunga la vecchia linea, il silenzio omertoso e connivente.
Così, in nome di quella stessa ragion di stato sul cui altare fu immolata la vita di Moro, gli eredi del partito della fermezza, a fronte del ricatto mafioso-eversivo che minaccia il patto sociale e tiene in ostaggio il Paese, mandano per ogni dove segnali di flessibilità istituzionale e una disponibilità alla trattativa, che furono intransigentemente repressi e rimossi persino di fronte alla minaccia terrorista.
Candori sepolcrali a parte, questo la dice lunga sulla portata della presente minaccia
La questione, come ce la pongono questi concittadini che sbagliano, all’osso, è la seguente. Possiamo mandare a remengo tutto il Paese per processare un Berlusconi?!
Sì, cari Loro. Qui ci giochiamo tutto il cucuzzaro.
Ma non abbiamo scelta, perchè tutto il Paese sul piatto ce l’ha già messo Lui, le grand bleffeur.In questo frangente dialogare significa concorrere a trovare il modo di fare eccezione a “ La legge è uguale per tutti “
La Sinistra non so, ma io esigo che i magistrati emettano sentenze.
Non condanne o assoluzioni. Sentenze. Erga omnes.
Non se la prendano con noi, non disprezzino i nostri toni.
Non la denuncia e la pubblica mobilitazione rendono esecutivo il ricatto, ma la loro inerzia conciliante e remissiva. Non richiamino al senso di responsabilità, perchè nella
attuale congiuntura la moderazione, non l'intransigenza, è irresponsabile e avventuri
sta.
Il problema non è 'stiamo buoni altrimenti quello occupa le istituzioni e sfascia il Paese'.Ma 'diamoci da fare perchè lo sta già facendo'. E ho persino paura che sia già tardi.
Va detta tutta. L’intero sistema, governo “ e “opposizione, è funzionale alla confisca della democrazia.La società civile non ha rappresentanza politica e il cittadino non ha cittadinanza.Noi di qua, loro di là.
Perciò dobbiamo fare da soli. La società civile deve autoconvocarsi.
Ci si si salva, se ci si salva, solo se i cittaddini in quanto tali sapranno dar vita ad una rete, un tam tam di iniziative e di interventi a presidio della Costituzione e della legalità che ridesti e rigeneri l’idem sentire dell’esser Stato.
Il processo si deve celebrare. Fino alla sentenza .Come la Legge vuole. In nome del Popolo italiano. Il Piave è qui. Oltre non si può arretrare.
Il precedente sarebbe fatale Per le sorti della Repubblica e della democrazia.
E nostre.
mamma santissima!
I - Pare che da lì passino o riMangano trafficanti di droga, di armi, boss dei sequestri e delle estorsioni, latitanti..
diritto di voto
“Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge. “ ex a.48 Cost. It.
Ho perso un po' il filo.
Qui si mette in discussione se l’indegno possa essere legittimamente eletto...
o se può votare?
dica pure
I. - “La differenza è che oggi, grazie alla vittoria USA... lei può dire quello che vuole “
Io.. ecco, su Berlusconi..volevo dire..
"Con questi qui non vinceremo mai"
illegalità, omertà e democrazia
Perchè è molto importante la trasparenza e regolarità delle vicende processuali di Silvio Berlusconi?
Perchè se quelle accuse e sospetti fossero provati ne risulterebbe di fatto che tutto l'apparato legislativo e di governo ed ogni suo atto tendono ad identificarsi e a coincidere col mondo della corruzione e del malaffare.
La macchina istituzionale diventerebbe strumento di reato, ogni atto normativo il reato e la sua reiterazione.Il delinquere raggiunge la zenit. Diventa la Legalità.
Quelli di Borrelli e di Moretti non sarebbero isterie e deliri diffamanti ma atti coraggiosi di responsabilità morale e civile
In ogni caso, a presidio della legalità occorrerebbe vigilanza
E invece la Sinistra che fa?
Non si muove e non mobilita. Spenge, smorza, divaga e tace .
O parla di moderazione, spirito di conciliazione, realista, bipartisan.
E poi dice non sta bene che uno si incazza? Questo è il caso, non Moretti!
Moretti è il paese normale, è il buon senso, la responsabilità.
Sono le facce toste, le facce bronzee dietro di lui gli inauditi, gli incoscienti, gli irresponsabili. E nun ce vonno sta'. Gli irremovibili.
E' già dura così. Come si fa a sentir biascicare ancora, ancora! da quel pulpito, di critiche costruttive, di toni moderati, di consensi al centro. Di spirito di conciliazione, realista, bipartisan. Ancora!Adesso!
Servi che sanno di essere uditi dal loro padrone, questo sono.
Quelli cui erano affidate democrazia e libertà, sono diventati i capoccia delle baracche del lager mediceo.
Magari fossero solo fessi. E' che sono complici. Complici di fatto della degenerazione, contaminazione e del sequestro delle Istituzioni.a scopo di ricatto.
Ergo,a tutela della Costituzione, per estirpare il cancro e ripristinare e ricostruire legalità e democrazia occorre
1. Orchestrare una martellante campagna per la denuncia, la mobilitazione e la vigilanza ed a sostegno della Magistratura..
2. Liberare e riavviare vasti e profondi processi di osmosi tra partiti, società civile e istituti della rappresentanza
3. In questo cantiere, al chiaro giorno, dar vita alle forme nuove della rappresentanza e della sovranità popolari nei partiti e nelle istituzioni
4. Fare della ricostruzione ab imis di democrazia reale il criterio organizzativo e operativo comune della Cosa nuova e delle sue identità laiche, cristiane e socialiste.
Per l’immediato azzerare “ tutti “ i quadri dirigenti, restituirli alla sana e oscura militanza e passare a segreterie di transizione.
Moretti e i politici di professione
Dato a Nanni quel che è di Nanni penso non si possa far passare per buona o sotto silenzio l’affermazione contenuta nella sua lettera a Repubblica secondo cui la politica dovrebbe essere fatta dai politici di professione.
Curioso esordio in intima contraddizione col merito e il senso stesso della sua iniziativa contro la Nomenclatura.
Forse voleva alludere ironicamente a certa demagogia truce delle trincee del lavoro oppure quella sorta di omaggio ai venerabili che andava strapazzando contiene lo stesso intimo e orgoglioso distinguo che sta nella esplicitazione della sua qualifica di “ elettore “
Tuttavia l’asserto, nella sua cruda enunciazione, suona blasfemo ed è foriero di calamitosi equivoci.
Sto agli antipodi di quella convinzione.
La professionalità è in genere la bandiera dei poveri di spirito.
Applicata alla politica, produce esattamente le nefandezze oggetto della denuncia di Moretti
E' altro il nostro slogan.“ Cittadini, fatevi i fatti vostri! Occupatevi della Res publica! “
Della cosa 'comune' se ne dovrebbero occupare soggetti 'particolari'? Specialisti?
Ad Atene erano così assillati dalla meritocrazia delle competenze che certe magistrature venivano attribuite a sorteggio.
Il cantiere della politica è l’unico non riservato agli addetti ai lavori e aperto a tutti
'Politico' non è sostantivo E' aggettivo. Attributo universale.
Siamo tutti politici, figli della polis, cittadini.
Un cittadino non politico, non è. E', senza offesa, una contradictio in adiecto.
Non ci sono lauree, concorsi, albi o ordini professionali per il mestiere di politico.
Chi fa le leggi, guida un partito, governa, non svolge una libera professione, ma assolve un incarico conferitogli dalla comunità.Non fa una carriera, né conquista un lavoro fisso.Fa nient’altro che quello che fa sempre e comunque.
L’esercizio dei suoi diritti e dei suoi doveri al servizio della collettività.
Onere sicuro. Onore..casomai.
L’eletto è un cittadino come un altro.Non è uno che gli fumano o cui spetti l’auto blu a vita come la Pivetti (sic e/o sigh)
E' uno legato a un incarico. Un 'legato' appunto, ma non ad una poltrona.
E' al nostro servizio. Un nostro dipendente.
Mettere in chiaro questo punto è tutto il problema. L’unico che abbiamo. La madre di tutti problemi
Per dirla tutta sorprende (?) che tra cotanti affetti da furore costituzionalistico non se ne conti uno cui sia venuto in mente di dare una sforbiciatina all’unico articolino della nostra costituzione, il 67, che transiterei volentieri nella parte che dice “Ogni membro del Parlamento esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”.
come si esce dalla crisi dell’Ulivo
Fassino ha cominciato bene. Ha convocato il Concilio di tutti i parlamentari dell’Ulivo. Benissimo.Adesso costoro eleggano fra di loro un largo comitato proporzionalmente rappresentativo dei diversi partiti. Il Comitato convocherà una convention politica ed elettorale nazionale.Chiunque potrà iscriversi. Chiunque a qualsiasi titolo si riconosca nell’orizzonte solidarista.
Il Comitato in relazione dialettica con le assemblee degli iscritti darà vita a tante formazioni politiche quante sono le diverse, grandi tradizioni storico ideologiche.
Quelle e non più. Quelle riconosciute dal Nuovo Ulivo nascente.Si aprono le iscrizioni ai nuovi organismi politici di appartenenza. Si dà avvio ai comizi elettorali.
Ogni area svolge il dibattito al proprio interno, elabora la sua proposta politica, sceglie al suo interno i propri rappresentanti. Chiunque può candidarsi.
Gli eletti in ragione proporzionale al numero degli iscritti andranno a costituire la Assemlea generale.L’Assemblea generale eleggerà l’intero organigramma del Partito..(metti) Democratico Nazionale, i suoi quadri dirigenti e il suo Segretario.
Il Comitato si scioglie e con lui tutti i vecchi partiti politici e le loro nomenclature.
Il PDN elabora un programma politico giuso, saggio e onesto.Lo discute e lo diffonde profondamente
Va alle elezioni, le vince e democraticamente governa il paese. .Se no, le perde.
Umberto Eco
...è un esempio eclatante dei tempi in cui viviamo.
Il paradigma del tradimento dei chierici Una colossale mistificazione.
Passa per uno degli intellettuali più grandi. Per me è una sola.
Un presuntuosetto furbetto di una noia mortale!
Che ha scritto questo qua? Come si prepara una tesi? Le bustine di minerva?
Il Trattato di semiotica? Un delirio, un bluff, sintassi della casualità.
Il nome della Rosa e il Pendolo? Va be' due belle storielline, ma chissà chi le ha scritte.
Chissà che management! Faccele esse' pure brutte!
Che fa? Le cene coi cortigiani dell’Università? E' amico di quel provolone di Prodi?
Se ne esce con certe fesserie.
Un tempo voleva istituire la guerriglia semiologica, nuclei sul territorio di decodificazione dei messaggi della televisione, alla faccia di Mc Luhann!
E ora questa fregnaccia del Bo.Bi. consumistico, come arma collettiva di resistenza., contro il tiranno. Questa colossale fesseria della pasta Cunegonda.
Prova di totale ignoranza della natura assolutamente anarchico-individualista della presente società di mercato.
Intanto io boicotto il suo di prodotto. Questa falsa coscienza sedicente democratica e di sinistra, pendant essenziale del fascistume di regime
golpe? fatto
un incubo
Ho avuto un incubo
Una associazione a delinquere governava il Paese
Primo ministro il capo della banda, un pregiudicato con una fedina penale lunga così, uno che se ne faceva beffe di condanne e imputazioni. I suoi uomini ministri e deputati della Repubblica
Un centinaio di parlamentari e burocrati in carica aveva conti aperti con la giustizia
I giudici che avevano rivelato che il marcio della corruzione piduista, partitica, mafiosa, affaristica, istituzionale andava ben al di là della capacità di pensar male erano perseguitati e minacciati
Il sistema sociale era schiavista. Niente Popolo, solo pubblico e gente.
Tutta l’informazione vile e prona o connivente.
Zero di parlamento, di democrazia, di civismo.
Zero di opposizione, di ribellione e disobbedienza civile.
Tutto il Paese un immenso sistema omertoso e criminale, made in Sicily.
