2001
Il sito web www.esternet.net
Eh, sì!! Volete il nostro motto? Abbiamo pazientato anche troppo, ora basta.
Dico, ma li sentite questi che cianciano di democrazia, Europa, libertà e vincente modernità?...Poi spengo...
Un silenzio tremendo, non un palpito di vita. Immane ecatombe della fiction.
Esternet è un giornale circolare. Circola 'di mano in mano' come un samizdat virtuale
Sua prima notizia è la nostra stessa ragion d’essere .Vige un cupo e violento oscurantismo sull’intera società. Ogni spirito vitale, ogni anelito di libertà e fremito di allegria, l’onesta verità sono soffocati .
La vita è un inferno, in TV si sculetta.
Questo lo stato delle cose, ma questi titoli non li vediamo
Questa è la nostra pubblic-a-zione Internet inaugura la parola evento, la parola fatto.
Ed ecco il fatto C’è la menzogna. C’è la censura..
Lanciamo un appello a tutti gli onesti pater familias affinché tornino a frequentare l’agorà e i comizi, ristabiliscano la sovranità di Diche.
Oggi, è questo il caso, torniamo allo stato di natura. Solo un nuovo patto sociale può salvare le istituzioni.Il diritto di resistenza è formulato dai padri del liberalismo.
"Homonovus - Cittadini sovrani" nasce per questo.
editoriale
Esternet incarna l’art. 21 della Costituzione che canta così: “ Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Ma è un’altra la norma :si paventa e si diffida, si finge e si mente, si subisce e si tace.
Nella sudditanza generale il prezzo della sopravvivenza è la rinuncia ad essere.
Homonovus è il ripudio di questa condizione nell’unica forma possibile:in prima persona E’ l’atto di tornare ad essere persone e cittadini integralmente liberi e sovrani.
Noi non siamo consumatori, ggente, telespettatori, pubblico, quelli a casa.
Siamo persone. Ci chiamiamo Popolo.
Sì, siamo demagoghi e qualunquisti! Siamo per il riscatto del popolo e dell’uomo qualunque. Qua talis!Vogliamo tutto e subito.
L'integrità del cittadino è la legittimazione del governo. La sua sofferenza ne è l’usurpazione.
Ci siamo rassegnati, dismesse politica e ideologie, alla compresenza di chi naviga nell’oro con chi crepa di fame, altresì detta mercato, con la sua prole malnata.
Ovunque violenza, iniquità, soprusi. Ma tutto questo non è civile. Non è cristiano. E noi, viandanti migranti verso la Terra Promessa siamo, irriducibilmente, per l’Idea che informa di sé il Caos e paventiamo sciagure dalla distruzione del tempio di Utopia.
Homonovus ed Esternet sono, favoriscono e promuovono, il protagonismo della società civile. Il cuore della questione e la questione che ci sta a cuore è la costruzione dalle fondamenta delle architetture di una democrazia che promuova, esprima e realizzi la volontà generale dei cittadini, in modo permanente e irreversibile.
Rivendichiamo al popolo, e a lui solo, la sovranità e diffidiamo parecchio di quella esercitata in suo nome.
Sorgano perciò mille comitati, associazioni, delegazioni, gruppi di inchiesta e organismi di controllo per la trasparenza della politica e della amministrazione. Mille iniziative di denuncia e di solidarietà a tutela dei diritti e delle libertà.
Torni il popolo a vivificare le istituzioni, pretenda la verità sulle stragi e sulla corruzione. Che gli siano restituiti memoria e futuro, senza vendetta, colla potenza dello spirito di verità e di giustizia.
Mondi il panorama dalle sconcezze e dalle demenze della tv, dalla peste della pubblicità, dalla inautenticazione della vita. Assuma il controllo del denaro pubblico e lo ponga esclusivamente al servizio del suo benessere e della sua felicità. Salvi il pianeta dal collasso. Lo può fare solo il popolo, solo i popoli.
Noi siamo, dal quartiere alla nazione, per l’autogoverno delle comunità, per la democrazia diretta e reale, per la partecipazione e consultazioni totali e costanti della cittadinanza, per la liberazione dallo schiavismo globale e per il pieno sviluppo della civiltà e della nazione umana.
Vogliamo che siano costituite le assise e le assemblee cittadine come organi primari di formazione della volontà generale, sedi esclusive di accettazione e legittimazione delle candidature per ogni organismo rappresentativo locale e nazionale.
Vogliamo la costruzione di centri civici attrezzati per le funzioni politiche e sociali dei cittadini in tutte le città. Non burocratici organismi di decentramento ma punti vitali di ricomposizione sociale, contro la desertificazione del mercato, prerequisito essenziale e condizione fisiologica di reale democrazia. Che è altra cosa dai sondaggi e dal monitoraggio.
Ricordate? Il Capitale si oppone alle potenzialità da lui stesso liberate. Noi affermiamo la attualità epocale, la drammatica urgenza della stagione nuova, della edificazione della civiltà della serenità e del benessere generali, del rispetto della persona e della vita. Ricusiamo inderogabilmente nello impegno politico ogni ricorso a metodi violenti o illegali e propugniamo le provocazioni di innocenza ed ironia e le offensive di pace e solidarietà, leggerezza e gioia di vivere.
Redazione di Esternet.net Homonovus-Cittadini Sovrani
Il maggioritario
Nel 1993, a seguito del referendum del 91 sulla preferenza unica e quello dello stesso anno per l'abolizione della legge elettorale del senato, fu abrogata la legge elettorale di tipo proporzionale vigente sin dal 1946
all’origine delle presenti sciagure c’è il maggioritario.
Modestia a parte, non ne avevo sgarrata una delle funeste profezie.
Mi ricordavo il manuale di storia del liceo, sugli esiti delle lusinghe della sirena anglosassone
La personalizzazione della politica ci ha regalato un ceto dirigente di mascalzoni e buzzurri frutto di una selezione alla rovescia.
L’alternanza ha in effetti assicurato l’agognata governabilità, vale a dire la morte dell’alternativa e la santificazione, la fissità inamovibile della status quo,
La proclamata semplificazione della politica si è risolta in una pestilenza di partiti
Questa piaga devastante ha prodotto lo svuotamento totale della democrazia e di ogni realtà della rappresentanza, il disprezzo della ideologia, cioè dell’unica forma di pensiero conosciuta, la rescissione di ogni tramite tra società e partiti, il sindaco deciso in tre al tavolo del ristorante e la generale clandestinità del cittadino orbo dell’ubi consistam delle sue prerogative sovrane
Sullo sfondo dissoluzione della socialità. Face and number.
Un bel mattino, a maggioranza bulgara, gli italiani si svegliarono maggioritari senza sapere cosa volesse dire. Ma avevan bene assimilato il tormentone nazional -populista, vero topos delle conversazioni occasionali.
“Eh, in Italia troppi partiti. Rubano tutti. Saprei io cosa fare!”
Così via il proporzionale, cioè la nostra identità storica e vocazione nazionale.
Con interpretazione estensiva di un paio di referendum.
