3.8.12
proporzionale purissimo
tanto per essere chiari
io sono per il proporzionale purissimo,
senza soglie di sbarramento, senza obbligo di coalizione e indicazione del premier, senza premi truffa di maggioranza alla coalizione e men che mai al partito
a ciascuno il suo
il parlamento deve essere lo specchio, la riproduzione esatta del paese e dei rapporti di forza tra le forze politiche
se un partito ha voti sufficienti per un solo seggio, quel seggio è suo e nessuno glielo deve toccare!
eccessive frammentazioni, ricatti dei partiti minori, ingovernabilità?.. balle
sta alla loro coscienza e senso di responsabilità, poi, in parlamento, trovare una sintesi e formare un governo
e se proprio non ci si riesce si va al voto di nuovo
che sarà mai? è come un banale doppio turno
e per finire, non sono mai stato così bene e così libero come quando i governi duravano una media di sei mesi
metti che arriva un delinquente e vince le elezioni,
te lo devi tenere per cinque anni, con la truffa della governabilità,
poi altri cinque, lustro dopo lustro, legislatura dopo legislatura...
potrebbe anche succedere...sapete?
Napolusconi
<<Non oso immaginare cosa avrebbero detto i tanti piddini ..se al posto di napolitano ci fosse stato berlusconi.>>
...................................
Niente!
Come sempre e come d'ora in poi dovranno fare in futuro.
Il punto fondamentale è questo.
La difesa sperticata di napolitano è la difesa sperticata di berlusconi.
Non vedi come tacciono e acconsentono quelli del PDL?
E' perché lo sanno bene.
L'immunità dell'uno e l'impunità dell'altro in unum convertuntur.
contro il cialtronismo antiingroiano
E di calma non ne abbiamo punto, visto che di mezzo c'è l'assassinio di due "impiegati statali" che a quelle trattative si opponevano e da un ventennio aspettiamo che sia loro resa giustizia, ad aspettar ora che la Consulta decida se trattisi di conflitto d'attribuzione, sollevato dal Capo dello Stato, o di interpretazione di norme.
Sai com'è, complottisti come siamo, ci viene il sospetto che l'arrapantissimo quesito diventi però l'ennesimo espediente per ammazzarli un'altra volta quei due magistrati,
nostri eroi nazionali, nell'oblio e nella negazione della verità, e che non sia di giovamento all'incolumità dei loro colleghi ancora in vita.
Il problema all'ordine del giorno in Italia è, da qualche annetto in qua, il putridume del pactum sceleris tra le cosche della criminalità organizzata, mafiosa e massona, e quelle della criminalità politico-istituzionale. Che col supporto costante di ipocrisia, omertà e connivenza delle legioni di serventes e di clientes e dei maitre à penser, dei don abbondio e degli azzeccagarbugli di regime, ha appestato fin nelle più intime fibre il tessuto moral e sociale di questo paese.
Riguardo il problema della violazione del segreto investigativo me ne impipo bellamente.
Penso che sia un reato visto che lo è, ma non penso che i magistrati di Palermo lo abbiano commesso, né che "la magistratura" vi consenta o accondiscenda. Questo lascio ai garantisti sputati di insin...ventilarlo.Nnon vorrei che le loro eccentriche sortite e connesse dotte disquisizioni in tema di competenze fossero, come suole, funzionali ad un requiescant in pace degli atti per un nuovo ventennio presso un competente tribunale dei ministri.
E non riescono a trattenere il livore, e in punta di diritto, per questi giudici che, pensa te, vogliono servir verità e giustizia, uguali per tutti, andare fino in fondo e scongiurare ogni tentativo di avocazione, azzeramento e riavvio dell'iter giudiziario, insabbiamento e approdo in uno dei tanti oscuri porti delle nebbie invece diapplicare le contemplate norme procedurali di evaporazione della inchiesta e del processo. Non è tragicamente risibile tutto questo?
Tutti colpevoli? ( questa era la tesi craxiana avallata da un solenne unanime silenzio parlamentare, solo che se ne ricavava, quindi tutti assolti, invece che tutti in galera)
Tutti tutti magari no, però parecchi parecchi, e parecchio di peso, sì.
E nella fattispecie si sa di cosa. Di aver trattato e magari collaborato con la mafia mentre quella uccideva magistrati e giovani agenti e carabinieri, vittime sacrificali immolate sull'altare della fine delle ammazzatine dei vecchi referenti, della nuova pax e della nuova alleanza.
Sta scritto in una sentenza passata in giudicato. E' verità processuale.
E per dimostrarle le singole colpevolezze e dare a ciascuno il suo i processi, prima di tutto.. bisogna farli.
Quanto ai loro dubbi su una parte della magistratura siciliana se li possono tenere, ci mancherebbe altro!
E pure diffidenze, sospetti, idiosincrasie e pregiudizi faziosi .
Chi glieli tocca? Chi glieli leva?
5.8.12
Quirinale. La discettazione è il depistaggio
A cosa serviva la nota di servizio inviata dal Quirinale alla Procura Generale della Cassazione, "dentro la quale" sta la recalcitrante Procura nazionale antimafia?
A contrastare la Procura di Palermo fornendo l'input e il supporto per costringere per via gerarchica la Procura antimafia ad attivare i suoi poteri di coordinamento, nello specifico facendo in modo che Mancino non dovesse rendere quella testimonianza che lo ha fatto passare alla condizione di indagato.
A cosa serve il conflitto di attribuzione?
Basta pensare su cosa verte.
Si chiede se la Procura di Palermo abbia o no violato le prerogative del Capo dello Stato e le leggi, intendendo evidentemente che sì.
Quindi serve a far sì che il suo operato sia sottoposto a censura e gli sia imposto un alto là.
Ora si può negare che di fatto tali inziative si risolvano in un interferenza, un condizionamento , un contrasto riguardo la Procura di Palermo?
E' un caso che sia anche una procura che conduce l'indagine sulla trattativa tra mafia e stato?
All'uopo perciò, quale che sia, si è contestata la violazione di una legge che...non c'è.
Eh sì, perché se ci fosse stata, non si sarebbe sollevato il conflitto, ma si sarebbe imposta d'imperio la sua applicazione. Elementare, Wattson!
E invece ne occorrerà ancora un bel po' di giurisprudenza creativa. E già ci si è messi alcremente all'opra.
Lo capirebbe anche uno di quei babbei giurisperiti delle mie babbucce che sono sbucati, mandati fuori come funghi da tutti i cespugli, armati di spocchia senza succo,
a cercare di irretirci con le loro frottole, trappole, ragnatele e cervellotiche esilaranti citazioni di commi, codici e pandette, messi in gran copia in circolazione dalla premiata Ditta.
Ma il divieto assoluto e incondizionato, il tabù violato "non sta scritto da nessuna parte", in senso letterale e figurato.
Ma, dicono, candidi come sepolcri, nessuno attacca nessuno! Si discetta.
Si dicute no? come si fa in un paese civile, in uno stato di diritto...