E una vocina che diceva "golpe? fatto! “
Poi, per fortuna, mi sono svegliato.
Tutto tranquillo. Meno male che siamo un paese 'normale' !
......................mica tanto però.
Ma non è già in corso il colpo di stato? Non è vigente? A me pare di sì.
Cosa vi dovrebbero fare altro? Prendervi a schiaffi la mattina quando uscite di casa?
E infatti tacete. Il regime è a regime, a pieno regime.
Oggi siamo già arretrati rispetto alle giornate delle denunce solenni dei tribunali e degli atenei
Il pactum sceleris in questi giorni è già stato siglato e confermato e la sinistra è scientemente e organicamente e non da ora complice.
Se la sottintendono che la democrazia in una società di massa si predica, ma non si razzola.Concorrono alla salda e definitiva instaurazione della menzogna collettiva.
E tutto concorre. Il supremo interesse della Nazione e dei cittadini, la pace sociale, l’economia e il mercato, e l’Europa financo, indelebile imprimatur.
Il Papa lo riceve e lo benedice in Assisi
E il processo? (processo SME) Va avanti? Parrebbe di sì, vero?
E invece no. Hanno già deciso. La partita è chiusa. Non se ne farà niente.
Il riciclaggio mediatico l’ha già derubricata da Notizia a una notizia dei telegiornali.
Poi scomparirà del tutto.Nel buco nero della memoria di questo paese come tutto il resto dell’altre stragi e carognate.
Per loro è meglio così. Sono ancora tutti d’accordo. .
Rebus sic, disquisir di sinistre lascia il colpo di stato che trova.
E' la democrazia rappresentativa tout court che è in ballo.
L’intero apparato dei partiti è risolto nel suo contrario. E' ciò che impedisce, non che consente, la rappresentanza della volontà sovrana della società civile, riducendo i cittadini a meri elettori, una tantum.
Questa sinistra che non denuncia 'ora' la violazione della legalità istituzionale va mandata tutta politicamente a farsi fottere Chiudere. Ecco la linea. Chiudere st ‘Ulivo del cappero e tutte quell’altre oscure botteghe.
Il primo atto del recupero della esclusiva della iniziativa politica da parte della società civile deve essere la ricostruzione ab imis della democrazia sostanziale e dello stato di diritto.Specie adesso, obbedire non è davvero più una virtù.
Altre prospttive non vedo
O la disobbedienza civile attecchisce e cresce e si diffonde ed esprime e provoca nuovi assetti ed equilibri politici e allora si tornerà a camminare a testa alta.
O se no muro-muro, la clandestinità.
sotto gli Ulivi
Voi dormite. Mentre io veglio
patto sociale, stare ai patti
“Giochi di parole“. Proprio così.
Questo precisamente è l’approdo di Wittgenstein circa la natura del linguaggio.
Ma un gioco per esser tale deve avere delle regole.E le regole vanno rispettate.
Nel Patto sociale la regola è stare ai patti. Per forza di cose.
Natura rerum, se altrimenti, comporta che il gioco finisce e il Patto è nullo.
Tutto può essere modificato dai giocatori, ma non le regole del gioco!
Nel Patto sociale la Regola è che ogni giocatore, in cambio della rinuncia all’arbitrio naturale diventa libero e sovrano.
Il giocatore diventa civis, pone la Lex al di sopra di sé.
La lex suprema , fondativa, è sottratta alla disponibilità dei contraenti.
E' per l'appunto sovrana, e non c’è barba di referendum che la possa abrogare. L'indizione medesima di un tal referendum sarebbe la sua abrogazione.
Natura iuris e ius naturalis pongono lo Stato di Diritto in una dimensione astorica, formale, ideale, quella Costituzionale e Istituzionale, inattingibile e insindacabile dalla
volontà storico-positiva, persino della concorde unanimità dei giocatori.
Figurarsi di alcuni..o di uno solo A meno di cambiar gioco o di barare.
Se cioè si gioca con le parole e si confondono la res sua con la Res Publica, il Popolo con la gente, la Politica con l’Amministrazione, la Civitas e la Communitas con la Multitudo, lo Stato laico con quello confessionale, lo Stato di diritto con quello populista, demagogico e totalitario...con questi chiari di luna non c’è da farsi soverchie illusioni sulla sana prosecuzione del gioco.
dittatura del Proletariato, ovvero democrazia
Proprio perchè, come lei dice, “..noi marxisti abbiamo solo un metodo di indagine della realtà che può certamente essere sostituito ma che, a tutt’oggi, non ha sostituti “ non sento di poter condividere che “..pensare oggi alla dittatura del proletariato non è solo ridicolo ma addirittura da idioti: dov’è il proletariato? “
Perchè, se ci fosse, allora un pensierino ci si potrebbe fare?
E poi come dov’è il proletariato? Dove non è?!
Io, tranne che alla televisione, vedo solo proletariato, una proletarizzazione generale della madosca.Non è più proletariato di fabbrica? è disperso? Certo.. ma in compenso si è concentrata la fabbrica. E' diventata unica e totale.
Ci ha presente la premiata ditta Azienda Italia?
Allora a questi, perchè..sotto o post o pseudo - proletari, la teoria non gliela deve dare la linea? E la linea oggi come e più di allora è, a mio avviso, più che sottolineare la inattualità e impraticabilità di quella nozione, piuttosto approfondirne e metterne in chiaro il concetto.
Liberandolo dalla accezione negativa di azione impositiva e violenta, e mostrandone la valenza di paradosso per cui, stante il capovolgimento, se la vera dittatura si chiama democrazia borghese, l’autentica democrazia dovrà chiamarsi dittatura proletaria
Traduzione un po' forte magari, ma filologicamente corretta.
Cos'altro vuoi che sia il Proletariato Dittatore se non il Popolo Sovrano.
Altro non è, insomma, che il sacrosanto governo della stragrande maggioranza che spazza via e rimpiazza quello di un' infima minoranza. Nient’altro che la vecchia cara democrazia
La rivisitazione del concetto consiste nel non consideralo più il leninistico passaggio obbligato, tattico, la transitoria dittatura del Partito ma la finale piena democrazia, tal che la multitudo diventa communitas e lo stato come apparato imposto, si estingue.
In questa veste la formula non potrà più essere agitata propagandisticamente come uno spauracchio, perchè ora indica il recupero di una coerenza tra mezzi e fini e il ritorno sulla via maestra del perseguimento di autentica e totale democrazia coll'arma della democrazia, abbandonando le scorciatoie 'deviazioniste' tracciate da avanguardie illuminate.
Meglio esser chiari, no? Sa certi come sono sensibili su questo nervo.
lettera aperta al Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana on.le Silvio Berlusconi
Signor Presidente del Consiglio
Io sono un Cittadino. Comprenderà che per me acquisizioni di civiltà come i diritti dell’uomo, la democrazia, la sovranità popolare sono cose vere, non baggianate.
E reali. Sostanziali e irreversibili.
Di questi tempi per contro va facendosi strada, nel senso comune, che ben altra sia la realtà. Che la civiltà e la cultura liberali e democratiche siano finzione e letteratura, roba per i deboli e per i gonzi e che l’unica legge sia quella cosiddetta naturale dell’homo homini lupus o quella dei sedicenti uomini d’onore, dominare o essere dominati.
Quindi, quanto mai oggi, che coloro che rivestono cariche istituzionali siano persone di assoluta onestà, cioè tali che o non abbiano mai commesso reato, o , eventualmente, abbiano interamente assolto i propri obblighi e riscattato il proprio debito, nei confronti della Giustizia e della Collettività, costituisce requisito irrinunciabile di garanzia e autenticità delle democrazia e dello stato di diritto.
Ogni reato è offesa al vivere comune. Per questo lo Stato e solo lo Stato lo persegue.
Non è mai una faccenda privata di un privato cittadino.
A maggior ragione questo dovrà valere nei confronti delle più alte Autorità della Nazione e, segnatamente, di chi assolve il ruolo e le funzioni di Capo del Governo.
Non dubito che Ella sia il primo a convenirne, mentre, a tal proposito, considero equivoco, irresponsabile e non pertinente il garantismo di una parte delle stesse forze politiche di opposizione.
L’eventualità o meno di una Sua colpevolezza, della colpevolezza del Presidente del Consiglio del nostro Paese, è questione che mi riguarda e come!
Non è affar Suo, signor Presidente E' cosa pubblica, res publica.
Ora, le confesso, sono confuso.
Ella ha giurato la Sua innocenza in TV sulla testa dei suoi figli
L’ho considerata una iniziativa impropria, una caduta di stile, come si dice, ma ne prendo atto.
Ancor più doverosamente però, istituzionalmente direi, prendo atto di quanto dice la Magistratura della Repubblica, circa la Sua Persona.
Ella risulta condannato varie volte in primo grado, amnistiato, prosciolto in alcuni casi per prescrizione, indagato o sotto processo presso procure e tribunali diversi, anche extranazionali, per gravi e molteplici ipotesi di reato.
Non solo, vi è un dichiarato, scoperto e ormai cronico conflitto tra Lei e Organi della Magistratura, accusati di accanimento giustizialista nei Suoi confronti per motivi politici.
Accolga le mie scuse anticipate se, malgrado ogni cautela, per qualche verso faccio torto alla verità documentale, ma consentirà che ne rimarrebbe comunque abbastanza per ritenere che la perplessità e l’inquietudine della mia coscienza civile e di larga parte dell'opinione pubblica siano fondate.
Ella ha ripetutamente e pubblicamente contestato che non c’è uno straccio di prova nei Suoi confronti.Recentemente ha proclamato la certezza assoluta che nessun tribunale potrà mai condannarLa.
Sta di fatto però che, in presenza di Sue imputazioni di reato e in assenza di prove del dolo e della malafede altrui, tali esternazioni lasciano impressioni ambigue, egualmente attribuibili alla tranquillità di una coscienza pulita come alla tracotanza di quella sporca o a una sicurezza di impunità.
Ella non ha ritenuto che per la gravità delle circostanze, di per sé, fosse conveniente farsi da parte, anzi.
Pertanto devo ritenere che l‘idea del complotto persecutorio sia per Lei verità sofferta e vissuta.
Ma se pur così fosse, l’intima convinzione non basta, signor Presidente.
Basta per l’uomo, non basta per il Primo Ministro della Repubblica.
Che invece ha il dovere di dar prova delle sue accuse e persuadere della sua rettitudine.
In difetto di che, chi abbia reso dichiarazione solenne di esser mosso solo da spirito di servizio nell’interesse supremo ed esclusivo del Paese, ritengo dovrebbe avere il coraggio e la dignità di dimettersi, finanche disposto a patire ingiustizia, quando egli stesso, di fatto, dovesse costituire persistente fattore di pregiudizio per il bene comune.
Converrà, infatti, mi auguro, che il conflitto, il caos o il vulnus istituzionale, perchè di questo si tratta, sono già un danno e un pericolo effettivi per il Paese molto più grandi del vantaggio eventuale della migliore delle Sue buone intenzioni.
Oppure, signor Presidente del Consiglio, Ella deve scendere in campo ed essere in prima linea nell’esigere uno svolgimento rigoroso e completo e una conclusione certa e rapida delle Sue vicende processuali.
Avrebbe in tal caso, persino il mio assenso all’invocazione, per la ragion di stato, di una corsia preferenziale nella amministrazione della Giustizia.
Dovrebbe essere Ella stessa, non dovrebbe riuscirLe difficile, ad esigere la messa in onda integrale e in diretta, sulle reti televisive nazionali private e pubbliche, dei dibattimenti nelle aule giudiziarie.
Sia sotto gli occhi di tutti lo accertamento della verità. La trasparenza stessa farà giustizia di ogni oscura manovra.Auspichi, Ella per primo, il tempestivo prodursi della situazione ideale e ottimale per Lei e per il Paese .
Dar conto davanti a un giudice e all'intera Nazione della Sua asserita integrità.