Gli utili idioti, il diafano Segni, il losco Pannella, l’inaudito Veltroni aprono la breccia che consente a Berlusconi di scardinare i vecchi assetti di potere e metterne in campo di più congeniali a mamma e picciotto. Come da accordi
Il danno era fatto
Un paese maggioritario e un ceto dirigente, ormai inconfessabilmente, proporzionalista
Da allora furono tutti maggioritari e questa doppiezza, questa ambiguità fu una vera cancrena nel paese, nelle coscienze e.. in Massimo D’Alema
D’Alema non è babbano come Veltroni. Sa che la specialità del politico è ingoiare
Ha già ingoiato la Bolognina e Occhettto.Ora si accinge ad ingoiare il maggioritario, Veltroni e Prodi
E vara la Bicamerale.
Motivo ufficiale, la certezza delle regole del gioco e le rifprme istituzionali.
Scopo reale, lo dicono i procuratori Davigo e Colombo, scatenando un' indecente gazzarra , costituire una sede e un meccanismo di compensazione e composizione di veti e ricatti incrociati, di oscuri baratti. Una cupola insomma.
D’Alema non teme il Polo, teme il successo dell‘Ulivo.
La Bicamerale può al contempo spezzare l’accerchiamento e consentirgli di proporsi garante delle oligarchie politiche
Il blitz, sepolto Dossetti e i suoi Comitati a difesa della Costituzione( Dopo la vittoria elettorale di Berlusconi, nel 94, Giuseppe Dossetti, padre costituente, uscì dal silenzio di 30 anni di vita monastica per impedire a una maggioranza senza alcun mandato di manomettere la Costituzione) consentirà di sequestrare e blindare le Istituzioni e opporre un argine alla minaccia combinata del pubblico livore e della magistratura
Ma quale Assemblea costituente d’Egitto! Per qualche piccolo ritocco, che so... la repubblica presidenziale.La politica è roba da professionisti. Lasciateci lavorare.
Dunque.
Io seppellisco il conflitto di interessi e riconosco la tua leadership e la legittimità della tua candidatura al governo Distinguo l’uomo politico dal cittadino privato nulla ostando e non essendo fatti suoi, per il garantista doc, che in ipotesi questo delinqua mentre quello governa. Tu deponi l’anticomunismo viscerale. i dossier e i ricatti trasversali e reciprocamente mi accrediti leader autentico, unico e vero del centro sinistra
Sta lì il nocciolo vero. Liberarsi del passato. Metterci una bella pietra sopra
Dimenticare, voltare pagina. Tutto il contrario di quanto proclama la retorica degli imbecilli, che non c’è futuro senza memoria. Né pace senza giustizia, e libertà senza verità.Se si convive col mercato si convive anche col crimine e la corruzione, i segreti di stato e le stragi impunite.
Questo sanno quelli che la sanno lunga come D’Alema
referendum antiquotaproporzionale
Il 21 maggio del 2000 il referendum antiquotaproporzionale non raggiunse il quorum sufficiente di votanti Si recarono alle urne solo il 32% degli aventi diritto.
Gli schieramenti erano trasversali. E allora a sentir loro, ancor più del solito hanno vinto tutti ,chi per un verso, chi per l’altro
E quelli che possono cantare ufficialmente vittoria un po’se ne vergognano perché devono rivendicare di essere stati fautori di un astensionismo tattico che, accolto al di là delle più rosee previsioni, si è saldato troppo pericolosamente con quelli fisiologico e di protesta.
Di sicuro si sa solo che han perso i Qui, Quo e Qua della sinistra D'Alema,Veltroni e Folena.Ma molte tragedie si sono nel dramma collettivo
Ma dico in compagnia di chi ti ritrovi ce lo avrà pure un significato, no?
Non avrai mica abboccato ad una delle serafiche menzogne della dentiera splendente dell’incantatore, secondo cui maggioritario e proporzionale non sono dogmi ma questioni tecniche.
Col cavolo! Lì si gioca una partita importantissima Sono in gioco ben più che questioni ideologiche e politiche. Semplicemente la scelta fra due diversi modelli di civiltà e di identità nazionale e collettiva
Ma eccolo lì D’Alema visceralmente proporzionalista a condividere il destino di un inviso Veltroni svagatamente kennediano insieme ai Segni, Fini, Pannella, Bonino e Taradash, nemici storici e figure odiose.Tale e l’Astuzia della Storia nel perseguire abiure e tradimenti
Il dramma di Fini gli sta alla pari. Lui che fu proporzionalista e rinnegò per salire sul carro liberal con tutto il suo partito, più realista del re per non abiurare l’abiura, si prende oggi del tontolone, davanti al suo partito condotto alla disfatta insieme ai communisiti e quei fr..esconi dei Radicali.
Conviene di più guardare alle cose per distinguere davvero tra vincitori e vinti
Il maggioritario va incontro a una sonora sconfitta.
L’onda lunga che partì dal fatale equivoco di quel 95 per cento che fu spacciato per anglosassone e che invece era italianissimo nell'unanime disprezzo, così espresso, per ' tutti sti partiti che magnano e basta', si è esaurita.
E con quella il tragicomico affanno che ha avvitato tutti i partiti in spirali perverse di metamorfosi e adattamenti per rilegittimarsi di fronte al popolo, rincorrendo i fautori della colonizzazione angloamericana nel dichiararsi convinti assertori di governabilità, presidenzialismi, uninominalismi e partito debole
Ignorando che il popolo era all'oscuro di cosa fosse il maggioritario, e annessi e connessi, e se ne fregava e se ne frega del tutto. E a ragione. Tanto che lui è scomparso e i partiti restano e prolificano per quanti schiaffi prendano.
Ha vinto l’Italia. Ha vinto quel 70% di cittadini che han detto no non ci stiamo, non prendiamo parte alle vostre diatribe e vi sconfessiamo in toto gli uni e gli altri .
Perché le differenze non sono tra voi, ma tra noi e voi.
Questo popolo che nella sua disarmante sincerità ora dice "sì l’altra volta ci eravamo sbagliati, il nuovo che ne è venuto fuori è più vecchio del vecchio".E più lercio, pure.
Un lutto per il ceto politico dirigente.Il referendum fotografa la sua totale separatezza dal paese, la sua natura di consorterie e oligarchie di regime.
Ha vinto l’Italia anche rispetto alla sua identità storica e nazionale.
Risorge più giovane e seducente che pria la patria tradita finanche dagli ultrà del tricolore che son sempre mansueti agli sponsor loro.
Si sottrae furba e lesta questa lolita, Cenerentola vieppiù misera e negletta, allo abbraccio menagramo di chi le parlava di estranee contrade e di esotiche mode
Ha fatto giustizia del mito becero del partito anglosassone e americano, coltivato tra l’etilismo dei salotti e delle terrazze e l’elitismo delle lobby e delle logge.
E' agli atti .Questo paese refrattario alle cinture di sicurezza ha detto no al progetto di distorcerne la natura, agli insani propositi di ricovero coatto in una clinica svizzera, inglese o americana per una cura di ordine serietà e disciplina
Perché mai importare, scimmiottare altrui modelli? questo è provincialismo.
La dignità di un popolo sta nella fierezza di essere se stesso.
Non siamo anglosassoni , americani. Noi siamo latini e scusate se è poco.
Vi vergognate della storia e della identità del popolo che governate e rappresentate?
Allora a casa parvenus, esterofili stolti! Un benservito agli specialisti, agli snob, ai dot
tor sottili, ai liberal sputati, all’Europa più avanzata e ai suoi popoli più progrediti.
Una grande vittoria dello spirito patriottico popolare e nazionale.