Di che di grazia? Ah di attribuzioni, prerogative lese, competenze, procedure, ispezioni, supervisioni, revisioni...?
Ah, ecco..risolto il busillis?
E' la discettazione l'attacco!
Già averlo aperto il dibattito sul nulla è un loro punto messo a segno.
Già doverle confutare, smascherare, spernacchiare le loro menzogne, idiozie e barzellette è una nostra sconfitta.
E' già in atto l'interferenza, il depistaggio, l'insabbiamento.
Son già pronti i famosi armadi e cassetti dove qualcuno mai si è sognato di andare a guardare e a frugare.
La disputa giuridica è la prima mossa per far sì che quel che c'è sotto ci resti.
La prima zeppa sulla prosecuzione del procedimento giudiziario.
Della quaestio de iuris non gliene pò frega' de meno.
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E' vero che .esiste anche l'interpretazione estensiva.
Ma allora, se bisogna farvi ricorso, intanto questo è un primo riconoscimento delle ineccepibilità dell'operato della procura di palermo, visto che la distruzione delle intercettazioni indirette del PdR ,
non vi è nessuna norma che esplicitamente la imponga loro e che possano quindi aver violato. Mentre ve ne sono che esplicitamente la vietano, e a cui si sono attenuti.
E se bisogna far ricorso allo spirito della legge, a me pare che questo contempli proprio il contrario di quanto pretende il Quirinale.
L'immunità assoluta implica l'insindacabilità degli atti del PdR e quindi il divieto di intercettazioni finalizzate ad indagarne la legittimità e legalità, cosa per l'appunto vietata.
E cioè quelle dirette e soltanto quelle.
Quelle indirette, e non dirette a porre sub judice il capo dello Stato, evidentemente no.
Queste non ledono "di per sè" le prerogative della Presidenza.
Potrebbero persino tutelarla.
Supponiamo che, con tutti i crismidi legge, venga disposta una intercettazione ambientale negli ambienti del quirinale contro una cospirazione
e che venga intercettata la voce del presidente mentre fa ingresso in una stanza dove si sono riuniti i cospiratori per gli ultimi dettagli del piano e dove è piazzata una cimice.
Si dovrebbe interrompere immediatamente l'intercettazione, distruggerla e rinunciare a sventare il golpe?
Non è paradossale?
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Ah, curiosità ..accademica alla base della proposizione del conflitto?
pensavo si attendessero delle conseguenze pratiche da un giudizio favorevole della Consulta, magari le stesse, disattese,
cui mirava la nota inviata alla Procura generale della Cassazione di sollecito ad attivare poteri di coordinamento unitario
e.. unanime delle indagini sulla trattativa, in conformità ai condivisi rilievi e desiderata della "allegata" lettera del testimone senatore Mancino
..Infatti, giunge notizia che..
secondo il ministro della Giustizia Severino la Consulta interpreterà o integrerà la legge in pro della distruzione.
Altre opzioni non sono contemplate.
Lapsus o informazioni di prima mano?
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voce dal sen fuggita
Da autentico liberale monti vuole procedere alla liberalizzazione dei governi dai parlamenti sovrani, da noi già liberalizzati dai popoli sovrani.
Liberale! eh, lo dice la parola stessa..
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7.8.12
giurisprudenza creativa del Colle, su misura .. anzi, due!
La tesi quirinalizia è che le intercettazioni del Capo dello Stato devono non nascere.
Se partorite incidentalmente, non devono essere ascoltate, né trascritte, né utilizzate in alcun modo in indagini e processi, ma distrutte immediatamente, sempre e comunque, senza se e senza ma.
La procura di Palermo ha già dichiarato di non aver avuto pressioni di sorta.Vero.
Infattii sono state esercitate a livelli gerarchici superiori.
Il Quirinale l'intervento non l'ha promesso, l'ha attuato.
Ha inviato una nota al Procuratore Generale, affinché questi disponesse, contro "i rischi di una gestione non unitaria", l'esercizio da parte del Procuratore Nazionale antimafia dei suoi poteri e funzioni di coordinamento presso le procure titolari delle indagini sulla trattativa, finora disattesi, come segnalato in allegata lettera con le doglianze e i desiderata al riguardo del senatore Mancino, parte in causa nel procedimento della Procura di Palermo, come testimone allora e ora imputato di falsa testimonianza.
Ora. C'è una norma che recita anche a un dipresso cosi?
" Le intercettazioni del PdR sono sempre vietate, comprese quelle realizzate incidentalmente, indirettamente e imprevedibilmente, che devono essere sempre distrutte immediatamente dalle procure che le hanno disposte, col divieto di qualsiasi loro uso giudiziario, anche come elemento di prova, a favore dell'accusa o a tutela dei diritti della difesa"
Se c'è, indicate il numero dell'articolo di codice, pubblicatene il testo.
Altrimenti, recita un vecchio adagio a proposito di Diritto e torto, tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge è lecito.
E dal momento che ora son note le intercettazioni della Procura di Firenze ( indagine Bertolaso?) come mai non viene inviata alla Consulta una nota integrativa che sollevi conflitto di attribuzione anche con quella?
Quindi se una procura tace non solo sul contenuto ma anche sull'esistenza di intercettazioni è tutto regolare?
Non è reato averle effettuate, ascoltate e trascritte, messe agli atti, senza darne perdipiù comunicazione alcuna al Capo dello Stato?
Non lo è più il valutarle in sé, fosse anche per stabilirne irrilevanza, piena liceità e persino meritorietà?
Il dovere di distruggerle da parte delle procure, non per decisione del gip, sentite le parti in contraddittorio, sempre e comunque, non sussiste più? sussiste solo per la Procura di Palermo?
La segretezza e riservatezza sono state rigorosamente osservate anche da quest'ultima, riguardo al contenuto, quale che sia, ma è solo qui che la loro mera esistenza in vita che configura il reato?
capacitatevene
Ancora non ve ne capacitate, eh?
Più fai carriera, quella apparente, non quella reale, inconoscibile, noumenica e più sei ebete.
E' una conditio sine qua non.
E' la demenza al potere.
Se no ce l'avremmo qualcuno da votare, no?
i "nostri" son dei vostri
Quindi Di Pietro si è chiesto: “Ora delle due l’una: o quei fatti raccontati (nell'interrogatorio a lu ireso, relativamente ai finanziamenti illeciti anche al PC, specie da Mosca, che il suo 'Ministro degli Esteri' Napolitano non poteva non conoscere) non avevano rilevanza penale oppure non vedo perché si sia usato il sistema dei due pesi e delle due misure”.
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E questa è bella davvero.
E a chi lo chiede?! Ci stavo io nel pool?
Piuttosto lui dovrebbe finalmente spiegare perché desistette dal perseguire gli uni e gli altri.
Ma in ogni caso starei attento ad accreditare proprio lui la riduzione di tangentopoli ad un golpe giudiziario bolscevico.
Magari il partito comunista aveva un sistema immunitario più organizzato, ma non credo a una accusa mirata, a senso unico.