Se invece Ella, per scoramento o mal riposto riguardo al bene comune, dovesse scoprirsi incline a prestar orecchio o peggio ancora, a sussurrar Lei all'orecchio altrui suggestioni del tipo “è meglio chiuderla qui, non converrebbe a nessuno tirare troppo la corda” oppure " per il bene di tutti è doveroso trovare un compromesso, un accomodamento di alto livello, in alto loco” o ancora “acqua passata, latte versato, voltiamo pagina e non ne parliamo più”…
Le direi chiaro No! cittadino Presidente, non ascolti quelle sirene.
Questa lapidazione del diritto del Popolo Italiano alla memoria, alla verità e alla giustizia deve finire.Sono io, cittadino sovrano, il solo che ne ha davvero titolo, che dico fin
d’ora “ Non ci sto! “
Non Le sembri iattanza. Intendo che quando dicono no il cittadino, la società civile,
direttamente, scavalcando deleghe e mediazioni, è segno che il divorzio tra costituzione materiale e formale è andato tanto oltre che la giurisdizione positiva è sospesa sine die, e l’ esercizio della potestà sovrana è rimesso alla disponibilità integrale, diretta e attuale dei suoi titolari .
E' auspicabile che tale circostanza, pericolosa e non indolore, non diventi moralmente e storicamente ineludibile.
A tal fine, la Sentenza, non la condanna o l’ assoluzione, è ciò che è dovuto al Paese!
Che in ottemperanza scrupolosa alle leggi e normative vigenti si proclami la verità pubblica, ufficiale, solenne. Questa basta, allo Stato, all’Italia e al Popolo sovrano.
E' necessaria e sufficiente. Quella assoluta riguarda solo la coscienza o Dio.
Ogni altro esito che questo, che fosse fondato sulla elusione del giudizio e la rimozione della verità e contemplasse la convivenza o la connivenza con una ipocrisia e una omertà diventate istituzionali, ne sia cosciente signor Presidente del Consiglio, comporterebbe una violazione del principio costituzionale e di civiltà, della uguaglianza di tutti gli uomini davanti alla Legge e un effetto corruttivo nefasto, letale per la salute pubblica e per le stesse sorti della democrazia.
Sono certo che Ella, meglio e più di me partecipe delle medesime sollecitazioni, saprà, con inequivocabili atti e limpide scelte, confermarmi di condividere anche i medesimi auspici.
Questo penso e questo Le dico, signor Presidente.
Come atto di responsablità morale e civile, col riguardo dovuto al Presidente del Consiglio e con la franchezza che è d‘uopo da concittadino a concittadino.
L’Onu e la questione Iraq
in Iraq!
Andiamo tutti in Iraq!
Tende e sacchi a pelo. Panda. Diane.Furgoncini. Bicicletta. Crociera.
Il Papa vada in Iraq.
Un milione. Due milioni. Dieci milioni. Tutti in Iraq. Subito adesso. Finchè si è in tempo.Bed and breackfast in tutte le case in Yraq. E non fate i taccagni!!
Adottiamo a distanza un bambino dell’Iraq!! Ora, subito!
Uno ogni elettore dell’Ulivo. Non dovrebbero costare neanche tanto.
Bertinotti in Iraq. Domani! Col primo volo! D’ Alema dopodomani..
Poi Prodi, Umberto Eco, la Melandri...Rutelli no, non ce lo voglio!
Folena sì, è migliorato.
Tutti in vacanza in Iraq! Tutti i dirigenti e i loro fans!! Tutti Allàhkbaar!!
Tutti i combattenti della pace. Tutti gli uomini e le donne di buona volontà.
Gli studenti. I disoccupati. A piedi, in autostop, prendendosela calma, dietro le avanguardie, ma sempre verso l’Iraq.
Nuova Terra promessa, nuova Terrasanta della Nuova Crociata cristiana di pace del terzo millennio Migrazioni di moltitudini. Pellegrinaggio. Tutti in Iraq.
Bisogna essere tanti, presto, tanti. Sempre di più.Lì e in viaggio.
Andiamo tutti in Iraq! Ci vediamo al Bar.
E poi, che bombardino pure..che bombar..!!
PS. E visto che la mettiamo sul pesante allora ti dico pure che intanto smettiamo il lutto per le sciagurate vittime delle twin tower e lo inauguriamo per le migliaia di bambini che muoiono in Irak e per tutti i disgraziati di questa terra.
Poi decollata quella massiccia emigrazione, quell’esodo biblico in Irak, una volta là, valuteremo se è proprio il caso di porgere l’altra guancia agli invasori di una civiltà grassa e fetente come la vostra.
quale guerra
Ma di quale guerra, quali guerre si sta parlando? Non c’è nessuna guerra in corso.
C’è una risoluzione dell’Onu (8 novembre 02, approvazione all'unanimità da parte del Consiglio di sicurezza Onu della risoluzione 1441) che impone all’Iraq di consentire in toto alle ispezioni, anche al di fuori del controllo iraqeno (la parte che il parlamento iraqeno considera umiliante....E vorrei vedere!).
Si prospettano gravi conseguenze per l’Iraq in caso di violazioni, ma si prevede anche un nuovo passaggio obbligato all’Onu per una nuova valutazione.
La segnalazione di eventuli violazioni dovrà pervenire all’Onu in via diretta ed esclusiva dal Capo della Delegazione ispettiva.Non è previsto alcun margine di autonoma discrezionalità per gli Stati Uniti.
La faccenda è in mano all’Onu. Chi altri, se no?
Ogni misura verso l’ Iraq rientra nelle Sue supreme prerogative sovrane.
Se Bush volesse sottrarsi a tale legittimazione, farsi giustizia da sé e agire unilateralmente compirebbe una violazione della risoluzione dell’Onu, si esporrebbe alle sue sanzioni e costituirebbe un minaccia per il Diritto internazionale. (Ipotesi non contemplabile..per definizione, direi)
Allo stato comunque non c’è nessuna guerra “degli Stati Uniti“ contro l’Iraq.
Pertanto insistere a disquisir di portaerei e giocare coi soldatini di piombo, oltre che sintomo di grave ritardo dello sviluppo, mi parrebbe, di per sé, un collocarsi al di fuori ( del punto di vista ) della Legalità.
..Oltre che portare sfiga.
Finora ha funzionato il vecchio arnese. Consideriamo la situazione.
Quella processuale
Una controparte, l’Accusa, chiede alla Corte di pronunciare una sentenza di condanna capitale, sulla base di prove che non intende rivelare e che non sono state autonomamente accertate dalla Corte stessa.
Altrimenti minaccia di togliere di mezzo Difesa e Tribunale e procedere alla eliminazione fisica diretta dell’imputato.
Mitico West! frontiera della libertà e dello stato di diritto!
Quella politica
Uno Stato membro dà ordini all'organismo intero, minaccia, stabilisce cosa si debba fare. Detta le condizioni al consesso di tutte le altre nazioni.
Come se la regione Molise o l' Austria , che so, volessero farla da padrone nell'italica Nazione o nell'Europa comune.
Piu' flagrante, piu' patente di così la violazione del Diritto Internazionale?
La stessa guerra psicologica è un crimine contro la pace e viola la Carta delle Nazioni Unite
L'Onu come la auspico io a Bush direbbe "George per favore, falla finita, sta' zitto e parla quando è il tuo turno. Mettiti seduto e lasciaci lavorare..E obbedisci, altrimenti questa è la volta che prendiamo provvedimenti seri! "
Questa del dover essere è l'Onu. E' fine e non mezzo.
Non quella della realtà effettuale, che patisce da Bush ricatti, intimidazioni, disprezzo e delegittimazione. Quella non é l'Onu. Appena gli assomiglia.
...Ma ce la teniamo stretta!. Sempre meglio di niente.
Intanto il vecchio arnese, ci ha già salvato due volte e per un pelo, dalla guerra legale e dal martirio criminale, dalla catastrofe generale
Non si è osato voltargli le spalle, compiere il passo fatale.
Agire da banditi fuori e contro la legalità e la comunità internazionale.
Non si fa nulla senza le sue risoluzioni.
Precedenti esili, fragili. Ma possono crescere e consolidarsi. Il tempo è galantuomo.
E a suo tempo, se Dio vuole, ci si guarderà d'attorno per veder se qualcun'altro, per caso, osa ignorare le risoluzioni dell' Umanità.
Cara , vecchia , sgangherata Onu.
Sghignazzavate, eh? quando scrivevo quella parolina.Ora si sente solo quella.
Non l’avete fatta finora la guerra, per colpa dell’ Onu.
E non la farete.Per merito dell’ Onu.
ho telefonato al mio amico saddam
II mio amico iraqeno è asseragliato in casa e assediato dalla gang del quartiere.
Un americano, capo della banda, e un inglese, i più feroci e facinorosii e uno spagnolo e un italiano, che fanno da guardaspalle e da pali.
Dice che non consegnerà le armi. Né proprie né improprie.
Dice che sono quei teppisti che lo perseguitano da anni, che hanno pistole, mazze, bombammano, e vogliono cacciarlo, comandare anche a casa sua, che devono desistere, finirla, sgombrare, andare via.
E dice che in casa sua è padrone lui ed è il Signor Hussein e non tocca certo a lui, di togliere il disturbo.
Dice che la Polizia è corrotta, che fa finta di non vedere e non interviene.
Dice che ha subito ogni genere di calunnia, di umiliazione, privazioni, vincoli, restrizioni, senza che sia mai stato provato nulla, di tante fantomatiche imputazioni.
Dice che gli hanno dato gli arresti domiciliari per sospetto permanente e preventivo. Che è presunto colpevole. Hanno applicato il comma 22. Chi è innocente, deve dimostrare di non possedere armi. Ma chi dimostra di non possedere armi, non è innocente!
Dice che non si fida. Che teme per la vita della sua famiglia e dei residenti perchè i suoi nemici pur di colpire lui non sono mai andati per il sottile e non fanno distinzioni.
Dice che ormai può solo resistere, resistere, resistere. Che se deve essere guerra sia.
Ma gli iraqeni del quartiere sono con lui, all’ unanimità.
E Allàh, clemente e misericordioso, è con loro e spargerà il terrore fra le schiere dei loro nemici.
Postilla
Se ti dicono che c’è uno in una casa che c’ha gli ostaggi e c’ha il tritolo, tu che fai?
Gli parli col megafono e gli prometti tutto quello che vuole basta che non fa casino e non peggiora la situazione...
Oppure gli dai cinque minuti e poi spari contro la casa un missile e fine della questione?
io lo dico chiaro, criminali
Il mio pensiero lo devo pur illustrare.
Per me chi propone la guerra come soluzione, senza aver prima esperito fino allo stremo ogni altra via politico-diplomatica, e l’eliminazione fisica del “ nemico “, al di fuori della fattispecie della legittima difesa, pone in essere un comportamento delinquenziale. E' un criminale.
E' tale rispetto alle nostre leggi e alle norme del diritto internazionale.
E lo è anche per mia fermissima, personale convinzione morale.
Un borghesuccio piccolo piccolo. Una grattatina appena.. et voilà la iena assetata di sangue.Perchè è così che ti riduce l’Occidente. Vuoto, frustrato, inconsistente. Guasto!
Civiltà un ostia! Noi al massimo siamo 'Civilizzazione'
Le altre, quelle che vogliamo intelligentemente bombardare, sono Kulture!
Siamo noi il deserto. Siamo il Niente che avanza.
Siamo la Ragione in lotta contro fanatismi e superstizioni. La nostra missione è annichilire storie e tradizioni nell’anomia del Supermercato mondiale.Il Mercato come sola categoria universale.
E' l’Imperialismo della Ragione, quella scientifica cartesiana, la ragione razionale, non ragionevole, in guerra con la Sapienza, la saggezza ed il buon senso, e ogni istanza vitalista e organicista.Contro il mistero, il sacro, il sogno, il mito, il simbolo, l’ intuizione, la pietas e l’ idem sentire.
E' la Ragione criminale.
La Ragione dell’Oscurantismo Illuminista, la cecità dell’ “esser desti“ che non comprende la ragion d’essere dell’Altro, che ci apprestiamo ad eliminare. Né la santità della dialettica contraddizione. La Ragione che è schiava dell’ aut - aut e nega l’et - et.