Ma lo avranno capito ora che già si parla di un modello proporzionale con sbarramento al 5% alla tedesca?
Sergio Romano, allucinazioni
Ill.mo dott. Romano, perdoni la franchezza ma La metto al corrente di getto delle impressioni suscitate in me dal Suo articolo sul Corriere della Sera di Sabato 24 marzo 2001. In fondo è questo che un giornalista desidera sapere, no?
Lei si rende conto di scrivere il fondo sul maggior quotidiano nazionale? E quindi, è per lo meno sfiorato da un minimo scrupolo di rispetto della verità?
Sì, perché bisogna essere ciechi o in malafede per accreditare la “ nascita di un sistema politico in cui gli elettori avrebbero smesso, finalmente, di dare deleghe in bianco alle oligarchie dei partiti “.
Ah sì? Peccato che questi candidati da eleggere, cioè che si 'devono’ eleggere, siano designati dall'alto e ratificati dal basso.
Ma cosa scrive? scusi. Soffre di allucinazioni? Non so al Suo, ma al mio paese, si tratti del sindaco o del capo del Governo, io non eleggo un bel niente.Io “ opto” tra due candidati non eletti. In un negozio di cravatte avrei più margine discrezionale nel decidere quale annodare intorno al collo.
Almeno prima sapevamo trattarsi di oligarchie di partito.Oggi sa dirmelo Lei chi decide?Il comico della reciproca delegittimazione Berlusconi- Rutelli è che tutte e due le candidature sono prive di legittimazione sia sostanziale che formale.
Tal che legalmente chiunque potrebbe avanzare la propria candidatura ad ugual titolo.
Eletto significa votato dal popolo. L’attribuzione di una carica da parte di un pugno di ottimati si chiama cooptazione. Se è conferita segretamente e abusivamente si chiama golpe.
Ma Lei, e La pagano per questo, ci ammazza di noia con le cadaveriche, anglofile discettazioni di democrazie occidentali, legislature intere, governabilità.
Disquisisce poi circa la opportunità, sommessamente suggerita, che galantuomini come Dell’Utri e Previti non si presentino nei collegi proporzionali, ma in quelli maggioritari sì.Mostra di non aver compreso una verità elementare e di ignorare l'evidenza.
Che democrazia e autorità sono una cosa sola e che si può accrescere questa solo dilatando quella, mentre questa Sua ritrovata democrazia non solo non è reale ma non è nemmeno rappresentativa.
E' un monstrum in cui, a destra e a manca, circoli piduisti, salotti romani, crimine organizzato, stanze vaticane, mafie di partito di volta in volta misurano le rispettive capacità di manovra del potere politico e mediatico su un opinione pubblica ridotta a uno stato di demenza., strutturalmente disprezzata e offesa.
Rappresentativo lo è il Suo articolo. Di come costoro possano sempre e comunque contare sulla scorta inesauribile di servilismo di maitres à penser pateticamente organici.
lettera aperta al Sindaco
Signor Sindaco, quando Lei e stato eletto ha fatto sua la vox populi ed ha accusato la precedente giunta di destra di aver messo qua e là fontanelle e fioriere ma di non avere un progetto di città.
Domando, ora che e stato eletto, qual’è questo progetto?
Mi dice quando, dove, in quale circostanza lo ha esposto?
Alla fine è con i suoi concittadini che dovrà discuterlo.
Dico incontri con i concittadini veri e propri non delegazioni di partito o rappresentanti delle Istituzioni.
Non cerimonie di conferimento di cittadinanza onorarie a concittadinanze dubbie.
Che la cosa non sia avvenuta affatto, che lei non abbia avvertito lo scrupolo, non si sia preso la briga il giorno dopo le elezioni, di convocare un'assise nella quale esporre coram populo il suo "io ho un sogno" per la città, è cosa che mi sembrerebbe irriguardoso persino pensare, ma io non ne ho notizia.
Nessun segnale Il dibattito non c'è signor sindaco, ci ha fatto caso?
La polis non ne sa nulla. Non se ne parla nei partiti che per quanto gli consta al cittadino è come se non ci fossero Non mi sembra che ci siano sedi civiche attive.
Non c'è nella stampa locale, donabbondianamente asservita a qualche camarilla o signorotto di partito di mezzatacca, non c'è nelle radio de-private, repellentemente furbe, professionalmente idiote e moralmente congenitamente stitiche.
Ha forse incontrato gli abitanti, le famiglie di un quartiere in qualche sede circoscrizionale? Ha mandato suoi rappresentanti a raccogliere pareri, individuare problemi e soluzioni , discutere ed approvare scelte collettive?
Di un tal fervore di civismo a me non pare che ci sia nemmeno una pallida parvenza.
Non vi e un solo servizio di informazione cittadina che ci fornisca notizie istituzionali tranne i randagi notiziari delle varie AA.LL., che affidiamo alla pietà di Dio
E questo è quanto.
Immagino avesse in testa una idea di città condivisa, la partecipazione, l’orgoglio e la responsabilità di appartenenza a una comunità e di concorrere alla sua vita, al suo domani Ma questa rigenerazione io non la vedo.
Che fare? Anzi, chi essere?
Su questi due temi ella dovrebbe inviare banditori. per ogni contrada per convocare adunanze di cittadini
Sì Interamna è necessità vitale che affronti questo dibattito. Se vuol diventare città, se non vuole rassegnarsi a restare terra di colonizzazione, mondezzaio della grande industria, immenso cantiere che chiede agli indigeni di pagare il prezzo della rinuncia al minimo livello vitale biologico e sociale e la degenerazione urbana e il degrado ambientale.
Sulle loro praterie dove non pascolavano i bisonti ma giravano alacri le pale dei mulini
Volendo questa città potrebbero anche cambiare nome Non sarebbe poi questa gran rinuncia
Perché qui il problema non è ritrovare una identità perduta ma inventarsene una.
Dov'è lo autogoverno cittadino? Dove è la glasnost, la trasparenza dei processi decisionali ? La rivitalizzazione del tessuto produttivo locale? Lo sviluppo compatibile, 1a qualità della vita.
Chi ha detto che è facile oggi cambiare la città in comunità
Ma lei è il primo che ha il dovere di provarci.
Si comincia con segnali, testimonianze, atti simbolici che si spera riaccendano passioni, risveglino coscienze, restituiscano ai suoi concittadini inebetiti e intossicati da una tv da codice penale, la dignità di tornare ad essere artefici attivi e consapevoli della loro vita comune.
E' questa la funzione nobile della politica. Preferiamo gli illusi ai rassegnati.
Non avrà mica deciso di acconciarsi alla ordinaria amministrazione!
Diffidi degli esperti. L’esperto è il male.
In particolare qui, dove, per aver il progresso sparso il sale e fatto il deserto su questa città, si avvia un meccanismo perverso per cui quelli si sentono quanto mai tentati di dispiegare la loro creatività su questa tabula rasa.
Per gli esperti siamo oggetti. Non risolvono i problemi per noi, risolvono noi come problema. Verificano l’impatto dei loro interventi come opere d'arte e soluzioni urbanistiche
Ma non siamo cavie. Il disegno di una città non è un prodotto di laboratorio, ma l'approdo di lunghi, continui processi di vicende, relazioni e comportamenti sociali.