Di sicuro la difesa è stata sempre compatta e unitaria.
L'attacco percepito era comune e rivolto ad entrambi.
I comunisti non hanno mai fatto mancare comprensione e solidarietà a socialisti e democristiani fino alla comune santificazione di craxi esule e martire
e alla condivisione del falso storico di mani pulite come complotto tramite la magistratura contro i partiti politici
E naturalmente fino al mai sopito e non celato astio nei confronti di Di Pietro, approdato ufficialmente alla adesione alla conventio ad excludendum
Perciò lancio questo proclama.
Attenzione, attenzione , a tutti i nostri nemici anticomunisti viscerali e del risentitismo craxiano!!
C'è un equivoco!
Ma voi davvero pensate che, ammesso e non concesso che sia andata davvero così, noi volevamo che Tangentopoli risparmiasse quelli del PC-PD, quelli di D'Alema?
Che se venissero condannati per quello o tutto l'altro a noi dispiacerebbe?
Credete che abbiamo un occhio di riguardo, che gli vogliamo fare sconti?
Ahahahah! questa sì che è buffa!
Ma vi garantisco che li spregiamo quanto voi, dovete crederci, e pure di più per certi versi, perché voi di norma non lo sapete quel che fate.
Loro sì.
Par condicio!
E' come per la trattativa.
E' una! Una sola e la stessa. Prima e seconda fase per noi pari son.
Così primo e secondo contraente e garante.
D'altronde non è uno e lo stesso, bipartisan, lo scandalo di lesa maestà?
Noi siamo per unificarlo il processo.
Qual'è il problema?
Non ci sono i "nostri".
I nostri sono dei vostri, oggi come allora.
Per noi è proprio questo il principale capo d'imputazione.
8.8.12
un peso e una misura.
L'Opposizione risparmierebbe al Quirinale e al Governo Monti le contestazioni feroci che avrebbe fatto se ci fosse Berlusconi in uno dei due posti.
Trovo fuorviante questa tesi dei due pesi e due misure e quanto mai bizzarra formulata da Travaglio.
Ma ...facciamo finta che Berlusconi ci sia stato al governo.
Francamente io non me le ricordo tutte queste manifestazioni e mobilitazioni della politica, dell'opinione pubblica, della stampa e della piazza.
Ce lo hanno ripetuto fino allo sfinimento dal PD e dintorni che non si vinceva"contro" berlusconi, men che meno per la via giudiziaria.
Si doveva lasciare che la giustizia facesse il suo corso fino all'ultimo grado di giudizio. Andava battuto politicamente.
La Repubblica lo tempestò sì con le 10 domande ma vertevano tutte su noemi, ruby e tarantini vari.
E già allora si polemizzò sul fatto che ben altre porcheriole, di più stretta valenza politico-istituzionale, avrebbero meritato una così sdegnata e virulenta campagna di stampa.
E di insulti e aggressioni, non solo verbali, di berlusconi e soci alle istituzioni democratiche della repubblica, al parlamento, alla corte costituzionale, alla magistratura, agli elettori "coglioni"
ce ne sono state a bizzeffe, tante che un monti è un principiante al confronto e tutte sostanzialmente indenni da qualsivoglia condanna e censura, oltre che sanzioni.
E non credo che proprio Travaglio abbia dimenticato la vivace querelle che lo contrappose al buon D'Avanzo, con risvolti personali, su limiti e paletti entro cui doveva contenersi la denuncia,
specie delle liaisons dangereuses tra berlusconi e la mafia.
E senza una rappresentanza e un supporto politici anche le manifestazioni di protesta della società civile e della piazza andarono deserte e rimasero sporadiche e ininfluenti.
Come rimase berlusconi per un ventennio.
L'omertà è ed è sempre stata bipartisan e trasversale, per necessità ma anche per vocazione direi.
Fosse stata di ciascuno per le cose di casa sua si sarebbero massacrati.
E invece non li vedete anche adesso?
C'è forse un PDL che carica a testa bassa contro Napolitano?
Non è unanime, da destra a manca, la serrata di ranghi intorno al Capo dello Stato?
Una l'omertà, come una la trattativa, e una la vanificazione di ogni sostanza di democrazia e stato di diritto.
Dove sta la novità, se non nella plastica visibilità del loro esser compari su queste faccende, di cui il pasticciaccio del Quirinale e della trattativa è occasione e culmine?
Sa bene il PDL che col sostegno a Napolitano incassa la firma di un cambialone di impunità assoluta che non consentirà più, nemmeno per salvare la faccia e le apparenze,
di mettere sub iudice Berlusconi, e tutta la politica malavitosa, per le pregresse e future malefatte.
Come sa il PD che dovrà onorarla integralmente se vuol mettere in salvo la "sua" Presidenza . Altro che due pesi e due misure.
E non fossero sufficienti le ragioni intrinseche, dovrebbe bastare questo a far comprendere che andare fino in fondoe senza sconti con Napolitano e Monti
è uno e medesimo che, e condizione per, poterlo fare anche con Berlusconi.
11.8.12
niente assessori gratis al Regio della Parma di Pizzarotti
Molto bene, benissimo!
Gli deve entrare nella zucca che un incarico pubblico è un onere, e un onore in sè, senza altri servili omaggi né grassi emolumenti.
Il risparmio sarà esiguo ( che poi bisogna vedere conti alla mano) ma il valore del messaggio è altissimo.
Quando l'avranno recepito, forte e chiaro, vedrete che l'aria, nelle competizioni elettorali e per ruoli di rappresentanza,
diventerà molto meno velenosa, vorticosa e putrida, molto più pulita, tranquilla e respirabile.
si attaccano a lumia e alfano
vuoi mettere la portata epocale dello scandalo alfano-lumia? ( i due onorevoli in visita al boss Provenzano in carcere, per sollecitarlo a pentirsi)
a fronte di quelle bagatelle sugli interventi di manipolazione, condizionamento e messa sotto tutela, su richiesta di un indagato di falsa testimonianza, delle indagini sulla trattativa mafia-stato, sui mandanti, moventi ed esecutori delle stragi e della condanna a morte di falcone e borsellino, e del conflitto di attribuzione con la procura di palermo, posti in essere da parte del quirinale di concerto con il Procuratore Gen. della Cassazione e dei procedimenti disciplinari avviati presso il CSM, la Procura Generale e il Ministero della Giustizia contro i procuratori Scarpinato, reo di aver onorato la memoria di Paolo Borsellino, e Di Matteo e Messineo, rei di aver violato norme che non ci sono e di averne applicate di vigenti, nonché della "pro-ri-mozione" ad altro incarico, perché troppo "preso di mira", literaliter, il procuratore Ingroia
eh, non c'è partita!
La "trattativa" della alfano era parte di un programma calendarizzato, autorizzato, di incontri con detenuti alla presenza delle autorità carcerarie, registrati e regolarmente trasmessi alle sedi istituzionali competenti.
Attività assolutamente pertinente, legale ed anche meritoria.