Cioè che l’uno è anche l’altro e che in Unum convertuntur.
fantapolitica
Una dimostrazione per assurdo.
L'attribuzione all'Iraq dell’approccio e stile USA Per vedere l'effetto che fa.
Ultime Ansa.
Tarek Aziz viceministro, cristiano, del Presidente irakeno Saddam Hussein, musulmano, ha reso pubblico un dossier dei servizi segreti irakeni che conterrebbe le prove che gli Stati Uniti dispongono di un immenso arsenale di armi nucleari chimiche e batteriologiche e che sarebbero in grado di dispiegare ora, subito una formidabile macchina da guerra di una immane, totale potenza distruttiva
Il documento rivelerebbe l’esistenza di contatti nel passato tra Bin Laden e l’intelligence americana
Il Presidente Saddam Hussein, riferisce il numero due della Repubblica democratica del Popolo Sovrano dell’Iraq, membro della leadership del Partito socialista Baath, è convinto che gli Americani vogliano rovesciare il legittimo governo iracheno e porre così sotto il proprio controllo militare diretto il petrolio di tutta l’area.
Il Presidente Hussein, ha aggiunto, non si fida affatto di George, che nasconde dietro ipocrite e propagandistiche ragioni di difesa della vita e della civiltà del popolo americano e della pace, il suo chiodo fisso e le sue vere intenzioni. Quelle di ucciderlo. Come già a suo tempo il papà di George, il vecchio Bush.
Pertanto l’Irak chiederà all’ONU di imporre a George un ultimatum che obblighi gli
Stati Uniti a consegnare entro una settimana tutte le armi di sterminio di massa di cui dispone, sospendere immediatamente il proprio sostegno al terrorismo di stato israeliano e accettare ispezioni su tutto il proprio territorio senza limiti né condizioni, con ogni mezzo e in ogni sito, compresi il Congresso, il Pentagono e la Casa Bianca.
Atrimenti l’Irak attaccherà, con o senza l’Onu.
L’Onu non ha alternative. O disarma George o rivela tutta la sua impotenza e inutilità.
Infine, ha dichiarato, l’Irak per il momento non ha alcuna intenzione di cessare le incursioni aeree nella zona smilitarizzata fra gli Stati Uniti e il Messico, tantomeno di smobilitare le basi militari insediate nello Stato del Vaticano a protezione dell’ Occidente, contro la minaccia degli Usa e del suo alleato, il fondamentalismo cristiano, ribelle al papa e alla parola di Gesù.
In risposta a chi gli chiedeva come considerasse l’Irak i recenti segnali di disponibilità dall’Amministrazione americana ..
“ La solita manfrina di quel falsone di George. Ormai lo conosciamo bene! “ ha detto Aziz.
ante legem, fuorilegge
Antonio Martino. “chiediamo oggi di condividere la decisione di avviare le attività preparatorie a proseguire la partecipazione in enduring freedom che dal punto di vista giuridico ritroveranno legittimazione in un decreto che sarà portato in parlamento all’inizio del prossimo anno, per la successiva conversione in legge”.
Alberto Sordi. “ ahò, ma che fai! prima spari e poi dici chi va là? "
lettera aperta all’ill. mo Presidente Senatore Francesco Cossiga
Il primo agosto 2002 l'approvazione al Senato della Legge Cirami sulla legittima suspicione ( fondato sospetto di parzialità del giudice o situazioni che pregiudicano la libera determinazione la sicurezza o l'incolumità degli attori del processo) è l'approdo del lungo contenzioso del processo denominato Toghe sporche o Sme, contro Previti e Berlusconi, per corruzione di giudic.
La difesa dopo i vani tentativi di arrestare il processo con la legge sulle rogatorie, continui rinvii per legittimo impedimento parlamentare, ricusazione di un giudice trasferito, rivolge infine alla Cassazione richiesta di remissione ad altra sede per legittima suspicione.
La Cassazione rileva un vuoto legislativo e affida la materia alle competenze della Corte Costituzionale.(L'iter legislativo si compirà il 5 novembre con la firma di Ciampi due giorni dopo)
Spett.le Direttore de La Repubblica, nel farLe pervenire la presente con relativa cortese richiesta di pubblicazione Le invio i miei più cordiali saluti e sentiti ringraziamenti per l’attenzione
Signor Presidente, la Sua lettera al Direttore di La Repubblica del 3 Agosto 2002 scorso mi ha lasciato allibito. Esterrrefatto
Il tono prima di tutto. La cifra del Suo messaggio è il disprezzo che investe tutto e tutti.
Lei apostrofa, insolentisce, denigra e dileggia, ad libitum e ad persomam, a freddo e con gratuità, sovente, come in questo caso, senza che i malcapitati di turno Le abbiano rivolto provocazione alcuna o Glie ne abbiano offerto il minimo pretesto.Indifferente, parrebbe, persino alla dignità intrinseca e naturale di ciascuno.
Ha l’aria di un Don che non debba temere e render conto a nessuno.
Ma nel merito c’è di di peggio.
A leggerlo con la peraltro dovuta attenzione il suo messaggio suonerebbe talora persino “ eversivo “.
Dopo una lunga digressione, dotte citazioni, compresi nientedimeno che Blakstone e Dicey sconosciuti ma, apprendo, illustri, massimi, costituzionalisti inglesi e oscure, per me, argomentazioni, Ella conclude che nei veri sistemi parlamentari “il parlamento è nell’uso preminente del premier e del governo con funzioni preminentemente di collaborazione politica e legislativa e, bontà sua, di controllo e tribuna dell’opposizione”.
Il sistema istituzionale italiano ne costituirebbe una degenerazione patologica dovuta alla guerra fredda, alla stagione nobile del compromesso storico e alla sua degenerazione consociativa e assemblearista.
A me pare che si confondano i termini e se ne faccia cattivo uso.
Davvero bislacca questa tesi che il sitema parlamentare vero sano puro, sarebbe quello.. presidenzialista, quale è invero quello che Ella tratteggia.
Il termine giusto per definire il nostro sistema costituzionale è semplicemente Sistema Parlamentare. Puro magari. Democratico se preferisce
Certo Lei lo sa (ed è invero tenuto a saperlo) ma credo proprio convenga ricordarlo.
Nell’Italia repubblicana di cui Ella è stato deputato, ministro, primo ministro, presidente e oggi senatore a vita, è vero esattamente il contrario di quanto parrebbe nei suoi più intimi auspici
E' il Governo che è nell’uso esclusivo del Parlamento
E' il Parlamento che nomina il primo ministro e concede o ritira la fiducia al governo.
Ed è il Parlamento che approva le leggi. Lui solo! Altro che collaborare!
E il Parlamento è nell’uso esclusivo del Popolo Sovrano e della Carta Costituzionale.
E a me che sono italiano e latino, e non angloamericano, sta proprio bene così.
Altrove sono vigenti rispettabilissime tradizioni elitariste, oligarchiche e dirigiste ? Bene. Da noi Le assicuro altrettanto rispettabili tradizioni democratiche e popolari.
E che Dio ce le conservi. Lei non è d’accordo? Discutiamone.
Ma è molto pericoloso accreditare la tesi che il Cav. Berlusconi 'forzando' il Parlamento interpreti e assecondi una presunta costituzione materiale che sottenderebbe, o tenderebbe, a soppiantare la costituzione formale.
Sarà, ma intanto Ella tace del fatto che il ribaltamento di ruoli tra esecutivo e legislativo sovverte la costituzione che c’è, giacchè è il governo che deve conformarsi al mandato parlamentare e non viceversa.
Se fin qui, il suo scritto, contro la legalità formale ma obsoleta fa ricorso alla materialità storica effettuale, ora in pro della illegalità materiale si fa appello, ragionando in punto di diritto e in punta di fioretto, alla legalità formale col conforto di autorevolissimi giureconsulti, stavolta di casa nostra.
Mi riferisco alla questione della legittima suspicione riguardo i procedimenti contro il Capo del Governo.Tutto ineccepibile, dice Lei.
La pronuncia della Cassazione. La questione di costituzionalità. Il vuoto legislativo. La doverosa e urgente iniziativa del Parlamento.Tutto conforme a norme e regolamenti.
Ebbene ? Non concesso, ma ammesso pure che sia!
Suprema lex, suprema iniuria, signor Presidente.
La mera e automatica applicazione della norma senza l’umano giudizio discrezionale non pone al riparo dall’arbitrio ma anzi può consentirlo.
La rivendicazione formalistica sofistica e farisaica della applicazione delle norme può preludere alla soppressione dello stato di diritto, coprirla o consistere in essa.
Il cittadino in armi ha il dovere diritto di disobbedire all'ordine ingiusto.Figurarsi in tempo di pace.
Il diritto alla resistenza, cioè alla violazione della violazione di legalità, è teorizzato per primi dai pii e devoti gesuiti.
Il tanto insistito argomento della maggioranza non è assoluto.
Una legge che imponesse il silenzio all’opposizione sarebbe valida se approvata a maggioranza ?
Autentico contrassegno liberal di democrazia è la tutela della e delle minoranze
La “mattanza“ della maggioranza ha i suoi limiti invalicabili nei diritti fondamentali della persona e del cittadino, nei cardini del patto sociale e della Costituzione, nelle
giurisdizioni sovranazionali e nella sfera di sovranità della coscienza.
L’obbligo di apparire e non solo di essere al di sopra di ogni sospetto non riguarda solo i magistrati ma anche chiunque rivesta cariche istituzionali e, a dirla tutta, tutti i cittadini. Certamente, anche il Presidente del Consiglio.
Ora, se un provvedimento legislativo è oggettivamente idoneo a sottrarre il Capo del Governo alla potestà della Legge ed è destinato, come Ella ammette “ serenamente “, a salvaguardare nei procedimenti già in corso lui ed i suoi amici coimputati, cui riserva inesauribili attestati di stima, da infausti esiti delle loro personali vicende giudiziarie, ciò autorizza il fondato e legittimo sospetto che esso sia concepito in funzione dell’interesse privato e preminente del Premier, non nell’interesse generale ed esclusivo del Paese.
La sua emanazione pertanto, pure nell’ipotesi estrema di una approvazione unanime e di un osservanza maniacale delle procedure di rito, costituisce di per sé un atto di concreta ed effettiva violazione del requisito essenziale della universalità della Legge e del principio della uguaglianza di tutti i cittadini di fronte ad essa.
Ma questa è per Lei incidentale e accessoria questione di etichetta e galateo.
Davvero inelegante Una vera caduta di stile.
Si tratta di ben altro.Incidentale è tutto il resto! Farla franca è la sostanza.
Una questione di sostanza democratica come dice il Direttore di Repubblica nella sua bella e dignitosa risposta. Epocale aggiungerei io. Mai più come prima.
Si tratta dell’atto conclusivo, del compimento di un disegno e di un processo politici consistenti nel sollevare a dimensione nazionale e a dignità legale e istituzionale, l’intero sistema sociale di potere, corruzione, clientela, omertà e connivenza E' la metastasi della cancrena istituzionale, per dirla soft.
Per Lei un “nulla “.
Nulla “rispetto alla vergognosa prepotenza in forme legali, ma ingiuste nella sostanza, usata dal tribunale penale di Milano che vuole proseguire un processo, quando il giudizio sulla sua parzialità o imparzialità dipenderà da una futura pronuncia della Corte costituzionale “.
Io che, molto più di Lei, non sono un giurista, col Suo permesso, avrei qualche perplessità al riguardo.
Il giudizio di imparzialità dipenderà da una pronuncia della Corte di Cassazione, non quella Costituzionale, come anche Lei si compiace di ribadire con ampio sfoggio di sarcasmo, in altra parte della Sua lettera.
Quella stessa Cassazione che ha accolto e trasmesso alle competenze della Consulta l’eccezione di incostituzionalità e ha contestualmente respinto la richiesta di sospensione del processo.
Inoltre, non potrei giurarci, ma credo che l’accoglimento del ricorso non investa anche il merito della opportunità della legittima suspicione, ma attenga solo all’arbitraria nel metodo ( sacrosanta! nel merito ) interpretazione restrittiva della relativa legge delegada parte del Tribunale.