Che bravi questi miei concittadini Gli possono sventrare la città, torturarli di cantieri che loro non dicono niente e gli rimbalza e con qualche gincana in più, continuano ad andare dritti per i fatti loro, a meno che il traliccio della alta tensione non glielo costruiscano proprio sul tetto di casa
Un intero dopoguerra di socialismo reale. Il fiore della cittadinanza qui non germoglia.
Quella pazienza fu appresa alla scuola della disciplina di partito che voleva che i panni sporchi si lavassero in famiglia e che in famiglia si dovesse soprattutto stare zitti
Noi non vorremmo davvero dar ragione al Cavaliere quando dice che il ritorno dei comunisti, bontà sua, al governo si accompagna al ricomparire di una cappa p1umbea e oscura di regime sulle nostre città.
Pertanto non si defili, non ponga tutto il suo impegno nel passare inosservato, nel non lasciar traccia Vivere è essere partigiani, ricorda vero?
Non sia il sindaco di tutti che non è originale più. Lo sono tutti.
Sia fazioso.Da domani faccia sapere che c'è, si faccia sentire.
Dica qualcosa di democratico, di civico, di laico Sindaco. Dica qualcosa
Non avrà mica concepito le elezioni come l’occasione retorica per un gattopardesco passaggio di consegne della macchina dei poteri e dei privilegi senza scosse e soluzioni di continuità, ai nuovi padroni!
Indica pubbliche conferenze nel1e piazze reali e virtuali per far ritornare i cittadini ad occuparsi della cosa pubblica, cioè degli affari loro
Nel suo interesse, acquisti questo respiro e non ci sarà tresca d’assessor che tenga
Elezioni politiche maggio 2001
Alla Casa della Libertà vanno 368 seggi alla Camera dei deputati e 176 al Senato, all'Ulivo 250 e 125
il prezzo dell'abiura
Dunque la questione è diventata : ha vinto la destra o ha perso la sinistra? Io non ho dubbi e ribadisco. La seconda che ho detto!
Non so se siete stati abbastanza masochisti da seguire in toto il dibattito nel salotto tv col maggiordomo. Da Vespa, tra Frattini e D’Alema.
Lo skipper coi baffi piagnucolava a un di presso così
- Io l’ho riconosciuto legittimo capo dell’opposizione al Cavaliere, ho proclamato forte e chiaro da garantista doc che i guai giudiziari del sig. Berlusconi, non ci interessano.Son fatti suoi privati, che gliene fotte al popolo sovrano!
Mica vogliamo andare al governo per via giudiziaria! proclama.
E continua
- L'ho persino cooptato al ruolo di padre costituente, e lui ingrato non solo ha continuato imperterrito a darmi del comunista, ma è persino sbarcato coi mezzi corazzati nella mia Gallipoli a incitare i miei elettori a cacciarmi via!
Mica sono andato io ad Arcore!
Dopo la sua vittoria elettorale me ne sono stato in disparte, zitto e buono, spero me ne darete atto.Ma lui niente, non mi ha risparmiato sarcasmo e disprezzo
Beh, poverino, roba che neanche quel giuggiolone di Veltroni tocca tali vette di buonismo. Ci siamo, mi dicevo, ora confesserà
- Lo ammetto, dirà, non ci ho capito un'acca, sono stato un minchione, ho sdoganato, accreditato un prevaricatore, un avventuriero, ho fatto un danno che scansati al partito, al popolo, alla nazione!..”
Macché. Ne menava vanto lo statista.
Sparite d’un subito perplessità e frustrazione.Torna il sorrisetto furbo, l’ammiccamento sornione, la spocchia. Continua l’autocelebrazione.
Rivendica il merito da primo capo del governo ex comunista del dopoguerra di aver portato l’Italia in guerra, di aver violato la Costituzione.. senza la minima esitazione!
Di essersi opposto alla arroganza sindacale, di aver santificato la società di mercato, favorito la flessibilità, tentato strenuamente di porre un freno ai privilegi odiosi di pensionati e salariati, alla arrogante e stolta pretesa dei giovani di un lavoro sicuro...e infinite altre benemerenze.
E saremmo noi i detrattori della sinistra? gli autolesionisti? Noi?
Quando costui comunista, sebbene ex, divenne premier sperammo che si sarebbe quantomeno occupato dei poveri cristi e ci ritrovammo uno che sghignazzava su questo balordo Paese che gli toccava di “ normalizzare “, dove si fa la migliore riforma delle pensioni del mondo ma che va a regime (già..regime) nel 2027!!
E si chiedeva borioso “Ma dove sono, i paesi in cui la politica la fanno i comitati dei cittadini?!” E giù risate.
Oggi, sprezzante, ostenta disgusto per girotondisti e saltimbanchi di una società civile che pretende di occuparsi della res publica quando anche i fessi lo sanno che il bene comune è roba per specialisti, professionisti della politica.
E saremmo noi i guastatori della sinistra? E dovremmo moderare i toni?
Dovremmo assecondare la morale stalinista dei panni sporchi che si lavano in famiglia di questi carciofi di dirigenti transitati ad un machiavellismo dei miei stivali e ipocriti persino nella loro professione di liberalismo?
Dovremmo acconciarci ad attendere il progetto, la proposta e mettere la sordina alla protesta dopo che per una legislatura intera e prima e oltre queste facce come il retro hanno tirato a campare pescando al centro e schifando a sinistra.?
Veltroni. “Né ex, né post, ma mai comunisti!”.
Capaci solo di astuzie, furberie, inciuci, opportunismi, calcoli elettoralistici, tatticismi, moderatismo, modernismo, e tutto fa brodo pur di attuare la nobile tradizione che viene da lontano.Essere partito di governo e di governo.
E chi lo dovrebbe pensare questo progetto di “una società altra è possibile“?
Folena, che non è? Mussi? La Melandri? il kennediano? quel bravuomo di Salvi? l’affidabile Violante? Richiamiamo il Prodolone? o forse Dini, Mastella?
Cossiga è dei nostri, coi gladiatori e le falangi armate ?
Torniamo in Parlamento?! A far che? A farci massacrare di voti di fiducia?
A dire che la Repubblica non è parlamentare?
Per conto mio dubito e da un pezzo che sia stata una mossa astuta l’abiura ufficializzata dallo “gnomo coi baffi“ (Occhetto secondo Cossiga) di tutta la tradizione democratica del comunismo italiano, delle nozioni gramsciane di egemonia, di intellettuale organico e di intellettuale collettivo.
E la liquidazione del patrimonio storico di passione e generosità di intere generazioni, del partito diffuso e radicato nel territorio e in piena osmosi con la società civile, del primato della politica sul mercato, dei valori della partecipazione e dell’impegno diretto e personale.
Dopo la Democrazia cristiana, la grande Balena volata via come un palloncino, anche il mastodontico apparato per antonomasia, il Partito comunista si è dileguato nel nulla dall'oggi al domani. Così repentino lo scioglimento, che ha preceduto l'annuncio.
D'emblée cancellate milioni di storie e identità.
Sparita la sezione Tornato il garage. Giù la saracinesca.
Dubito che non sia stata saggia l’adesione entusiasta e ipocrita al maggioritario che andava per la maggiore ma che era ed è in contrasto profondo e devastante con la nostra tradizione costituzionale e la nostra stessa identità e vocazione nazionale.
Non mi è piaciuto neanche un po’ che un Veltroni e un D’Alema, pensa te, abbiano dichiarato storicamente superata la questione comunista, cioè la questione della uguaglianza che è invece questione “eterna “ se è vero che ad avanzarla già duemila anni fa, fu quel facinoroso estremista col nome di battaglia di Gesù di Nazareth.