Non altrettanto credo 'possa dirsi', toto sensu, della trattativa tra il quirinale e l'indagato/imputato mancino.
animali e basta
Sovente mi disgustano e terrorizzano assai di più le persone dabbene che i delinquenti.
Questi fervorini psico-socio-pedagogici analfabeti e ottusi.
Questi predicozzi moralistici insulsi, rozzi e demenziali
all'insegna del "ben gli sta".. su due ragazzini, due bambini, morti.
(Ustica, macchina "rubata" e finita in mare)
Non hanno pietas, non conoscono pudore, niente humanitas.
Animali. E basta.
12.8.12
Debito Pubblico e Credito Privato
Il debito pubblico è il credito che cravattari privati hanno nei confronti del paese intero.
E' l'intera cittadinanza che si accolla il debito, che infatti si chiama "pubblico".
Lo Stato è lo strumento di questo travaso inesorabile di ricchezza dalla collettività intera, a pochi, dal pubblico al privato, dallo Stato alle cosche.
La privatizzazione ci priva dello Stato.
E lo Stato accolla alla fiscalità generale, che come è noto grava quasi per intero su lavoro dipendente e ceti deboli, l'obbligo di pagamento del debito sempre più straripante da lui contratto con soggetti privati.
Provvede alla emissione e certificazione dei titoli, di stato, appunto, del credito privato e del debito pubblico e alla sua riscossione tramite la manovalanza armata per la riscossione del pizzo.
Ed è così feroce e vorace questa minoranza, che lo stato, per saziarne gli appetiti, è costretto ad indebitarCi anche con soggetti privati esteri.
Ma tanto che differenza fa?
Speculare in casa propria o in casa altrui dipende solo dal profitto.
Per strozzini e grassatori la cuccagna dell'Euro c'è già da un pezzo.
E l'euro è l'unico che non conosce frontiere, né sovranità nazionali, né rispettive democrazie.
L'usura è sovranazionale, cosmopolita, apolide.
E se, non ostante tutto, il sistema finanziario va in tilt, si apre qualche falla, è sempre lo stato che ricorre ad ammazzare di tasse, salari e pensioni da fame e alla svendita del patrimonio pubblico per finanziare le banche e salvare il sistema,
affinché possa continuare indisturbato a massacrare i popoli e fare tabula rasa dei loro diritti, attraverso il filone principale dei titoli del credito privato.
In sintesi, lo Stato, al soldo degli strozzini, trascina e abbandona il suo popolo nelle loro grinfie, privandolo così, come debitore, di libertà, diritti e sovranità.
I governi tecnici sono gli artefici dei passaggi clou di questa operazione di rapina, altresì detta crisi.
Penso che fra poco l'annunceranno ufficialmente l'abolizione della democrazia.
Anche in questa forma simbolico liturgica è incompatibile con una tale oscena sperequazione nella distribuzione sociale della ricchezza.
14.8-12
pane e veleno
Le varie valutazioni convergono su una cifra di 500 milioni., per un avvio di bonifica di Taranto dai veleni dell'Ilva.
penso ce ne vorranno molti di piiù.
Ma già per 500 miserabili milioni preventivati hanno scatenato l'apocalisse.
E per non fermarsi hanno mobilitato l'intero apparato politico sindacale a loro libro paga
per buttar su una crisi istituzionale, la guerra tra poveri, il ricatto sociale
e lo spettro di una paralisi produttiva e di un crollo economico di dimensioni nazionali.
Gran signori nell'intascare profitti e pezzenti nel ripagare morti, malattie e disastri ambientali.
E quegli altri servi di pezzenti, per pochi spiccioli.
Mobilitazione delle Istituzioni, dei partiti, dei sindacati, delle maestranze e delle loro famiglie
contro la magistratura anarco-insurrezionalista a difesa di un principio sacrosanto.
Il diritto dei cittadini di continuare a mangiare pane e veleno!
renzi?!
Dopo il pinocchio il pidocchio for President
Chi e come lo ha selezionato come candidato premier?
Eh, va' a saperlo...
Ha vinto le primarie delle logge.
E le logge son coperte.
"Quest'uomo".... adesso non esageriamo!
Ora anche i brufoli vogliono essere schiacciati con rumore...
15.8.12
tutto da copione berlusconiano
L'attacco ai magistrati di taranto sta a quello contro la procura di palermo, come le pornotelenovelas su cogne di vespa stavano ai processi contro berlusconi.
Mirati entrambi a delegittimare e infangare in toto la magistratura.
La liaison è' nella comune, costante e bipartisan omertà e connivenza nell'illegalità e nella menzogna del clan di gallipoli e di quello d'arcore.
nu bravo guaglione
Vitaliano Esposito, Procuratore Generale della Cassazione:
"Io sono chiaramente a sua disposizione. Può venire a trovarmi quando vuole".
Mancino, indagato:
"Guagliò, così, come vengo, vado sui giornali".
16.8.12
il Torturone
Ma questo Signore con chi ce l'ha?
Come il cantante fa sempre la stessa canzone e lo scrittore lo stesso romanzo, così lui scrive sempre lo stesso post.
Dal titolo " Sperpero e latrocinio del pubblico denaro per comprare il consenso".
Va bene che siamo nell'Angolo della risata, ma più che un tormentone è diventato un torturone.
Eppure glelo abbiamo detto e ripetuto.
Cosa si aspetta? Che qualcuno si alzi su e dica "Nooo!! Io sono perché il saccheggio continui, perchè il malaffare domini le Istituzioni!"?
E' vero che ce ne sono così tanti in questo paese a pensarla e praticarla così, da poter conquistare e reiterare vittorie elettorali, ma che vengano sul suo blog a farne outing e teoria mi parrebbe bizzarro, anche in questo paese.
Quanto a noi gonzi statalisti si metta bene nella zucca che è nostro il primato dell'enuciazione che suonò così al varo della Crisi e all'avvento di Monti.
"Intanto e in primis la crisi, ogni crisi, altro non è che l'entità immane e oscena dellla vostra rapina e del vostro bottino, ab origine passando per tangentopoli fino ad oggi senza soluzione di continuità.
E "questa" crisi è lo strumento "tecnico" di governo della sua prosecuzione e intensificazione pel tramite della macelleria sociale e dello smantellamento definitivo degli istituti della democrazia e dello stato di diritto"
Casomai era costui che con la spocchia saccente da liberal doc sbeffeggiava gli allocchi incapaci di cogliere la novità del liberismo autentico di monti rispetto a quello burlesque del predecessore.
(Ora ha smesso. Si confessa deluso anche da monti, vittima, pensa te, di una fronda di un oscuro, inetto e fedigrafo figuro, tal ministro Grilli. Alla faccia dei complottismi)
Pertanto si metta in coda e faccia la fila.
Comunque a noi non ce ne impipa un ette della vexatissima quaestio se cagion dei nostri mali del nostro debito pubblico e del loro credito privato,
sia la razzia e dilapidazione casareccia o la politica economica cinica e arcigna della Cupola dell'Euro.