A mio umile avviso la decisione di proseguire il dibattimento è pertanto atto lecito e persino dovuto
Dove sta allora la vergognosa prepotenza, la parzialità da Tribunali del Terrore giacobino? Qui di arbitrario e di sommario mi sembra ci siano solo la Sua accusa e il Suo processo al collegio giudicante in un procedimento in corso, con i connessi pericoli di
intimidazione e turbativa ambientali della serenità e obiettività di giudizio della Corte.
Ma in un arrestabile crescendo parossistico il suo attacco si dipiega a tutto campo ed investe tutto intero l’ordinamento giudiziario e l’universa magistratura, “ la classe burocratica più privilegiata per carriere e retribuzioni “.
E con quale malanimo.Con quanto livore!
Non si salva nessuno dai suoi accessi di furore denigratorio.
Non la ANM, in toto. Non il CSM con il neoeletto Vicepresidente Rognoni tacciato di giustizialista e uomo di fazione.
Non il Presidente Ciampi, già definito in altra recente occasione, nella sua veste di Capo dello Stato, uomo privo di coraggio, ”tentenna“, ingrato, vocato alle lusinghe, bagni di folla e battimani, incline a ripararsi dietro dichiarazioni solenni di generica banalità.
Non si salva nemmeno l’ autore del “velenoso articolo vigliaccamente anonimo” contro di Lei. Franco Cordero corifeo de La Repubblica “ l’organo ufficiale della ideologia giustizialista “.
Quel Cordero che lo scrivente reputa modello di rigore morale e intellettuale e penna geniale a presidio di verità storica e legalità.
Da antica data ormai Ella raccoglie e scaglia di questi sassolini.
Che si tratti sempre di giudizi legittimamente espressi nell’esercizio delle funzioni di rappresentanza istituzionale e politica, se il discrimine con la diffamazione o il vilipendio non sia talora tracimato, lo dico con rispettosa e diritta franchezza, ho serie perplessità.
E altrettanto sinceramente è sempre motivo di sorpresa la pazienza e la prudenza sia di quanti, e son legioni, han facoltà di denunciare, sia degli Uffici che, avendone notizia, han l’obbligo di sanzionare il vulnus.
Certo è che affiora, diciamo, un tale, non molto Onorevole gusto della contumelia, or mellifluo gigione lieve, or fosco pesante greve.
Ma appare qualcosa di più grave nelle Sue esternazioni, oltre la platealità dell’invettiva, esso stesso riscontro evidente del profondo processo di degrado della legalità in atto.
Vi è spesso nelle sue parole un aspetto criptico, una parte in codice, dove si fa largo spazio al sottinteso, l’allusione, il messaggio sibillino, il doppiosenso, il sottile avvertimento...
Messaggi cifrati, riservati ad una cerchia ristretta di amici o antagonisi nell’olimpo della potenza e del privilegio, e impenetrabili ai comuni mortali ed agli ignari lettori
Non è chiaro? Non importa, sembra pensare. Chi deve capire capirà.
Qui l’oltraggio è al Popolo italiano.
Cosa c’è di democratico in questo scherno della trasparenza, questo lasciar intendere di essere a conoscenza di chissà quali retroscena e gravi segreti, e tacerli. In questo pubblico e spavaldo venir meno al dovere della verità ? E come può incorrervi chi per la statura storica e nazionale, l’altissimo prestigio, assurge a modello di “stile“ civile e
istituzionale!
Gli è che nell’uso strumentale dei mezzi di informazione e della opinione pubblica come veicoli e cassa di risonanza di messaggi privati, diventa tangibile quella concezione minimalista del Popolo come Pubblico, spettatore inerte del tragicomico teatrino della politica.
E' Popolo anche e sopratutto quello che fa quei girotondi che Ella ha tanto in uggia, per cui prova tanto fastidio, signor Presidente.
Normali, comuni cittadini che si incontrano e riuniscono in luogo pubblico e pacificamente dichiarano le proprie opinioni, le confrontano e le discutono, esprimono consenso o dissenso, come è normale e come la Costituzione prevede che sia.
Sarebbe grottesco ma nemmeno tanto stravagante, nell'ora presente, se, nel paese dei servizi segreti, dei segreti di stato, delle lobby, delle logge e delle cupole segrete, quali sediziosi, fonti di minaccia per la libertà e la democrazia, fossero additati quei cittadini che pubblicamente manifestano alla luce del sole il proprio pensiero o il comune sentire, sostanza dell’essere Stato.
Sono invece i migliori, i veri cittadini. Quelli che si fanno gli affari loro, cioè che si occupano della cosa pubblica. Perchè la Cosa pubblica, sentono, in verità, oggi più di ieri, è Cosa nostra!..In tutti i sensi, Signor Presidente.
E confesso che anche la Sua crociata contro “il primato supremo della Magistratura “ non è immune dal sospetto di qualche personale tornaconto.
Lo stesso parlamento “in uso del governo“ ritrova la sua centralità e il suo primato se, in nome delle prerogative dei suoi membri, si deve mettere sotto accusa una procura di Potenza, colpevole di rimestar nel torbido, guarda un po', di un bel giro di tangenti.
Si conoscono gli atti ? Strano! ma si producano comunque gli elementi a sostegno delle accuse.Si conoscono i fatti ? Si porti la testimonianza, si rechi la prova che scagiona gli inquisiti.
Macchè! Niente affatto! Si sollevi lo scandalo, piuttosto!
Si dia vita a una clamorosa protesta e ad una poderosa controffensiva politica che tuteli gli eletti dai, non 'nei', processi, che impertinenti ragazzini in toga o tracotanti procuratori avessero ancora l’ardire di intentar loro!
Il Parlamento nega l’autorizzazione a procedere e nel mentre i Presidenti delle due Camere esprimono solidarietà al Capo dello Stato per il tono offensivo delle Sue dichiarazioni, respinge le Sue irrevocabili dimissioni da senatore a vita.
Il Presidente della Repubblica esprime compiacimento per la decisione presa.
Ella incassa e revoca le Sue dimissioni. Si placa, ma non cessa, la Sua ira.
Tanto è indegna la magistratura che è “indecente“, ad essa riferito, l’uso del termine sciopero nobilitato dal sacrificio e dal sangue operaio e contadino.
Demagogica enunciazione profondamente ingenerosa e ingiusta.
Perchè anche la casta togata, impossibile dimenticarlo, grave tacerlo, ha dato il suo enorme tributo di sacrificio e di sangue alla affermazione della giustizia e della legalità democratica.
E strumentale appare anche la celebrazione e commemorazione, in requie, della lotta di
classe, “grande matrice di democrazia nei sec.19 e 20“.
E nel ventunesimo no, signor Presidente? Nel secolo della più spudorata inumana e anticristiana sperequazione e iniquità sociale, lo sciopero e la protesta tornano ad essere “ minacciose manifestazioni di piazza “?
La lotta di classe è gloriosa e bella perchè è finita e consegnata al passato ?
Ciò che di ieri si onora e diventa mito, oggi, lo si reprime e osteggia ?
Proprio come i giudici che diventano eroici solo da morti ?
E se la Piazza è inattuale, dica Lei dove si situi l’ubi consistam dell’esercizio delle funzioni civiche e delle prerogrative sovrane del cittadino in quanto tale, non quale iscritto all’Arci o al Rotary.
In questo paese a democrazia “ assemblearista “ non vi è traccia, mi creda, di sedi e istituti comiziali, di partecipazione, sussidiarietà e autogoverno, né permanenti né occasionali E' una democrazia muta e paralizzata la nostra, senza corpo e senza parole, giacchè la polis stessa scompare ingoiata dal mercato totale e devastata dall’anarchia liberista e macrocriminale.
Si rispetti dunque la piazza (quella fisica e quella virtuale), il cuore della polis, il luogo e la sorgente della democrazia.
Peccato che di tanto, se pur non disinteressato, populistico trasporto non vi sia altra traccia che negli accenti antiplutocratici circa le retribuzioni dei magistrati e “ l’insopportabile Moretti, il ricco regista “.
Curioso che la ricchezza sia fattore di discredito, mini la credibilità altrui.
Io mi associo volentieri, ma la domanda sorge spontanea.
Ma Lei scusi quanto guadagna? E il signor 30mila miliardi, 8° nella classifica mondiale? Ha presente?
Signor Presidente, immagini che dalla lettura del Suo intervento ricavavo quasi l'impressione che i mali di questo paese fossero dovuti a Mani pulite. Buon senso e senso comune mi hanno però corretto in questo errore in cui Ella mi aveva involontariamente indotto.La causa fu Tangentopoli!.
Eh, sì! Altrimenti i mariuoli diventano uomini dabbene e viceversa. E gli imputati giudici e questi, imputati. Come vede vale anche la dimostrazione per assurdo!
Diavolo d’un Manzoni!
Don Rodrigo, i Bravi, l‘Azzeccagarbugli, Don Abbondio e questo processo non s’ha da fare, né ora né mai.
Vero genio nazionale!
nomen omen, Ernesto Galli della 'Loggia'
Caro sedutino, ma lei non si disgusta un po' da solo a mangiare pane e malafede?
E il fogliaccio su cui scrive non si vergogna a pubblicare un articolaccio insulso, insipido, scipito e ottuso, come il suo “ Una sinistra a rimorchio “ (Corriere della sera – 29.09.2002 ) ove ella teorizza di una sinistra mai di governo perché vittima del vizio storico di rincorrere alla sua sinistra ogni massimalismo ideologico nelle multiformi manifestazioni marxiste, intellettuali e radicalchic.
Perchè in Italia l’elementare e naturale esercizio dei diritti civili e politici, della sovranità popolare e delle libertà, della miseria che ne resta, può sempre contare a destra.. e a manca, su un vasto dissenso preliminare?
Perchè qui da noi il disprezzo astioso e rancoroso verso ogni potere democratico e di opposizione non burocratica, fosse anche a pro della legalità e per ogni istanza di giustizia ed equità, il fascino di qualunque status quo, di qualunque previtismo cinismo e machiavellismo dei miei stivali, di qualunque servilismo imperialista, lacchismo e lecchismo clientelari, di qualunque putridume buscista e fallacista, di qualunque guerrafondaismo sono sempre sicuri di trovare folle di proseliti, non importa in qual decennio siamo, compreso questo dei papielli mafiosi di lotta e di governo?
E come mai a P.za S. Giovanni, a Genova.. e a Napoli lei è riuscito a vedere solo ” l’intransigenza” dei manifestanti facinorosi che pretendevano pensa un po' la legge uguale per tutti o un mondo a misura d’uomo non di mercante, e non la consapevolezza e responsabilità, passione e compostezza civili di milioni di cittadini e i crimini documentati e impuniti dei tutori della legge?
E dove l’ha letto che la sinistra italiana e il comunismo togliattiano a lei tanto caro hanno accolto nelle proprie file l'estremismo?
A me “ personalmente “ risulta il contrario.
Che gli sbatterono (e gli sbattono) la porta in faccia concorrendo di fatto, assieme ai Servizi massoni di Stato, alla produzione del brigatismo e all’assassinio di Aldo Moro.
L’ambiguità comunista fu esattamente di segno opposto a quella di cui lei ciancia.
Né fu quella a nutrire ed alimentare il radicalismo di sinistra Magari!
Fu il comune e sempiterno anticomunismo viscerale dell’atlantismo gladiatorio e del mariuolismo socialista a fottere il compromesso storico e le prospettive democratiche e riformiste.
Quanto a “quella cultura politica e non del Paese, di ascendenza democratica “ da cui ella con esquisiti virtuosismi fa discendere nientemeno che la “disposizione girotondista“ magari poi un giorno me la spiega meglio.
Solo un’ osservazione circa le sue pacchiane e gratuite connotazioni descrittive
Se come lei lascia intendere non sono credibili coloro che nutrono “aspirazioni democratiche MA insieme.. sdegno per il modo di pensare di metà dei propri concittadini “ allora Lei che avverso costoro trasuda scherno ad ogni riga chi è?
Saddam Hussein?