Eterna ed attuale se è vero che Bill Gates guadagna quanto l’Afghanistan e i 100 più
ricchi del mondo quanto il continente africano
L’unica astuzia che vedo all’opera è quella della Storia che presenta puntualmente il conto.Paradossalmente, ironia del destino, gli unici ad aver accreditato la favoletta sulla presenza del comunismo in Italia sono stati i dirigenti ex comunisti con la loro fretta sospetta di cancellare anche l’ex.
Come la precipitazione nel liquidare il partito dopo la caduta del muro ha confermato l’accusa della sua sostanza sovietica.
Grazie a loro lapsi e traditores un'accusa grottesca e ridicola è diventata vera e reale.
E i Gasparri (quello che ogni volta che si apriva il dibattito sulle tossicodipendenze veniva spedito in tv a berciare, mimando il gesto, “ Sì, mo tutti a fasse le pere! “) e i Bossi, zoticoni secessionisti ignoranti come una capra, sono diventati ministri della Repubblica.
D’altronde è tautologico. C’è la Destra perché non c’è la Sinistra. Questo è il problema. E viceversa. E questa è la soluzione.
il significato di Gallipoli
Caro D’Alema, t i sei salvato solo tu. E tutto il resto è rovina
E poi, scusa, quello ti insulta, dice che non hai mai lavorato e va in onda su tutti i tg che sghignazza coi suoi..E tu? Zitto. Fai il signore.
Ti abbassi a Forattini, che hai querelato per una vignetta, e poi quando sarebbe da dirgliene quattro a un bottegaio, intrallazzatore, ignorante come una rapa ghignoridens.. niente?
Sei Narciso, o no?!
E allora che devo pensare? Che ti tiene? Che vi tiene? A te e Di Pietro?
E su che? Fantasmi del passato?E per scamparla tu, accrediti lui?
Riguarda te quando Berlusconi racconta di un personaggio ex comunista che gli confessa che è ora anche per lui di fare qualche soldo? Guarda che lo lascia intendere. Se io l’ho inteso…
E annunci che torni a spenderti per il partito. Per un partito con una cultura di governo.
Eh, sì, ti pesa non essere più un pari di Blair.
E allora, fuori i materassi. Al Congresso!
Facciamo la scoperta che ci sono tante anime del partito, che sentono diversamente e si affrontano
Mussi, Angius, Folena, Veltroni, Salvi, Cofferati
Ma questo dibattito non era stato un po’ negletto, prima?
Per riprendersi il governo occorre riprendersi il partito.
Sti grezzi, sti buzzurri..Guarda un po’ che ce tocca fa!
Il no a Cofferati, sordido capocosca, lo motivi per il debole che tu hai per il popolo minuto, e nostri giovani, del sud surtout, e donne e anziani, soli, il lavoro nero, precario. Fasce non protette, neglette, poverette.
- Beh, Cofferati fa il suo mestiere, diciamo, si capisce, ridacchi… Però quelle aristocrazie operaie da 1 milione e sette al mese, della grande industria, sono garantiti, diciamo, privilegiati.
Non solo gli argomenti. Hai anche la sensibilità della destra.
Siamo contro l’abolizione della schiavitù, ma gli vogliamo tanto bene ai nostri negretti
Le cipolle d’Egitto. Eri così felice quando salivi a cena al Quirinale.
Lo so che governo vuoi. Vuoi il governo dell’esistente. Stante che così com’è, va bene.
Ci si alterna ora uno ora l’altro, ma sempre di quel giro.
Sempre voi buffe figurine del mio schermo.
Bossi, Casini, Buttiglione, Vito, Gasparri, Tremonti, Pivetti, non lo puoi mica dire più che è una cosa incredibile, che questo qua è avanspettacolo puro.
Rischi vilipendio. Loro sono le più Alte Istituzioni.
Quando sono i cojomberi che ti girano in macchina blu, c’è una sola spiegazione di come finisca in barzelletta questa tragedia nera.
Che il Comando è talmente altrove che manco gliene importa più di quello che si vede.Quando il Re non c’è il buffone siede sul trono.
S’intuiscono dietro questi gnocchi, questi bambocci , questi somaroni, padrini d’altra stazza.
Ma tu ce l’hai un idea, D’Alema, di quello che abbiamo passato questi anni sotto le fronde de st’Ulivo?
Dopo l’8 settembre, quando ti sei imbarcato per Pescara
E siamo stati lasciati allo sbando Noi! Eredi di Gramsci.
E quello che prima no ora andava benissimo
Ci fu tradimento. Ci fu disonore.
Mentre noi eravamo braccati dapertutto tu in combutta col nemico hai fatto la guerra a noi
Hai portato il paese in guerra Abbiamo ucciso. E te ne fai vanto.
Poté di più il disgusto.
Questo è il significato delle ultime elezioni.
mi consente, Cavaliere?
Signor Berlusconi,
Lei non ha ancora vinto. Lei, per adesso ce l’ha solo fatta.
Lei avrà vinto davvero e io allora gliene darò atto, quando si avvererà quanto Lei ha promesso. E cioè che il paese sarà più felice.
Quando ci sarà in giro più serenità, più allegria, più gentilezza.
Perché è questo che ha promesso no? Ed è questo quello che conta.
Quando vedrò in giro a tutte le ore frotte di umanità serena, uomini e donne, vecchi, giovani e bambini, indisturbati nel godimento reciproco di sé e della vita
Quando cesseranno la violenza, il crimine, la greve ostentazione del lusso, del successo, del denaro.Il sopruso, l’oppressione, la violazione sistematica della umanità e della
dignità, la cancrena della corruzione
Quando la pietas e il rispetto reale di tutti e per tutti, una diffusa benevolenza, torneranno ad improntare di sé il carattere nazionale
Allora concederò che Lei ha vinto
Ma, Le confesso, sono scettico al riguardo
Da quando Lei è sceso in campo la televisione, la politica, l’economia e la vita civile hanno conosciuto uno stesso processo di degenerazione grave e progressivo
Il carattere corruttivo della Sua influenza è oggettivo e palese
Ora che Ella è Capo del Governo qualche elemento di sollievo c’è.
Lei per primo non tollererà che vi sia la benché minima ombra sulla Sua persona sotto il profilo giudiziario
La vedremo adoperarsi senza risparmio per fornire la documentazione più larga e provata della sua perfetta pulizia ed innocenza
Per parte nostra faremo lo stesso. Non tollereremo che possa aleggiare il benché menomo sospetto sul nostro Capo del Governo.
Vigileremo su ogni pericolo di imboscamento degli atti processuali e pretenderemo la massima pubblicità e trasparenza per la più piccola scartoffia.
Il cittadino Berlusconi può comprensibilmente e lecitamente sbottare ” ma lasciatemi in pace, guardate in casa vostra, ai fatti vostri”.
Ma il Presidente del Consiglio, no..
Quali sono i dibattimenti in corso? Il loro iter dovrà svolgersi totalmente alla luce del sole ed esser monitorato in ogni sua fase e per tutta la sua ampiezza davanti all’opinione pubblica
Né giustizialismo forcaiolo né garantismo omertoso e lassista.
Solo la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità.