Per noi è otiosissima quaestio.
Visto che sta nel lampante "et et", non nel demenziale "aut aut" la soluzione.
Ordunque, donde e a che pro la coazione a ripetere e a menarcela a noi coi ladroni di stato, suoi colleghi di carriera, compari di prebende e di credo liberista?
E' che c'è un sottinteso nel sermone di tali economisti riciclati in moralisti e savonarola de noantri.
Che lo stato è lercio e marcio e non può essere altrimenti che così. E' geneticamente degenerato, diciamo.
Comprensibilmente. Dev'essere la pratica del "conosci te stesso" che radica in loro inestirpabile il dogma.
Non gli passa nemmeno per l'anticamera del cervello che obiettivo possa essere uno stato normale, sano e pulito,
non contaminato da quello stesso spirito privatista, egoista, affarista e arraffista, fondamento della loro dottrina e del loro sentire.
Pertantoper loro combattere contro lo Sato corrotto è uno e medesimo che combattere lo Stato.
E voler lo stato è lo stesso che voler la spesa allegra e lo sperpero del denaro pubblico.
Se si vuol davvero debellare malaffare e spreco quindi occorre ceeerto cominciar dalla lotta al crimine, che paga come propaganda..
Ma poi estenderla subito alle aree, affini, dell'assistenzialismo verso i ben noti nemici pubblici, falsi invalidi, babypensionati , cassintegrati...
La vera piaga, qui da noi, è il traffico! ..di costoro
Poi tagliare i servizi, salari e pensioni da nababbi, licenziare ad libitum, sequestrare e privatizzare beni comuni e pubblico demanio, e finalmente spazzar via la radice del male.
Lo Stato, qua talis!
Smantellando la democrazia, con annesse libere elezioni, referendum, scioperi e civile partecipazione, e facendo tabula rasa di ogni residuo di socialità, in favore di un governo censitario, competente e Illuminato delle loro élites.
E sopratutto lasciando sconfinate praterie alle trionfali scorribande del mercato, finalmente libero da lacci e lacciuoli, paletti e divieti
di ogni sopravvivenza di stolide e bolsceviche legislazioni e costituzioni attente all'interesse generale, all'equità sociale, alla salute, all'ambiente e ai diritti fondamentali della persona e del cittadino.
Capita però che non ostante ci si sia inoltrati di un bel tratto anzicheno su questa strada, un corollario della teoria pare non trovi applicazione.
Quello che vuole che quel libero mercato sia anche, cum grano salis e pro quota meritocratica, va da sè, foriero di benessere per tutti e una manosanta per lo sviluppo economico e sociale.
E invece più ingrassa come porci lorsignori più è stitico, asfittico e sifilitico per tutti gli altri, sto mercato.
Non funziona, non c'è verso.
E a qualcuno potrebbe venire il sospetto che uno e medesimo siano piuttosto il liberismo economico e il libertinismo di stato.
Di qui l'esigenza di rilanciare col dargli all'untore.
Di additare nei mariuoli la discendenza naturale dello statalismo e quindi nello stato il bubbone da estirpare.
Di riproporre il male remdium, il morbo come terapia.
Solo mercato e niente stato!
Hai da vede' che pacchia!
E questi sono i maitre à penser.
Pensa il livello dei loro datori di lavoro e delle mandrie al seguito.
19.8.12
monti e colli
Questo Monti. Sobrio. Elegalantuomo.
Serio. Onesto. Cattolico. Tutto d'un pezzo.
Colto. Illustre. Poliglotta.
Nominato senatore a vita e incoronato premier per alti meriti.
Questo insipido cicisbeo, insomma.
Ha massacrato i pensionati.
Ha strangolato i salariati.
Ha spernacchiato i disoccupati.
Ha consolidato il precariato.
Ha preso per le natiche i giovani.
Li ha usati contro i padri.
Ha liberalizzato i licenziamenti
.Coi notai, farmacisti e tassinari ha abbozzato.
Ci ha 'salvato' coi tagli ai servizi sociali e tasse al 60%
per farci onorare il nostro Debito Pubblico verso il Credito Privato.
Ha messo in svendita i nostri beni pubblici.
Vuole governi svincolati dai Parlamenti.
Dare soldi alle scuole dei preti dove ha studiato lui.
Della Costituzione se ne sbatte.
Ha incensato Gianni Letta su nel Loggione
sovrastante il Parlamento.
Ha espresso stima, gratitudine, apprezzamento per il buffone.
E' amico, devoto, fratello di Napolitano.
E' andato piazzista dai potenti del mondo
a pietire untuoso contratti per i padroni italiani.
Servitore del Mercato, liquidatore dello Stato.
Garzone delle banche.
Arrogante coi sindacati onesti, rufiano coi partiti marci.
Ha garantito al sozzone eterna impunità.
La Patrimoniale non l'ha manco mai nominata.
Sull'evasione qualche carnevalata.
La grande non l'ha sfiorata.
E l'Equa Italia l'ha scatenata contro i poveri cristi.
Fa quel che deve.
Dice quel che vogliono.
Ha una flessuosissima spina dorsale.
Di crescita non sa e non gli frega una mazza.
Lo spread è sempre dove stava quando è arrivato lui,
sull'orlo del baratro.
Ma fa humor fesso, o inglese, adesso.
E ride. Solo lui.
La legge anticorruzione non l'ha fatta.
Nemmeno la mafia e la criminalità organizzata le ha mai nominate.
La legge elettorale non gli compete.
Ma quella sulle intercettazioni sì.
Sempre caro gli fu quell'ermo colle.
E la privacy che vi si gode.
Ne vedremo delle belle, promette.
E riscuote il plauso di Gasparri e di Cicchitto
e dell'intera nient'affatto strana maggioranza
unita e solidale col Quirinale. Sommo garante.
S'è mai visto un gentleman più italiano, più democristiano, più pulcinelliano di così?
Ce ne sono ancora in giro di quelli che "come si fa a non cogliere la novità dello stile, il cambio di passo!.. "?
20.8.12
l'organigramma parallelo
Eh sì è davvero strana questa nuova maggioranza.
Cicchitto e Gasparri che strigliano la Severino perché obbedisca a Monti ultimo arruolato nel Partito Unico contro le Intercettazioni, con sede al Quirinale.
PDL, con l'UDC, solidale col PD nella serrata di ranghi intorno a quel Napolitano, ultimo baluardo della tenuta istituzionale,
che era "uno di loro" secondo il Berlusconi imbestialito, e non smentito, per il disatteso impegno, del capo dello stato ad usare i suoi buoni uffici presso la corte costituzionale per l'approvazione del lodo alfano.
Eugenio Scalfari che riceve il plauso di Bondi per il sottile piacere procuratogli dal vederlo schierato con berlusconi sulla giustizia, nella sua replica a Zagrebelski.
Proverà imbarazzo il defilato Ezio Mauro autore con Z. del dialogo "La felicità della democrazia"?