Peste Liberista
lavorare di meno
Ce la fa il mercato a realizzare la piena occupazione? Bene, bravo.
Non ce la fa? Interviene, deve (art.3 comma 2) intervenire, lo Stato.
Così.
nazionalizzazione o public company (vere)
formazione e aggiornamento professionali veri)
riconversione produttiva ( trasporti ferroviari e navali, risanamento ambientale e relative infrastrutture)
committente la cittadinanza
finanziamenti dalla fiscalità generale (tosta e progressiva) e/o le aziende appaltatrici dei futuri servizi.
E' che questo liberismo puzza come una carogna, appesta.
Ma ci sono legioni di necrofili
La compartecipazone è un ibrido.Il padrone, finchè è tale o mi da un fisso o mi tiene a cottimo. Tertium non datur. E io preferisco il salario, è più dignitoso.
Oppure condividiamo, ma in toto, utili e perdite, successi e rischio.
Ma allora non c'è più padrone.
Poi che facciamo, salviamo gli operai della Fiat e quelli della Innocenti no?
Meglio allora prevedere la partecipazione della forza lavoro al profitto non aziendale ma nazionale. Ma questo si chiama guarda un po' contrattazione sindacale del salario.
E il corporativismo si risolve se coerentemente applicato nel.. socialismo!
Insomma i nobilissimi 46 e 47 della Costituzione (concorso dei lavoratori alla gestione aziendale e accesso del risparmio popolare all'investimento azionario) sono pannicelli caldi sulle piaghe del capitalismo.
Ma cosa vuoi salvare! La concorrenza devasta, il mercato ammazza.
E a chi tocca tocca. Così è se vi piace. Oppur non vi piace. Ma bisogna scegliere.
O egoismo o solidarietà. O competizione o collaborazione. O condividere o fottersene.
O mercato o stato.Importante è non starla a menare.
Dice il Capo del Governo che bisogna tagliare sulle pensioni e lavorare di più e più a lungo.Propaganda bieca, Cavaliere!
Al netto di nuove assunzioni, se paga stipendi invece che pensioni, paga di più, non di meno.Lo dice Lei che nella Pubblica Amministrazione sono già troppi e che bisognerebbe mandarne a casa un bel po' che fanno niente dalla mattina alla sera e ora vorrebbe farci credere che ce ne vuole mettere ancora?
Nella Grande Produzione gli operai, quelli Fiat ad esempio, la pensano come lei.
Ma non c’è da lavorare, figurarsi di più. E anche alle piccole imprese gli piacerebbe
eccome di lavorare di più. Ma a quanto si dice non gira una lira.
E poi produrre di più, cosa? Guardi, qui ci sarebbe bisogno di cibo sano, aria buona, mari puliti, acque limpide, gente in festa.E invece si produce di tutto tranne questo.
No, senta, meglio rallentarla 'questa' produzione
In questa età delle festività soppresse valgon solo le esigenze della produzione.
Quelle della vita e della felicità non sono mai all'ordine del giorno.
Odori, colori, sapori sbiadiscono...Fragili, esili sintassi sociali.
E da per tutto crescono come funghi Ipermercati.
Deve esserci stata una contrazione del tempo, addirittura.Io le estati da ragazzo me le ricordo lunghissime.Cominciavano a maggio coi festival di lucciole e di cicale.
E di tornare a scuola se ne riparlava a ottobre. Inoltrato.
E adesso? Agosti infernali.Milioni di auto invadon le autostrade.
Esodo. E controesodo, venti giorni dopo.
Tutti a casa. Finito.Tutti alla catena.
Non conti su di me per lavorare di più.Io voglio produrre di meno! Voglio risparmiare, conservare ricchezza, non produrre monnezza.Voglio riciclare, bonificare.
Ricostruire la socialità, godermelo tutto questo tempo libero che il Capitale è riuscito a creare.Voglio fare la mia parte, come so e come posso, senza risse e colluttazioni.
Lei vuole solo decurtare le pensioni. Più lavoro non può. Né glie ne cale.
Casomai più controllo e più sfruttamento. Più povertà, niente welfare.E opere di carità.
Se così non fosse, se i vecchietti al disotto del milione gli stessero davvero a cuore, come dà a vedere (pensioni minime a un milione v. Finanziaria 2001) sarebbe conseguente. E io d’accordo con lei.
Vale a dire. Sì, devono lavorare di più quelli che stanno benone e non fanno una mazza! E bisogna tagliare di netto le pensioni al di sopra dei cinque milioni.
C’è da mungere sa?Servono risorse allo stato? Le versi chi ne dispone.
Non mi taccia di ideologico!E' un discorso logico. Chi ne è privo, come può?
C'è una cartina di tornasole per testare il democratico doc.
Quando in un dibattito si arriva al momento in cui il progressista e il conservatore concordano sul fatto che le disparità sociali e di godimento della ricchezzanazionale sono diventate enormi, scandalose e si conviene che occorra una redistribuzione delle risorse, uno si aspetterebbe che concludano che tramite la leva fiscale si toglierà a chi ha avuto troppo e si darà a chi ha avuto meno e non ha niente. Ovvio, no?
Sbagliato.
A questo punto il conservatore fa. - 'Quindi', se vogliamo redistribuirla la ricchezza, e tutti lo vogliamo, 'prima' bisogna produrla. Dobbiamo produrre di più. Ci vuole il surplus. Altrimenti che fischio redistribuiamo?
Chiaro il passagio? Della ricchezza che c'è non se ne parla.
Lì chi ha avuto ha avuto.E chi non ha si gratta.
L'altra, quella che verrà, quella che non c'è, quella sì che si è disposti a condividerla.
In perfetta fraternità cristiana. Intanto bisogna, per l'appunto, lavorare di più.
Comodo eh? Che galantuomo!Quello che ci sarà lo divideremo equamente.Lo giuro. Quello che ho, me lo tengo.
Ecco, ora la cartina... reagisce. Se il democratico è fasullo
- D'accordo! risponde. Questo è 'giusto! Non potrebbe essere altrimenti...
Il 'Pubblico' applaude. E' d'accordo. Il concetto è passato. E' talmente evidente!
Bene. Nel 99 per cento dei casi è così che vanno le cose.
Mai uno di quei deficienti, intellettuali, economisti, dirigenti dell'opposizione, che replicasse - Ma che accidenti dici!? E' adesso, a maggior ragione adesso, che c'è la fame e c'è la miseria, la crisi e la recessione, che bisogna redistribuire!
E' la ricchezza che c'è, prima di tutto, non quella che ci sarà, che bisogna spartire equamente. Le inique, ignobili, assurde disparità sociali sono già, ora, il frutto della rapina sociale, il bottino dei ladroni
La redistribuzione è la restituzione del maltolto. La riparazione. Il risarcimento.
Altro che ’i più deboli, gli ultimi, aiutare, elemosine, collette’ e tutte le indecenti menate di tal fatta. Nessuno dona nulla a nessuno.Ogni cittadino ha quel che gli spetta.
E in primis di non esser insultato, dopo esser stato derubato.
La redistribuzione è opera di giustizia, non di carità.
Subordinarla all'aumento di produttività equivale a rispondere alla domanda di equità sociale con un aumento del privilegio e dello sfruttamento.
Non si sa se sia più scemo o più delinquente una tal razza di argomento. Né dei due interlocutori, chi sia lo scemo e chi il fetente. Entrambi temo, bipartisanamente.
Però, lo schema è sempre quello.
Se il dipendente chiede al padrone di pagarlo di più perchè non ce la fa, quello gli risponde hai ragione , ti capisco, sono d'accordo, ma per poterlo fare dobbiamo 'prima' aumentare il fatturato. Adesso.
Era andato per l'aumento di salario, ha ottenuto quello di sfruttamento.
Povero come prima, ma con un aumento del carico di lavoro
Tutte le volte che sentite uno che dice vogliamo aiutare chi sta peggio ma per farlo dovete produrre di più e l'altro risponde d'accordo.. ora lo sapete.
Sono il Gatto e la Volpe.E sono d'accordo.
Istat, la spartizione del malloppo
Alla redazione telematica dell’Istituto nazionale di statistica
Carissimi, ci scommetto su un pranzo.
Se vi chiedo informazioni su una statistica concenente la distribuzione del reddito in Italia, non sapreste darmene perchè credo che non esista.
E se è così non è sintomatico?
Veniamo bombardati da monitoraggi quotidiani tipo la propensione degli italiani al consumo del cioccolato amaro e non viene resa di dominio pubblico una tabella che mostri chi mangia quanto della torta nazionale! Mica nomi e cognomi!
Una roba tipo il tot% gode il tot% della ricchezza nazionale.
Così, per vedere quanto siamo boliviani.
Penso ci sarebbero sorprese e meno chiacchiere sulla democraticità di questo bel paese
Però vi capisco. Tempo non ne avete.
Quando si è impegnati a far risultare, col valore della lira dimezzato, stipendi e salari congelati da un ventennale, i prezzi delle case, del petrolio, delle bollette, delle auto impazziti, che l'inflazione è all'1,3 per cento, come vuole il padrone, ce ne vuole!
Di pelo sullo stomaco e applicazione!
scala mobile, commemorazione
Il luogo comune 'scientifico' .
Provocava inflazione. Danneggiava i salari erodendone il potere di acquisto colpito da aumenti continui dei prezzi e svalutazione. Circolo perverso. Sacrosanto chiuderlo.
Manco lo discutono. Lo danno per scontato.
Dunque, vediamo.
Saremo d’accordo no che se gli altri aumentano il loro anche io aumento il prezzo della merce che offro sul mercato, la mia forza lavoro.
Il salario che scambio col mio tempo-lavoro deve mantenere inalterato il suo potere di acquisto reale, altrimenti il contratto diventa iniquo.
Se poi in quanto Stato autopromuovo la mia dignità non costringendomi a contrattare volta per volta il saldo integrale del prezzo di scambio convenuto, ma prevedendo la applicazione di un meccanismo che adegua automaticamente il salario agli aumenti del costo della vita, io questa la chiamo acquisizione di civiltà irreversibile.
Scala “immobile“.
Se ci sono aumenti, giustificati o no, è giustificato l’adeguamento salariale.
Semplice, no? No! Sapete perchè? Ci soccorre l’esperto.
Perchè il Mercato, come si suole indicare ladri e speculatori, ‘sapendo’ che i salari cresceranno non si fa scrupoli ad aumentare ad libitum i prezzi e così si avvia una spirale nefasta.
Eccola qua l’economia mista. Sul profitto valgono le ragioni del Mercato, sui salari la Ragion di Stato.Per colpire i colpevoli il metodo testato più efficace è quello di far fuori le vittime.Le vittime, i salariati furono cioè persuasi, persino da 'propri' rappresentanti politici che per battere l’inflazione occorreva abolire l’unico loro riparo da quella. Un Istituto di civiltà, la Scala mobile.
Un meccanismo che incarnava un principio elementare di equità in maniera direi
commovente. Se i prezzi stanno fermi stanno fermi anche i salari. Se rescono i prezzi, crescono i salari. Cosa vuoi rivedere, se è perfetto.
Blocca i prezzi, se proprio devi metterci mano, mentecatto.
Ah non si può imporre il prezzo delle merci in un libero mercato?
Però quello della merce lavoro sì?
Chissà perchè non vennero concepite altre opzioni, né colta un’occasione.
Quella di dotare il sistema politico di funzioni e poteri di monitoraggio e sanzione nei confronti di aumenti dei prezzi non giustificati da sane e naturali dinamiche di mercato.L’effetto combinato di alto standard di civiltà e mercato 'pulito' avrebbe potuto rendere più vitale e forte la nostra economia. Ma questo non è stato empiricamente verificato. Proprio no.
E così ci fu il trionfale Regresso.
Si seguì la collaudata via, la via maestra di cancellare le garanzie e confermare i privilegi, comprimere tenore e qualità della vita generali, per incrementarne di particolari.
Altresiddetto, vuoi tu che ti mettiamo le mani in tasca e ti leviamo un po' di soldi
Come no! Voto sì! Mi tutelo. So' mica fesso io.