Esempio. Se il Capo del governo ha avuto alle sue dipendenze un boss mafioso di per sé non è reato. Però è strano! E allora si deve chiarire
Potrebbe pure essersi trattato di un atto di umana solidarietà.
Ebbene lo si dica. Saremo i primi a rallegrarcene. Se la spiegazione ci avrà convinti.
Immacolato Lei e di nuovo immacolata l’Italia. Non ci auguriamo di meglio.
In caso contrario si tratterebbe del solito vizio del gioco del potere.
E cosa vuole che ci interessi. Incanti chi deve incantare e non faccia la verginella con noi che ai severi digiuni della rettitudine siamo da sempre adusi
Per concludere. O Lei è un colpevole o un perseguitato. Verifichiamo.
Ma in un caso o nell’altro qualcuno alla fine deve pagare il conto.
Perché se no, la cosa puzza. Mi consente, Cavaliere?
Niente di personale. Faccio solo il mio mestiere.
Il Cittadino Sovrano
Carlo Giuliani
Genova, 20 luglio 2001. Vittima della violenza del governo e delle forze dell'ordine scatenatasi nelle giornate delle manifestazioni e degli scontri in occasione del G8
So chi è.
Senza identità. Senza vita. Steso a terra.
A lui dopo morto il volto glielo hanno scoperto
Nessuno lo conosce.
Ma io so chi è. So chi è morto e lo so per certo
E' uno dei nostri figlioli. Lo so bene. Conosco il tipo.
Un bravo ragazzo, generoso. Insofferente dell’ingiustizia, della prepotenza.
E quindi di tutti gli apparati sociali che ne sono intrisi, di destra e di sinistra.
Con idee semplici, chiare. Non essere stronzi, comportarsi bene, stare dalla parte dei più deboli, essere leali con gli amici e amico di quelli che subiscono, dovunque.
E incazzato contro il trionfo generale del potere, dell’arroganza, della prepotenza, della rozza ostentazione del lusso e del successo, o della generale sozzura e prostituzione
Dico a tutti i buoni padri di famiglia. A Genova è morto nostro figlio.
Non doveva sollevare quell’estintore. Atto grave, errore tragico.
Voleva uccidere, ferire? Non credo.
Voleva fare quello che è domenicalmente consentito negli stadi.
Voleva rompere, spaccare. Sfogare la propria rabbia cupa come la sua vita negata, rivoltarsi al ricatto di dover essere ciò che non era e non voleva essere.
Furbo, determinato, ambizioso, senza scrupoli, vincente.
E do per certo che anche l’altro nostro figlio che ha sparato fosse accecato, impazzito dal terrore. Due vittime.
Ora parliamo dei violenti
Se dovesse buttare proprio male possono sempre dileguarsi in elicottero....
Ma intanto hanno guardie del corpo, limousine blindate, eserciti e polizie schierati tutt’intorno
Sono i nostri capi di governo, i nostri presidenti. Blindati contro i loro popoli
Che si riuniscono in città fantasma, in stato di assedio. Assediati dai loro popoli.
Cos’è, è troppo accecante la verità?
Non sta davanti agli occhi di tutti, come il corpo in terra di quel povero ragazzo?
Non è un'evidenza di per sé che costoro non possono essere i padri delle nazioni, che non hanno alcuna legittimità?
Sono usurpatori. Sono banditi. Lo sono anche formalmente.
Solo l’ONU è legittimo titolare e custode della legalità internazionale ed espressione del solo potere sovrano.L'intera umanità. Non queste congreghe di potenti.
Fuori della sua egida ogni iniziativa è eversiva e perseguibile dal tribunale internazionale per i crimini contro l’umanità.
Sono loro i clandestini, i fuorilegge. Sono loro al di fuori del consorzio umano e civile
Il mandato dei popoli è ormai chiaro e compatto.
Costruire pace, eguaglianza, giustizia. Combattere la fame, le malattie, lo sfruttamento
Salvare il pianeta. Inaugurare la civiltà. Onorare la vita.
Loro, i grandi, gli dei se la ridono Discutono. Di scudi spaziali, traffici di armi, ritrattazione dei risibili impegni e accordi di tutela ambientale e cooperazone allo sviluppo, esclusiva del controllo biogenetico e telematico dell’intera umanità
Il dogma della democrazia è l’indecente menzogna pilastro della schiavitù globale
Se il Crimine governa non ci sono cittadini, ma solo sudditi. Il patto sociale è rotto
La resistenza alla violenza, la nostra, ma anche quella altrui è fisicamente necessaria e e moralmente giusta .E‘ nostro dovere di cittadini violare la violazione
Signori del potere e del denaro, siete avvertiti. Dopo oggi mai più.
I buoni padri di famiglia daranno la vita per la vita dei loro figli.
Come è naturale che sia
Iniziamo a uscire dall’incubo E’ questo è il dono della pietas.
La sua consolazione
Ruggiero. Chi era costui?
Dalla Lettera di Zucconi a Ruggiero.
Caro Ministro, inutile che finga di darti del “lei” perché siamo amici..quando tu sgobbavi a Bruxelles per non far fare troppe brutte figure…. a questo nostro Paese di Pulcinella…. sempre in libertà vigilata.. e quanta fatica dobbiate fare voi diplomatici di professione per tappare le falle puntualmente aperte dai cialtroni della nostra politica... Un cialtrone è un cialtrone, qualsiasi maglietta indossi. E la figura “e mmierda” la farebbe l’Italia.Dunque, speriamo che passi anche questa “nuttata”... Ma, Renà, quando farà mai giorno, in Italia? Cupamente, tuo (7 agosto 2001)
Gent.le dott. Zucconi
io invece a Lei non la conosco e Le do del Lei.
Primo, chi se ne infischia se Lei e il Ministro Ruggiero siete amiconi, quando parla come direttore ed editorialista di un grande quotidiano nazionale?
Secondo. Lei interpreta la mesta imitazione del vezzo vizio nazionale di autodenigrazione di cui la buonanima Montanelli fu indiscussa icona. Il patriota Montanelli, che ha campato di insulti e disprezzo per gli Italiani Così lei.
Ma come si permette, scusi, di dare al mio Paese del Pulcinella? E a me!
Ma Pulcinella, e servo dei signori, ci sarà Lei, scusi.
E' un equazione. Se le monde est rébalté, e mai lo fu così tanto, e hai fatto carriera...vuol dire che sei stato tu il Calimero sporco! Elementare Wattson!
Terzo. Ma tu guarda... Uno, come milioni di altri crocefessi , tira avanti a campare, e speriamo che ce la caviamo, eroicamente, come Policenella, tutti i giorni che Dio manda in terra in questo monn’èmmonnezza che ci avete propinato, Lei e i pari suoi, e di cui il Suo glorioso giornale è sempre più malinconico, muto, ed omertoso supporto..... e poi si deve ritrovare anche a leggere cose di cotal greve volgarità.
Roba da alpini alla sbornia del dopo raduno.
Spirito rozzo, ottuso come l’idal-tipo italico dell’interlocutore da scompartimento del treno che fatalmente ti ammazza con “ Sa perché? Glielo dico io perché, caro mio! Perché siamo in Italia, ecco perché. La pena di morte ci vorrebbe, glielo dico io!"
Tutto il marcio della generazione del Piave.
Quarto. Il pezzo del Direttore che dà libera stura al peggio dell’animus del qualunquismo demagogico cripto-fasisti!