E proverà imbarazzo la Repubblica delle 10 domande e della lotta al bavaglio la cui gloriosa storia antiregime è ora liquidata in un colpo solo dal fondatore,
in nome della nobile battaglia contro i procuratori di palermo, ficcanaso, esibizionisti, incompetenti, inconcludenti e faziosi?
colpevoli di aver leso prerogative in violazione di norme inesistenti e in applicazione di vigenti? nel mirino dell'antistato e dello stato come da copione e da tradizione?
Il PD solo è ..coerente! Bersani tace e acconsente.
Su tutto son tutti d'accordo.
Dalla macelleria sociale, al no alla patrimoniale, alla lotta feroce all'evasione dei morti di fame, e alla linea sindacale tarantina del pane e veleno, con annessa guerra alla locale cellula giudiziaria anarco-insurrezionalista.
Strane convergenze, strane intersecazioni, strani incroci, nevvero?
A meno che...non si dia retta ai complottisti .
E non si sovrapponga al caos montante politico istituzionale la griglia dell'organigramma parallelo e occulto neanche più tanto, di ruoli e gerarchie,
che quel peperino di cirino pomicino sintetizza così "Solo massoni, tutti massoni, la politica è morta".
Chissà che come d'incanto ogni pezzo torni nella casella giusta e non risulti chiaro, congruo, logico, a norma e regolare il quadro d'insieme.
scalfari blasfemo
Lo immaginavo, che falliti i tentativi di negarla, occultarla, sminuirla, la trattativa, come extrema ratio si sarebbe fatto ricorso all'argomento "Ma in fondo che male c'è a trattare se può servire a salvare vite umane?"
Ma proprio il suo uso tardivo denuncia il carattere ipocrita di questa giustificazione.
Se era così nobile l'intento, allora perché non dichiararlo, anzi, rivendicarlo subito, ora e già allora?
Fa da apripista Scalfari. Che cita come precedente il caso Moro.
Proprio lui, esponente di primo piano di quel partito della fermezza (e del compromesso storico, da Moro stesso voluto) che sacrificò la vita dello statista alla ragion di stato
e supportò in questa linea quel Comitato di crisi del Viminale, i cui membri eran tutti piduisti.(Partito della fermezza che non ebbe però nulla da dire sulla trattativa condotta di lì a poco con BR e camorra nel caso Cirillo)
L'accostamento tra le due vicende è blasfemo.
Intanto non ci fu un partito della trattativa, ma del gesto umanitario unilaterale, verso brigatisti malati e detenuti, che offrisse ai terroristi la possibilità di motivare il rilascio del prigioniero,
ma nel rispetto delle norme vigenti e senza tuttavia che fosse loro riconosciuto lo status e la dignità di nemici politici.
Invece si pretese nella lettera del pontefice quel "liberatelo senza condizioni" che fu la sentenza definitiva di condanna a morte.
In secondo luogo quella contrapposizione, aspra, dolorosa,drammatica si svolse alla luce del sole, nelle sedi politiche e istituzionali, coinvolgendo l'opinione pubblica e l'intera cittadinanza.
Ben altra cosa è un pugno di uomini che si muove nell'ombra, al di fuori di ogni mandato e controllo istituzionale, democratico e di legalità, e patteggia coi capi mafiosi,
in cambio di benefici penali e penitenziari, legislazione di favore, garanzie di impunità e protetta latitanza, la loro rinunci alle stragi.e alle vendette contro i politici traditori.
Infine, ed è questo il lato più infame, la liberazione di Moro non avrebbe messo a repentaglio altre vite
La trattativa con la mafia contemplava , scientemente, che vite di uomini politici corrotti e collusi fossero salvate in cambio della morte di onesti uomini e donne
al servizio di quello stesso stato che li tradiva e li vendeva, li usava come merce di scambio. Massacrati dalla mafia, col nulla osta dello Stato.
21.8.12
Ineccepibile, puntuale e completo il liscio e busso a Scalfari di Travaglio.
C'è solo una parentetica, un inciso, che, come dice il buon Ingroia a Monti, trovo 'ingeneroso'.
Quel "anche infischiandosene della morte degli uomini della sua scorta", riferito al caso Moro.
Fu, non a caso, uno degli argomenti polemici prediletti dei fautori dell'intransigenza e della ragion di stato.
Credo di poter dire che nessuno se ne infischiasse.
Condannare a morte lo statista, ora solo un uomo che manifestava le sue paure e fragilità (e proprio in questo consisteva il suo "eroismo")
con solo il desiderio di tornare ad accarezzare "uno ad uno" i capelli del suo nipotino, non avrebbe restituito a quei ragazzi la vita.
Loro l'avevano perduta nell'agguato, nello scontro a fuoco, quella di Moro sarebbe stata, e fu, un'esecuzione a freddo, stupida quanto crudele.
Calcolata a tavolino. E non solo, e neanche principalmente, dai suoi carcerieri, si intuiva già allora
.
E sul piano dei principi, la contrapposizione era tra il primato, il valore astratto dello Stato, e di "quello" Stato, e quello della persona, una persona viva, in carne ed ossa.
Per far prevalere il primo Moro, non compus sui, scrivente sotto dettatura, affetto da sindrome di stoccolma, fu prima ucciso moralmente.
La prova di forza delle BR fu la prova della loro ferocia, funzione e natura nera e fascista.
E la vittoria dello Stato fu l'inizio per questo paese, su cui, secondo la profezia di Moro, quel sangue si sarebbe riversato,
di quella mutazione tragica della sua anima di cui ancora oggi misuriamo tutta la portata devastante.
Reddito di ..Civiltà
Per certi versi la trovo ammirevole, sa?
Sul reddito di cittadinanza ella palesa un tal candore, è così naif nella sua sindrome proiettiva fobico-ossessiva del parassita a spese ...sue, che suscita tenerezza più che irritazione.
Le ponga all'Europa, non a me, le sue retoriche e saccenti domande, visto che in ogni suo Stato, ultima la Francia venti anni fa (tranne in Italia, Grecia, guarda caso, e Ungheria) questo istituto sociale è vigente e operativo da decenni.
"Come si fa a ignorare in Italia ...l’esistenza di quello che di fatto è un reddito di cittadinanza in Europa ?..Non me ne capacito.
In Italia non si sa neanche che chi in Europa non guadagna abbastanza ottiene un’integrazione del reddito, e anche chi lavora part time..che in Germania (come in tutta Europa) non sono, attenzione, coloro che sono stati licenziati ad avere dallo stato l’affitto dell’alloggio e un sussidio illimitato, ma tutte le persone maggiorenni disoccupate, indipendentemente dal fatto che abbiamo o meno mai lavorato? Il sussidio termina, in mancanza di un’occupazione, con la pensione..
.. è dal 1992 che l’Europa raccomanda all’Italia di adottare il reddito di cittadinanza... anche nella famosa lettera della Bce (sic!) si rinnova al governo italiano l’invito a introdurre i sussidi di disoccupazione sul modello europeo...."