E la scala mobile fu cancellata. Con referendum, che più democraticamente non si può.
Una distrazione di danaro tale dalle tasche del lavoro a quelle del profitto e della speculazione, che al confronto le ruberie personali di Craxi, icona del latrocinio nazionale, padre spirituale del socialismo di destra, ideatore e regista di questa truffa epocale, e dei suoi chiamati in correità, cioè tutto l'arco parlamentare, sono marachelle.
l’Italia di Berlusconi
Ce l’avete presente l’idraulico che vi stacca 3 milioni per un lavoretto da 200 mila? Il dentista che hai dovuto fare un mutuo per pagarlo? Il gestore del pub, calice di metà acqua e birra settemila? Il carrozziere che ti fa la riparazione da 50 mila aggratis e il milione e 700 mila che stacca all’Assicurazione se lo cucca tutto lui? Ce l’hai presente lo stronzo con la villetta al mare, la piscinetta e le docce e il muro di cinta, tutto abusivo, dove tu paghi stabilimento, parcheggio e disservizi? Ce l’hai presente il padroncino salario reale metà della busta paga e orario illimitato compresi i festivi che noi qui siamo tutti una famiglia e siamo sempre andati bene e non ci abbiamo bisogno dei sindacati?
Avete presenti le legioni di partite iva che per generazioni e generazioni hanno rubato sui prezzi, gli scontrini, le ricevute e le fatture fiscali, che non hanno mai pagato le tasse, che in un'ora e in un giorno incassano quello che voi guadagnate in una settimana o in un mese e nel cui DNA di buzzurri è inscritto l’insulto e l’odio per lo Stato e il dipendente pubblico?
Sono quei datori di lavoro che guadagnano meno dei loro dipendenti, che dichiarano al fisco meno del minimo imponibile e godono così di agevolazioni sociali in luogo di chi versa in condizioni di indigenza vera.
Sono quelli che se gli chiedi la ricevuta o lo scontrino fiscali ti guardano storto e la
prendono come un'offesa personale.
Quelli che intasano le autostrade nei week and e ammorbano l'aria coi loro suv e i loro camper, i bestioni contenti divoratori del gossip, adoratori della tv spazzatura.
Quelli che sfruttano gli immigrati e alimentano l'odio e la paura verso di loro. Lo zoccolo duro della Lega
Ecco questi sono la spina dorsale di questo paese.
Non fanno altro che ripetercelo. Tutti, da Forza Nuova a Rifondazione.
Un'ossessione, un tormentone.
Le piccole e medie imprese, le imprese artigiane e familiari.
Sono la forza dell'Italia. Sono Forza Italia!
La massa cialtrona che ha consegnato l'Italia a Berlusconi.
aridatece la Destra
Ma quella destra che aveva a cuore la nazione proletaria e in odio le plutocrazie, quella nazionale social-popolare, quella che disprezzava gli usurai e i mercanti.
Quella corporativa, che aveva giurato guerra al capitale mercantilista e liberista.
Quella dei sani costumi e delle sacre tradizioni, e, magari, anche un attimino antisionista... che fine ha fatto?
Chi tiene accesa in Italia la fiammella tricolore?
Questi qui alleati coi secessionisti, coi baciapile e gli affaristi che c’entrano con l’Idea Nazionale?
E pensare che il mio babbo mi aveva educato ad amare la Patria e disprezzare i bottegai. Il libero-mercatismo impera.
Tutti convertiti e pervertiti dal Magnate e dal suo danaro. A destra e a manca.
E quando vanno in scena i vizi privati indossan tutti la medesima divisa della liberale pubblica virtù.
Eppure glielo abbiamo spiegato che gli Stati Uniti sono un paese socialista.
Che il libero mercato è una escrescenza infima del capitale monopolistico per evitare che una minoranza di maniaci del fare impresa diventino serial killer.
Che sono tutti rotelline intercambiabili di una immensa macchina produttiva.
Che l’economia si fonda sul prestito a strozzo, sulla abbuffata dei fondi pubblici e europei, dei terremoti.. sulla legge Mammì, sull’accordo Mafia - Ndrangheta per gli appalti del Ponte sullo Stretto e Agenda 2000..sulle mazzette e sul pizzo, sul narcotraffico e il riciclaggio.. la corruzione, l’evasione dal fisco.
E dalle galere.
E poi c’è Cogne, Vespa, Costanzo e la De Filippi.
Sbudellamenti dapertutto. Socialità zero. Solitudini micidiali.
AIDS. Fame. Sete. Terrore. Guerre. Gas. Nucleare. Batteri.
Alluvioni. Eruzioni. Terremoti. Desertificazione.
E loro? La libertà, l’individuo, la Pesona, il merito, le armonie prestabilite del mercato….Ma sopratutto guerra santa eterna al Communismo!
Non solo fascisti. Anche babbei
pensioni, disinformacia
La natura propagandistica dell'allarme pensioni è evidenziata dalle risibili contraddizioni che anche qui manifestano il loro consueto starla a menare
Colpevoli sono sempre e comunque i lavoratori.
Non vogliono “scivolare “, farsi prepensionare e cassintegrar ’e’ non vogliono restare al lavoro 5 anni in più.
La colpa è sempre e comunque dei genitori.
Se ne vanno in pensione a 40 anni ‘e‘ prima dei 70 ai poveri figli non gli mollano il posto di lavoro.
Altro esempio.
Argomentano i nostri amabili interlocutori. - E non state a frignare! Persino quel fallacciano di Schroeder sposta da 62 a 67 l’età pensionabile e da 48 a 42 % l’importo. Caspita! Da restare basiti!
Poi però qualcuno contestualizza e corregge la mal-destra disinformacia.
“Un operaio della VW guadagna 2.500 € NETTI al mese, lavorando 28,8 ore/settimana”.
Il limite di età è teorico! Sale un mese all’anno (a regime fra 60 anni?! ) e la pensione non si discosta molto dalla retribuzione piena ed è salvaguardata dall’adeguamento alla retribuzione dei lavoratori attivi .
Che detto così, è tutta un’altra musica!
Mica 1.600.000 L., 40 ore, “ più di 7 milioni di italiani sotto i 500 €, 50% di taglio “reale!”, 5 anni ‘a stucco’ in più di permanenza alla catena, e neanche il recupero del fiscal drag sull’inflazione “teorica”, programmata!
E, aggiungo io, il prelievo del 2 % da quei poveri pensionati da 516 E mese in su, per quei farabutti parassiti a 0 lire! E stato sociale, zero.
Come che sia, la disponibilità dei dati!
La loro completezza, veridicità, leggibilità è essenziale! per farsi e sostenere un’opinione, per una sana e proficua discussione E per non farsi fregare.
In politica i numeri sono essenziali! Sono d’accordo con Berlusconi che bisogna riformare le pensioni, ma se non mi dice quanto incassiamo tagliando di netto tutte quelle sopra i 5 milioni di vecchie lire.. come si fa?
Io capisco che le elaborazioni, proiezioni, interpretazioni sono variabili, probabili, opinabili, problematiche...
Ma i numeri sono quelli! Le tabelline, i grafici, i prospetti... che diamine, me li volete dare, li vogliamo divulgare? Esimi addetti, esperti, che cI STATe a fare?
La trasparenza è sostanza della democrazia. Ma qui, per conoscere lo stato delle cose, devi diventare detective.
E quando la trovi, la notizia è uno scoop, sempre altra e antitetica alla verità ufficiale.
Fino a ieri l'INPS, il paziente, non stava tanto male, a detta sua e del personale, non ostante la sciagurata gestione dell’ospedale. Ma poi piombano in corsia questi fior di luminari e - E' grave, urlano, sta per crepare, terapia da cavallo e bisogna operare, subito, amputare!! La diagnosi è terroristica e cervellotica...ma il quadro clinico non è dato
sapere!
Ma temo che siano reperibili al solito, non i dati certi e chiari, ma quelli “ indentati “, che come è noto sono quelli che ti danno sui denti.
Mentre nelle segrete stanze, in combutta tra loro, Pgreco e P2 contineranno a sapere e celarci le medesime e segrete cose.
Però si sa che due sono i flussi di erogazione, in uscita, dell’Inps, previdenziale e assistenziale.E sono questi due flussi che devono esser tenuti distinti. Tant’è vero che l’INPS, sotto il profilo contabile, lo fa.
E ci tiene a precisare che il primo è sostanzialmente in pareggio, mentre l’altro, e altro dalle sue finalità istitutive, costituisce il preteso disavanzo delle risorse destinate alla previdenza, dell’Istituto assicurativo.
Se fosse vero che il disavanzo fosse interamente coperto dai trasferimenti statali, dove sarebbe il problema? E' vero il contrario. L’INPS surroga lo Stato..
Si evince dal rapporto del Nucleo di valutazione dello Stato e da quello dell’Inps, e dalle dichiarazioni sindacali, che quote di risorse “ significativamente rilevanti “ (ci stanno studiando sopra), sono concretamente sottratte alla cassa previdenza per transitare a quella assistenza. Lo scippo c’è ed è reale, non nominalistico.
Separare, pertanto, attribuire unicuique suum, cioè i contributi previdenziali per le pensioni, le tasse, la fiscalità generale per l’assistenza, altrochè se resta necessario, perchè così scomparirebbero i ' buchi' e i relativi argomenti strumentali.
Da un lato infatti la gestione tecnico-informativa delle funzioni assistenziali delegate dallo Stato e surrogate dall’INPS hanno un costo che grava sulla contabilità generale dell’Istituto.
Dall’altro, e a mio avviso è la ragione più importante, sommare previdenza ed assistenza consente di sostenere la esistenza di disavanzi nelle previsioni e proiezioni di spesa e propagandisticamente ideologicamente la necessità di tagli alla previdenza...... “pubblica”.
Come risulta dai numeri di fonte INPS qui di seguito riportati relativi all’andamento della spesa pevidenziale, che fanno giustizia anche di un’altra frottola. Che in Italia la possibilità di un welfare decente sarebbe divorata da un eccesso di spesa pensionistica rispetto all’Europa.
Voce, infine, che nella classifica di quelle che costituiscono il bilancio dello stato è quarta non prima come fraudolentemente si va dicendo .
Non ad ammodernare ed estendere il sistema di protezioni sociali è finalizzato il metter mano alla riforma delle pensioni, ma a traghettare un’ulteriore quota di ricchezza sociale dalle tasche del lavoro a quelle del privilegio sociale, vero referente dei nostri rappresentanti politici e istituzionali.
(Dati aggiornati al 2002. Fonte INPS )
Quanto all’andamento della spesa pensionistica (attuale e previsionale) in rapporto al PIL la spesa complessiva, comprensiva anche degli interventi assistenziali e di sostegno, passa dal 10, 7% del PIL nel 2001 al 10, 85% nel 2002, per poi scendere al 10, 66% nel 2003 e al 10, 48% nel 2004.
Stesso andamento si registra nella spesa pensionistica delle gestioni previdenziali che
dal 9, 27% del 2001, passa al 9, 34% nel 2002, al 9, 21% nel 2003 e al 9, 09% nel 2004..“
Se si scorpora, la spesa previdenziale italiana è sensibilmente ‘inferiore’ alla media
europea. 9 27 contro 10, 4.(dato 2001)
Osservava qualcuno che a chi ha vantaggi, privilegi, emolumenti maggiori riducono le tasse, quando dovrebbero imporgli di “mettersi le mani in tasca e cacciare la grana”.
In icastica sintesi la nostra stella polare nel dibattito sulle pensioni è questa.
Manteniamo la rotta e vaffantasca esperti e complessità del problema.
Riguardo la cancrena del “costo di servizio del debito”, sono d’accordo sulla diagnosi, non sulla terapia. Loro vorrebbero amputare il pensionato. Io, Rotschild.
domandone
I- Io andrò in pensione a 65 anni perché qualcuno prima di me ci andava a 45, vi sembra giusto?
..ehm Silvio Berlusconi figura al 23mo posto della classifica delle persone più ricche del mondo, stilata dalla rivista statunitense Forbes, che valuta in 12 miliardi e 800 milioni di dollari il suo patrimonio personale
Io, no. Vi sembra giusto?