Esordisce tronfio quando Loro due, Ella e Ruggiero, sgobbavano per non farci fare brutta figura e per non farci trattare come ci meriteremmo tutti quanti noi altri, Italiani.
A questo paese così di m....a., a Suo dire, che al confronto quello di Luttazzi nell'intervista a Travaglio è uno zucchero. Eppure fecero così casino allora, Lorsignori, gli ipocriti, farisei, imbiancati sepolcri.
Quinto. Devo esservi grato, davvero, di tanta abnegazione. E pensi che non lo sapevo. Pensi, che fino al giorno prima che divenisse mio ministro degli esteri io non lo avevo mai nemmeno sentito il nome di Ruggiero
Sesto. Pensi prima di scrivere! Cos’è un blackblok, che spara nel mucchio?
Virile indignazione, la gloria imperiale Romana infangata! E giù insulti. Questi buffoni, quegli altri cialtroni! Tutti cialtroni, e un cialtrone è sempre cialtrone, dentro qualsiasi casacca, a destra, al centro e a manca.
Nemmeno un nome però, peccato. Eppure non dovrebbe essere difficile se ce ne sono così tanti!
Settimo. E da buon italiano, sottomesso, confessa che siamo un paese in libertà vigilata dai paesi di più avanzata democrazia che la nostra, si intende.. e come ti sbagli?
E ben vi sta caproni! E si vergogna, il patriota, di essere italiano
Ottavo. E all’insegna del buon gusto conclude così “ A Rena', pensace te “
Nono. “Tranquillo, Vittò. Tu me devi solo da di' quello che te serve “
Decimo. Peccato. Una penna così bella (che sa raccontarti l'America come nessuno)
Per non scriverci niente. Per fare finta.
Mi creda. L’indignazione trombona e generica è caricata a salve, non rischia e non costa nulla.
Le offro io materia per una più mirata. Lei è informato che in questo paese, nell’Italia antifascista nata dalla Resistenza, è all’ordine del giorno se risponda al vero che Pubblici Ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni abbiano costretto pacifici manifestanti a gridare in ginocchio “Viva il Duce“?
Ecco faccia di faccende come questa l’oggetto concreto e circostanziato dei suoi j’accuse.E provi pure eventualmente a scriver nome e cognome di qualche cialtrone a qualsiasi titolo responsabile della sporca faccenda.
Ah Policené!
E chist'... e gli Alberoni, i Bocca, Biagi, gli Eco, fussero i mètr' a pensa'?
Nonn’ è ‘o vero, Policenè. Chist' so' metr’a campa'.
Comm’ a te, Policene'.
Pegg‘e te.
11 settembre. Attentato al World Trade Center
Non c’è una nota specifica sull’evento.
Per un mucchio di motivi.
Intanto lo shok. Era troppo grande quella cosa lì.
Ci stavo dentro. Come potevo vederla, capirla, valutarla?
La tele-Visione era reale.
Lì crollava anche un mio bel ricordo.
C’ero andato a cena anni prima.
Ci ho impresso dentro quelle camicie bianche.
Che prima agitavano le braccia.Verso di noi.
E poi cercavano scampo, dal fumo e dal fuoco
abbandonandosi al vuoto.
E l’impressione era che fossero leggere,
che venendo giù volteggiassero, lentamente.
O forse era vero.Correnti ascensionali.
Ce l’avevano detto che gettato da lassù un foglietto
saliva in alto.
Non scrissi niente. Non c’erano parole.
Non c’erano più le parole. Incenerite anch’esse nel grande rogo.
Eravamo muti.
Finiva un’era. E cominciava questa.
E l’evento, il crollo, è ancora in corso.
Crollò anche, del 70 % in due giorni, la miseria del mio primo capitale in borsa.
Una cornice nuova il mondo.
Non era più vero niente. Crollarono pure tutte le certezze.
Ne rimase in piedi una sola.
La violenza.
La guerra è regina.Il resto tutte balle.
I diritti, la democrazia, la civiltà,la storia.
La sacralità della vita.
La realtà è la morte.
La vita è un accidente.
E quindi si potrebbe pure dire che tutto intero questo libercolo non parla d’altro, che ogni noticina qui e tutto quanto accade intorno è l’evento in sé.
Il nuovo Nuovo Mondo.
theoria
“Ma tornando al mio trattato del moto, argomento ex suppositione sopra il moto, in quella maniera definito; sicché quando bene le conseguenze non rispondessero alli accidenti del moto naturale, poco a me importerebbe, siccome nulla deroga alle dimostrazioni di Archimede, il non trovarsi in natura alcun mobile che si muova per linee spirali “ g.galilei
Uno enuncia punti di teoria e questi dicono che vuoi fare il buono. Eppure è noto, o dovrebbe, che una pura teoria è vera prima e indipendentemente da ogni rifermento o conferma storico empirica altrimenti risulterebbero vere nozioni deliranti come quella di una Realtà univoca, mentre casomai son quelli a doversi sforzare di adeguarsi alla teoria, ma sono comunque, concordo, pur sempre cavoli loro.. dei riferimenti storico empirici, intendo.
E' fatta così la teoria pura. La pura teoria non gliene po' frega' de meno de come vanno le cose, della pretesa realtà. La realtà è quel che Lei dice, fa quel che dice.
Se dice a frate Sole - Gira, quello gira. Se - Ristatti, rista
Dacché, visto mai non ce se ne fosse accorti, “in realtà” il sole gira!
Non c’è mica bisogno di dimostrazione.
E' 'in teoria' che sta fermo. E fermo resta finché a teoria così gli gira, sempre ligio al suo dover. E se gli rigira, rigira.
E' fatta così la teoria pura
Cosi se dice 'Non ammazzare' l’enunciato resta vero anche se non è reale e c’è un ammazzatoio generale E non un che obbedisca, la legge resta legge uguale, checché ne dica il realismo dogmatico totalitario.
La realtà è che si ammazza, almeno mi pare, qua e là.
La teoria, risulta chiaro questo? dice che non si può.
Domanda. Chi deve adeguarsi? La realtà al vero o il vero alla realtà?
non uccidere
Dunque dicevamo La teoria dice che uccidere non si può mai.
Dice anche che nelle religioni rivelate questo categorico imperativo è verità dogmatica mentre nella nostra è verità assiomatica. Ma entrambi sono indiscutibili e ineludibili.
La natura loro è tale che non possono essere messe in discussione e spiegarle è inconcepibile perché invece solo tramite loro possiamo concepire noi stessi
Non sono io, claro che no, che ho tali concezioni Sono loro che hanno me
E' il cosiddetto mistero dell’assioma. La coscienza è figlia e madre della sacralità della
vita. Negarla, sopprimerla è delitto e tabù, bestemmia e atto contro natura.
Su questo la coscienza da sempre e d’ora in poi non può che muovere obiezione e
muover guerra alla guerra e a ogni difforme legalità che questa.
La pura teoria dice così
Detto altrimenti. O si ammette questo o ha ragione Bin. Tertium non datur.
Ci mettiamo a fare i distinguo tapini sulla nobiltà dei motivi?
Perciò nessuno tocchi Bin!
Se però qualcuno si ostinasse a volerlo fare, allora deve assumersi la responsabilità di dirci quando e per quali motivi e chi e in quali circostanze si può invece uccidere.