Raccomandazione 92/441 CEE : "..Ogni lavoratore della Comunità europea ha diritto ad una protezione sociale adeguata ...Le persone escluse dal mercato del lavoro, e prive di mezzi di sostentamento devono poter beneficiare di prestazioni e di risorse sufficienti"
Sono passi tratti da G. Perazzoli. I link in calce, così se lo fa lei un lavaggio delle scorie del cervello.
http://temi.repubblica.it/micromega-online/reddito-di-cittadinanza-il-modello-sociale-europeo-che-l%E2%80%99italia-ignora/
http://www.redditodicittadinanza.com/redditominimogarantito
berlinguer a monti
«Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi.
Se questi elementi non ci sono, l’operazione non può riuscire» E. Berlinguer
24.8.12
a Lui prodest
Vogliamo proprio parlarne del cui prodest? E parliamone allora.
L'aspetto più grottesco in questa faccenda è che coloro che son schierati a difesa di Napolitano sostengono che il Quirinale è l'ultimo e supremo baluardo contro il degrado e il sequestro delle istituzioni,
l'imbarbarimento della democrazia e la crisi dello stato di diritto di cui il berlusconismo è stato ed è il fattore più pericoloso ed avanzato.
Però non si pongono una domandina che dovrebbe sorgere spontanea..
Come mai i Gasparri ed i Cicchitto sempre pronti alla minima occasione a latrare contro "uno di loro", i non ex ma sempre comunisti, posto a presidio della costituzione obsoleta e bolscevica,
non approfittano di una occasione così ghiotta e non hanno emesso nemmeno un sospiro?
Le tre scimmiette feltri, belpietro, sallusti lo "scandalo" non se lo filano proprio, se non per negarlo o ridicolizzarlo, e per sostenere napolitano (come berlusconi) contro le procure e i giustizialisti da salotto
Come mai tanto fair play, tanta responsabilità istituzionale? Questa evidenza non basta a mettergli una pulcettina nell'orecchio?
E' vero esattamente il contrario.
Non l'intransigenza coerente, ma il far sconti, l'usare un occhio di riguardo nei confronti del Presidente in carica, equivale ad un enorme favore fatto a Berlusconi
A Lui prodest!
Quel pactum sceleris della garanzia d'impunità in cambio del nulla osta al governo Monti riceverebbe la sua consacrazione e ratificazione notarile.
Il conflitto del Quirinale contro la Procura di Palermo è la zeppa più grossa, quella definitiva, ove dovesse averne ragione, piantata contro la possibilità di costringere Berlusconi a render conto alla giustizia del suo operato.
E il silenzio, la lealtà dei suoi, è il più micidiale e subdolo dei ricatti fin qui usati a tal fine.
Non è colpa di chi vuole la legge uguale erga omnes se la più alta carica dello Stato si è posta nella condizione di dover firmare una così onerosa cambiale.
Se la trattativa e le losche o goffe manovre per occultarla, se veti e ricatti, sono bipartisan, bipartisan ha da essere la volontà di portali alla luce, al cospetto di giustizia e verità.
E radicale, perchè "un pò" di giustizia e verità è lo stesso che niente. Menzogna intera.
il tartufo ezio mauro
- su questo giornale un dibattito aperto tra idee diverse -
ma ci faccia il piacere, la linea è l'editoriale del fondatore, talmente schierato, da doverci mettere delle toppe altre, per compensazione e per decenza
- Gustavo è per una fortuna della vita un mio grande amico. Con Eugenio c'è qualcosa (molto) di più dell'amicizia -
a) amiconi eh? e chissenefrega non ce lo metti?
b) di qui il cerchiobottismo tartufesco e peloso ma attento a chi è il padrone e al tengo famiglia
- Prima di tutto gli italiani hanno il diritto di conoscere la verità -
amen
...ma (ndr)..
- Compito delle Procure non è scrivere la storia ma accertare gli illeciti -
compito delle Procure è scrivere la storia degli illeciti.
- l'indagine è meritoria. Ma chi la ostacola? -
a) l'indagine è "obbligatoria"
b) ma figurarsi, chi vuole ostacolarla? solo "coordinarla"
- Mancino, si agita. Essendo stato presidente del Senato e vicepresidente del Csm ha accesso al Quirinale -
essendo comune cittadino (e indagato/imputato per falsa testimonianza) ha accesso (e udienza e appoggio e ..favoreggiamenti) al Quirinale.. - che altri cittadini non hanno -
- Il comportamento dei consiglieri di Napolitano... (a loro dire, non smentito, agivano in nome e per conto di Napolitan)o ...è imprudente e improprio .. -
a) ah, meno male, avevo temuto fosse illecito
b) "improprio" come le manovre sotto la scrivania di Clinton con la Lewinski
c)sia il tuo sì s', il tuo no no, il resto è del malgno
-..perché sembrano consigliare più il testimone Mancino che il Presidente della Repubblica -
sono inaffidabili, sleali, 'complottardi' gli infartuati dai complottisti? cos'è un PdR, un minus habens, bisognoso di tutela e di consigli?
- Napolitano, per dichiarazione degli stessi procuratori, non compie alcun atto illegittimo e soprattutto non dice nulla che abbia qualche rilevanza con l'indagine -
la Procura dichiara che non dice nulla di rilevante per "quella" indagine, che non compia alcun atto illegittimo glielo fate dire, lo dici te
- Solleva un conflitto di attribuzione su un "buco" normativo -
solleva un buco normativo su un conflitto di attribuzione! il buco non c'è, che le conversazioni casuali e indirette siano vietate non sta scritto, quindi sono lecite
- che queste conversazioni non vengano divulgate... secondo me è interesse di tutti -
secondo te! quindi parla per te..o è una minaccia?
- il Capo dello Stato ..quante conversazioni avrà avuto.. che hanno preparato l'epilogo di vent'anni di berlusconismo? fossero diventate pubbliche, quell'esito sarebbe stato .. impossibile -
a) il Capo dello Stato, super partes, faceva politica di parte, tramava di nascosto??!!
b) che cappero ci azzecca con conversazioni con un indagato per co-ordinare l'indagine!
- Per questa nuova destra, Napolitano e Berlusconi devono essere uguali -
a) 2 più 2 fa quattro, anche se lo dice Belzebù, si delegittima il dicitore, si insinua a chi giovi, quando non si sa confutare il detto
b)..e il Fatto
26.8.12
il vuoto PD
Tutto ciò che nell'area di sinistra è nato, fuori, altro e contro il PD è opera loro, l'hanno voluto loro.
E' il risultato di un ventennio di non politica dei loro ceti dirigenti, di non opposizione, di tradimento della propria storia, identità e vocazione,
delle aspettative di giustizia, di verità e di equità sociale di milioni di cittadini, delle classi popolari, dei lavoratori e dei loro stessi iscritti ed elettori.