Social forum di Firenze 6-10 novembre 2002
sentimenti Fallaci
“Controlli a tappeto a Firenze... sui reparti di polizia già in arrivo. Si teme si abbandonino ad atti di violenza come già a Napoli e Genova" Ultime Ansia
Si scherza, dai.. A Firenze ci sono cittadini europei e non che intendono incontrarsi per discutere un po’ della situazione di un mondo in cui Bill Gate guadagna quanto il Q8 e un centinaio di persone quanto l’economia panafricana...così..per vedere se magari si puo’ fare qualche aggiustamento...
C’è rabbia, c’è rancore, c’è ostilità?
Bèh ti dirò, io lo capisco.. e comunque hanno pieno diritto di cittadinanza, no?
C’è disperazione? Ah sì?..beh, siccome c’è, c’è. Che ci vuoi fare?
Ci sono i violenti, i delinquenti?
Ma no, dai!
E poi c’è la polizia a difendere i diritti civili e proteggere i no global, no?
Tranquilli dunque, qual è il problema?
……………ero lì che cercavo di rasserenare i partecipanti e la cittadinanza..quando da oltreoceano fummo investiti da un tornado d’odio e di rancore che assurse a simbolo e precipitato di tutta quella stagione di incarognimennto della società italiana e scoperta bestialità e ferocia dei ceti dirigenti..
Oriana Fallaci.
E’ diventata una bandiera delle mandrie cristiano crociate inneggianti alla guerra di civiltà contro tutto l’Islam infame.
Ha scritto una lettera alle Istituzioni nazionali e fiorentine, un concentrato impressionante fino al grottesco di livore, sete di sangue e di vendetta, contro l’islam e i comunisti nostrani, per denunciare l’abbandono alle orde multietniche di barbari del social forum dei gioielli d’arte della città.
Evocando saccheggi e massacri invocava la proclamazione del lutto cittadino e implorava di blindare la città.
Certa stampa così la raccontava.
“Oriana.. comunque limita il proprio intervento invitando ad una manifestazione di sdegno, restando sul versante puramente morale.”
Eh già…In questo modo! (rivolgendosi al Sindaco per una ventilata assegnazione di un’ onorificenza cittadina)
“Insomma il Fiorino d’Oro. Non si azzardi a darmelo, eh? Se si azzarda, glielo ficco in gola! “
E afferma.“Esiste anche la violenza morale, perdio. Ed è la violenza che si manifesta con le demagogie e i ricatti, che si esprime con le minacce e le intimidazioni. La violenza che sfruttando la legge umilia la Legge, la ridicolizza. La violenza che servendo
si della democrazia oltraggia la Democrazia, la dileggia. La violenza che approfittandosi della libertà uccide la Libertà. La assassina “
Caspita, ma tutto questo mi ricorda qualcuno.. ma siamo sicuri che si parla dei no global? …Eh sì, non si poteva dir meglio... Ops! forse non si riferiva a lui .. Certo però che il ritratto è di una fedeltà folgorante! Sembrava proprio il lupus in fabula.
“..Il Presidente del Consiglio...sta sempre a rodersi sui suoi processi “ lamenta.
Eh!.. invece di arrestarli e via i giudici!
Si rivolge al Presidente della Repubblica chiamandolo “Sor Ciampi“
Che odora di vilipendio al Capo dello Stato. E a mio sommesso avviso “configura“ pure.
Poi tocca a noi
“Bin Laden lo amano… Saddam Hussein lo rispettano “
Mah, sa com’è signora ‘Ogni uomo è tuo fratello’. Gesù di Nazareth.
Noi rispettiamo tutti. …Quasi, tutti.
Terrorizza rievocando cupe mattanze ....prossime venture.
”.. E per oltre un mese vi rimasero a far nefandezze, distruggere, devastare, picchiare“
Giura “Oh, se vi sputtanerò!"
E infine, se ci fosse stato ancora lui, “Pertini avrebbe fatto fuoco e fiamme"
Eh sì, penso anch’io.
“Buttatela fuoriiiiiii!!!“
la Pietà
La Pietà ha un valore inestimabile
Sì.
La più sublime opera d’arte è zero di fronte a una vita qualsiasi.
Caruso-Casarini e…Socrate
I - In una democrazia alle leggi che percepiamo come ingiuste non si disobbedisce. Quelle leggi si cambiano o si fanno cambiare. E’ questo il dovere civico. Socrate e’ morto invano?
Se la maggioranza (ipotesi neanche tanto fantapolitica con l’aria che tira) approvasse con le procedure di rito una legge che obbliga al silenzio l’opposizione si dovrebbe obbedire ? Lo stato di diritto nasce da un atto criminale. La rivoluzione francese.
Socrate abitava già nella Repubblica platonica.Ne è l'ispiratore..
La sua fedeltà è a quelle leggi, non a quelle ateniesi. Che trasgrediva tranquillamente.
Le accuse erano strumentali ma vere. Corrompeva effettivamente i giovani educandoli ad una coscienza critica ed etica antagonista a quella della ragione e religione di stato.
La lezione liberale è che si debba obbedire alla legge della polis e a quella della coscienza. In caso di conflitto il primato è della coscienza.
La coscienza, coi suoi poteri di obiezione è il presidio dei Diritti fondamentali della persona e del cittadino e la fonte del diritto di Resistenza, di gesuitica memoria.
Alla legge ingiusta si deve disobbedire.
Non ci piove no? Processiamo i criminali nazisti perchè hanno eseguito gli ordini.
No, dico.......c’ è il colpo di stato in Italia. Siamo sotto dittatura.
Il Paese in mano ai fuorilegge. Governo e Parlamento, maggioranza e opposizione infarciti di avanzi di galera, ladri, criminali di guerra e di pace.
Politica e Istituzioni una quotiana guerra per bande.
Mandanti e esecutori di omicidi o di stragi a spasso, nei talkshow e nel Palazzo .
Forze dell’ordine squadriste impegnate nei pestaggi di pacifici cittadini....
E non fiata nessuno su 50 milioni di escrementi ....non si muove una paglia...
E questi a chi rompono i maroni? Ai Caruso e Casarini. Perchè si muovono.. scompostamente. Mavvaff....! Elegantemente
la proposta e l'avvertimento
“ dice il premier - che il Paese ha sempre da guadagnare quando l’opposizione invece di lanciarsi in polemiche non costruttive si confronta in maniera corretta e responsabile con il governo “.da La Repubblica.
Ora si capisce un po’ meglio perché Casarini non ha tutti i torti ?
obbligatorietà facoltativa dell’azione penale
I - ma una volta in Italia non c’era l’obbligatorietà dell’azione penale (per i noglobal boicottatori) tanto cara ai nostri magistrati?
C’è ancora.
E c’è la presunzione di innocenza, l’amnistia, la prescrizione, la remissione, il primo, secondo, terzo grado, la Cassazione, la legittima suspicione, la ricusazione, la derubricazione, l’archiviazione, lo stralcio, il lodo,la presunzione.. l’immunità ...l’ impunità.......
La condanna di Andreotti
17-11-02 In nome del popolo italiano la Corte di assise di appello di Perugia condanna Giulio Andreotti a 24 anni di reclusione come mandante dell'omicidio del giornalista Mino Pecorelli.
"... aveva, dunque, un’umana e plausibile ragione per mentire: la negazione del vero non avvenne sine ulla ratione ..Ed è chiaro, allora, che la valenza probatoria dell’indizio, sostanzialmente caratterizzato dalla effettiva e “forte” conoscenza tra i cugini Salvo e Andreotti e dalla categorica negazione del vero da parte di quest’ultimo, spiega un effetto veramente moltiplicatore sull’attendibilità della tesi accusatoria.........”
garant-ti-smo
Ma che bravi! Tutti amici di Andreotti
Eccoli lì. Da Rauti a Bertinotti. Da Fini a Pecoraro Scanio.
Tutti a esprimere solidarietà, sbigottimento. Sentenza assurda! Mondo alla rovescia!
Per forza, sono capovolti!
Tutto l’arco costituzionale ed extracostituzionale, passando per la Santa Sede e il Quirinale. Ci manca la dichiarazione di sconcerto di Casarini e di umana comprensione di Agnoletto e siamo a posto
Ma su tutti svetta Fassino.La piroetta, la scheggia impazzita, il capolavoro Fassino.
Lui ne ricava che la misura è colma e bisogna mettere mano alla riforma della Giustizia! Cavolo! Berlusconi è una vita che lo dice, ma di fronte a lui è una schiappa.
Oohh! Chi meglio di Andreotti per ricostituire la solidarietà nazionale?
Dev’essere lo spirito santo della Riconciliazione che spira dal Colle.
Io mi sa che ho sbagliato paese.
Ma st’Andreotti qui... me la ricordo in un altro modo la storia.
Ma non era quello che a 27 anni era già così genio che lo fecero padre costituente?
Non era quello ammanicatissimo in Vaticano?
Non era quello che Ghino di Tacco lasciava intendere che fosse Belzebù?
Che il potere logora chi non ce l’ ha , ah! ah ?
Che a pensar male si pecca ma ci s’azzecca?
L' amico di Sindona, di Gelli ( il “caro Licino“ di Cossiga)
Quello pragmatico. Mai un‘idea e tutti i governi?
Che ha allevato generazioni di Sbarzella, di Cirini Pomicini, di Franchi Evangelisti ..il patron di Lima. Quello del quieto vivere con la mafia, quello che venne indicato di fronte alla Commissione Anselmi come il vero capo del bubbone della P2.
Il capo di quel partito della fermezza che assunse il potere il giorno del sequestro di Moro, dichiarò lo Statista fuori di testa e lo sacrificò sull'altare della ragion di stato.
Non è l’amico di Gheddafi e di Arafath, non è l’ombra onnipresente dietro le pagine più oscure della repubblica?
2002
La morte di Giuliano, Pisciotta, il golpe borghese, Ambrosoli, Sindona, Pecorelli, Calvi, Dalla Chiesa, Lima, i Salvo....?
Gridano. Assurdo, sconcertante, mostruoso! Mica il delitto. La sentenza!
E, strano, non aggiungono “perchè Andreotti è innocente“.
E mica perchè è sottinteso. Perchè è superfluo.
E’ la sentenza, di per sé, che va condannata. A prescindere.
Se sia vera. Comunque è inverosimile.
Se sia giusta. Comunque è impossibile, inconcepibile, inammissibile.
Ma siete matti? Vorrete mica scrivere questa Storia!
Ma chissenefrega se è vera o non è vera!
Ma volete che qualcuno possa credere a questa roba qua ?!
Andreotti condannato a 24 anni. “Quindi“ occorre riformare la Giustizia!
Per una volta che ha funzionato? Senza inchiodarsi su amnistie, prescrizioni, archiviazioni, ricusazioni, remissioni e legittime suspicioni?
Che sia più celere, più certa perchè...lo vogliono i cittadini (e mi pareva)
Efficienza della Giustizia, certo. Ma qui che ci azzecca? Che rapporto c’è?
Bisogna dunque riformare la Giustizia, perchè questa Giustizia ha condannato Andreotti? 'Se' contempla, ammette, che si condannino gli Andreotti?
Mah! Che dire? Te lo dicono sulla faccia....
Il garantismo ci piace,certo. Ma quello erga omnes e preferibilmente ab imis.
Quello che vuol garantire i cittadini onorevoli che cotali sentenze abbiano mai a ripetersi, comunque, e intanto fa l’aguzzino coi cittadini comuni, è un altro tipo di garantismo. 'Un' garantismo. Che con 'il' Garantismo non ci azzecca proprio. E’ altro. L’Altro.
Secondo me è andata così.
Che nel giudizio di primo grado di assoluzione con vincolo di formula non dubitativa “non ha commesso il fatto“, avevano avuto campo libero a celebrare il trionfo della verità e della giustizia, finalmente.
Andreotti aveva fatto il suo bravo giretto dei talk show, con le solite loffie battutine di repertorio.La magistratura aveva dovuto tacere, come al solito.
E come al solito l’operazione era passata nell’opinione pubblica.