Supponiamo di avercelo qui Bin Laden, ben legato naturalmente.
Allora che gli vogliamo fare?
Gli strappiamo un orecchio? Gli trapaniamo il cranio?
Gli bruciamo barba e ciglia? Gli spariamo negli occhi?
Ve la sentite? Dite che ci farà bene? Ci sentiremo meglio?
Oppure è meglio una esecuzione regolare?
Sarà un’impressione, ma a me mi pareva di averne visti tanti di questi professionisti del disincanto e di humor va da sé rigorosamente anglosassone e del 'quanno ce vò ce vò eccheccà!' bazzicare coi moccoli accesi le veglie contro l’aborto o l’eutanasia.
Dev’essere così.
Che uno è contro la pena di morte e va bene, però se il Cattivo è particolarmente stronzo...
Lo so, le ho viste.... quelle camicie bianche che volavano giù.
Però scusate, ma non vengo. Dai, è inutile. Non mi diverto ai linciaggi.
Mi dispiace, ma per quanto mi riguarda non se ne fa niente.
E il massimo che gli possiamo fare è di dargli la morte civile e è proprio il caso di dire.. scusa se è poco.
Però non gli torciamo un capello, siamo mica selvaggi.
Lo mettiamo in una stanza dignitosa pulita e chiudiamo a chiave.
Sta lì e basta. E se chiede un’aspirina gliela diamo. Fine.
Non c’è altro da fare.
La nostra virtù umana è la pietas piuttosto che la charitas che è già più divina
Ma anch’essa non va per categorie
Aborre la morte e l’omicidio legale e criminale sempre e di chiunque e non si consola certo di morte con altra morte ma muore una volta e l’altra ancora. Una volta a Manhattan e l’altra volta a Mazar el Sharif ( città afghana sede di una lunga resistenza talebana e di sanguinosi scontri e bombardamenti nel novembre 2001)
Non consegniamo Ocalan e Bin invece sì?
Siamo contro la pena di morte, dipende di chi?
Il seguente passaggio della teoria risolve l’inghippo così
Che in primis non è questione di amore e perdono che sono robe da titani come il mahatma e come il messia, ma di sopravvivenza
Noi non risparmiamo la vita all’assassino, la risparmiamo a noi stessi e noi non tocchiamo né Bin né Caino perché lo dobbiamo a noi stessi
Mai e in ogni caso nessuno e nemmeno Bin.
Dunque di che si discute?
Se al fine di acchiappare o accoppare lui sia lecito o no accoppare un tot indefinito di contadini afghani?
Che occorre sacrificare la popolazione civile per assicurare alla giustizia uno che poi non si potrà giustiziare senza venir meno alla propria tradizione di civiltà e identità
Non si può uccidere. Mai. Per nessun motivo.
L’unica modernità che mi interesserebbe di una Sinistra che si compiace di essere moderna, cioè, in piena continuità col 'progressismo', vuota, insignificante e inesistente, sarebbe il fare di quella determinazione irreversibile un atto, come per me, costitutivo.
.. Ma dell’umidità ne parliamo un’altra volta
guerra in Afghanistan, dimissioni dirigenti DS
"Il Parlamento approva l'intervento delle truppe e dei mezzi militari italiani nella guerra in Afghanistan Solo una sessantina di parlamentari votano contro. La maggioranza schiacciante dà parere favorevole" www.unita.it 07-11-2001
Come fa un gruppo dirigente a non dare le dimissioni quando dopo che il partito ha approvato in parlamento lo intervento in guerra, il sondaggio de l’unità on line dà questi risultati?
Su dieci simpatizzanti, grosso modo, 7 non sono d’accordo manco per sogno, 1 vuole paletti molto rigidi, 1 approva perché obbligato, ma a malincuore e 1 (il gruppo dirigente? ) è d’accordo.
l'Italia ripudia la guerra
“L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. “
Sta scritto nella nostra Costituzione
La seconda parte dell’art. 11, conferma non contraddice l’enunciato, come pretenderebbero astute esegesi!
“Consente a limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni. Promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo””.
A tale scopo! La giustizia e la pace.
Non sono autorizzate partite di caccia al cinghiale!
Questo dice la Bibbia laica.
Ma gli addetti al culto in combutta col padrone della Standa non gradiscono che il mio popolo bazzichi il tempio
Bisogna intendersene di cosettine complicate e tecniche come le Costituzioni.
Mica che tutti si sentono in diritto di dire la loro eccheccacchio!
- Voi di' la tua? Sulla guerra? Peggio me sento, povero scemo.
Pretendi che ti interpelliamo per sapere se sei d’accordo o no? ah 'n vedi questo!
Noo! delego a te! decidi tu se voglio ammazza' qualcuno
- Eh sì, mo ce mettiamo a fa' un altro referendum per sentire uno per uno se sono d’accordo o no di sparargli in bocca a quei porci dei talebani..Facciamo una Commissione, no?
Così bestemmiano
Non si può uccidere. Non si può. Punto.
Non è che si può star lì a discutere o farci un forum.
Non è un’opinione come un’altra. E' un dogma.
Mai, nessuno, per nessun motivo
(Tranne per una difesa legittima non eccessiva e non preventiva. E senza rallegrartene)
La vita è sacra. E' una verità apodittica. E' la sostanza della civiltà.
La guerra è tabù. Impensabile, impronunciabile. Il punto di non ritorno.
E' l'inizio della civiltà
A partire da questo si discute.
Di questo non si discute.
Guevara, tabù della guerra
Che guevara è un eroe perché è morto combattendo? Ma anche perché ha ucciso?
Anche se eseguiva attentati, imboscate, rappresaglie, azioni di fuoco?
Il terrorismo è criminale da noi ma giusto in America Latina?
I brigatisti sono nemici del popolo e i partigiani no?
Perché un contesto storico legittima il ricorso alle armi e un altro no?
E chi lo stabilisce?
La questione è feroce, ma ineludibile.
In altri termini. Siamo contro questa guerra, certe guerre, o contro la guerra?
E' delitto uccidere in nome della patria o del proprio dio, ma in nome della rivoluzione no?
Il mio, di pacifismo, è dogmatico, altro che ideologico!
Io ”credente laico”, non confessionale, mi attengo rigidamente al quinto comandamento.La morte di un essere umano (e magari anche di una zanzara... ma non ci allarghiamo) può essere effetto solo di incidente, naturale evento o di atto di legittima difesa, non preventiva, attuale.(E magari per Gandhi, per Gesù e pure per Buddha, nemmeno quella)
Così fra gli uomini. Così fra gli stati.
Civiltà vuole a nostro sommesso parere che “non ucciderai“ diventi un tabù. Che la guerra, la parola stessa! diventi tabù. Come l’incesto, il plagio, lo stupro, la pedofilia, il suicidio. Così è, così dev’essere.
Che le cose non vadano così, mi spiace , certo, ma non me ne cale.
Io sto da questa parte. E da questa parte altro che pacifico o pacifista.
Combatto e come!! Stiam qui per questo!!
E con l’aiuto di Dio farò strame d’ogni mia debolezza e codardia, combattente devoto di questa guerra santa. Amen.
frega a me!!..delle Falkland
I. - ..delle Falklands non frega niente a nessuno ..
Frega a me!
Quella stupida guerra costituì, nel vissuto comune, la prima violazione 'ufficiale' del Tabù della Guerra del dopo
guerra.
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