Nel bene e nel male, le nuove formazioni e movimenti politici, le associazioni della società civile e tutti i processi ad essi collegati,
compreso il linguaggio, i toni esasperati, sono il prodotto della loro violenza contro il popolo sovrano, della loro compromissione coi poteri antidemocratici,
della loro omertà, acquiescenza, connivenza e correità con chi ha usurpato le istituzioni e fatto scempio della legalità e dello stato di diritto.
Sono il frutto della loro spocchia ed arroganza, della loro ansia di parvenu e buzzurri rifatti di essere ammessi nel salotto buono, in sala di comando.
L'evocazione del vuoto, della voragine che loro hanno lasciato e che altri era naturale dovesse riempire.
Perché loro sono stati e sono il vuoto, il nulla assoluto, l'assenza totale.
E la politica, come la natura, aborre il vuoto.
E pure io, nel mio piccolo, li aborrisco.
mafia e monnezza
sì, ma sta storia che le mafie crescono perché gli italiani hanno scarsa propensione alla legalità,
mi pare come quella che le discariche crescono perché gli italiani hanno scarsa propensione alla raccolta differenziata,
invece che perché si lasciano produrre e disperdere nell'ambiente alle aziende tutte le tonnellate di monnezza che vogliono
trattative..d'onore
e se la mafia ci dicesse
- Dateci la Presidenza della Repubblica (non quella del Consiglio perché voglio rimanere nella fantapolitica) se no uccidiamo centinaia di persone -
che si fa, si tratta?
io e la Repubblica
la Repubblica da un bel po' non lo considero più il mio giornale, né un grande giornale, e nemmeno un giornale.
Lo considero un insulto
bocciachi e altro
per Francesco Boccia Grillo “ dà ordini a persone che oggi non credono nella capacità della politica di risolvere i problemi di ogni giorno"
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ma che cappero significa boccia-chi, te lo sei chiesto? te l'hanno spiegato?
lo vedete lo squallore immenso di questo ceto dirigente?
lo vedete che nullità, che pernacchiette decidono dei nostri destini?
quali problemi di ogni giorno boccia-chi?
i tuoi? i tuoi li risolve vero boccia-chi? alla grande, eh?
e allora statte zitto almeno, no?
magna, rutta e statte zitto, boccia-chi!
..........................................................................
fra i millanta motivi per non votare PD ce n'è uno per me fondamentale, cruciale..
quello di non ritrovarsi ancora ministro una come la melandri
27.8.12
di pietro la peste
Lasciamo stare un momento il Mov. 5 Stelle.
Ma qualcuno sa dirmi un motivo, uno solo, per cui il PD abbia sempre evitato, sin dall'inizio, un'alleanza organica, elettorale e programmatica, con l'IDV, che gliela ha sempre proposta fino alla sfinimento?
E l'abbia poi subita, ma obtorto collo, con un milione di distinguo e di riserve, e con l'attesa ansiosa della prima occasione per liberarsene, come alla fine è puntualmente accaduto,
per di più attribuendone la responsabilità all'IDV, con la motivazione ipocrita e meschina, che sarebbero stati loro a chiamarsene fuori?
Come mai abbia sempre manifestato imbarazzo, abbia glissato, invece di rivendicarla con fermezza, e con orgoglio, quantomeno dell'autonomia delle proprie scelte, nei confronti degli avversari politici che gliela contestavano e rinfacciavano?
Come mai, come quelli, mafiosi, massoni, camerati fascisti e socialisti, ladri, corrotti e faccendieri, abbia sempre guardato al leader di quel partito, Di Pietro, come alla peste.
E ne abbia consentito, se non assecondato, la forsennata opera di demonizzazione, scherno e diffamazione.
Al di là dello stile personale, del linguaggio ruvido, irruento dell'uomo, peraltro sempre bonario e casareccio,
ammesso e non concesso che questi fosse affetto da quegli eccessi di giustizialismo e gusto delle manette, di cui quella becera propaganda lo ha fatto simbolo,
qual'era, qual'è il problema?
Che ce ne è troppa di legalità in questo paese? che vi è minima corruzione e una carenza di garantismo, immunità e impunità?
Che bisogna prendere le distanze dai Di Pietro invece che dalla feccia assortita di cui sopra?
La domanda non è retorica o polemica. E' vera.
Se qualcuno lo sa un motivo valido, una ragione politica reale, lo dica. Se ne discuta.
Altrimenti han poco da starnazzare Bersani e i suoi valenti avvocati difensori.
29.8.12
un tormentoso travaglio
L'editoriale di ieri di Travaglio è una riprova che ad abusar dell'aver ragione si precipita nel torto.
Il suo persistere, anche nello sfumare ironico della polemica bersani-grillo, sui toni acido-astiosi, lo fa incorrere in gravi incidenti di percorso.
Innanzitutto una nuova puntata della sua crociata solitaria per accreditare Indro Montanelli come "uomo libero" e liberal autentico oltre che maestro di giornalismo.
Non si sa se tanta ostinazione sia più ridicola o patetica.
L'antifascista vero ed autentico (altro che Bersani!) partecipò entusiasticamente alla cameratesca avventura coloniale, la " bella lunga vacanza dataci dal Gran Babbo" in bussiness class naturalmente,
cogliendovi anche l'occasione, sebbene convinto che "coi negri non si fraternizza", per contrarre matrimonio con una dodicenne eritrea acquistata al modico prezzo di 500 lire, un fucile ed un cavallo. Un vero affare.
Fu tanto in rotta col regime che evitò il confino con una latitanza in Estonia presso l'Istituto italiano di cultura, ove lo aveva nominato direttore il ministro Bottai .
Della condanna a morte, c'è chi ha accertato che non vi è traccia documentale e che sia una delle sue tante balle (v. http://www.booksblog.it/post/1813/lultima-verita-di-montanelli)
E a quarantacinque anni suonati era ancora impegnato, risulta dal carteggio con l'ambasciatrice USA in Italia, a vagheggiare e vaneggiare di un manipolo di onesti e gagliardi "bastonatori", unico modo per governare il gregge italiano, cui dare "una organizzazione terroristica e segreta" per far fronte al pericolo di una vittoria comunista. Una Gladio ante-litteram "che nacque due anni dopo e alla quale spero di aver dato un mio contributo” disse 44 aani dopo!
Il sincero patriota infatti nutriva un amore sviscerato per la patria mistica ma schifava e disprezzava cordialmente i compatrioti in carne ed ossa. L'antitaliano par excellence.
Quanto all'intellettuale non c'è un suo articolo o intervista che non me lo confermassero retore trombone, parolaio spaccone e superbo, bastian contrario incapace di considerar altri che se stesso.
Pensa te che razza di condanna! sfido che soffrisse di depressioni.
Scrisse una Storia d'Italia illeggibile, tutta gossip e pettegolezzo da comari, a quattro mani con un Gervaso che non so più che fine abbia fatto, un insulso narcisetto, un farfallino col farfallino e la puzzettina sotto al naso e la stessa cronica allergia al rosso, che basta guardarlo per avere risultati disastrosi dall'applicazione del "dimmi con chi vai.."
E il giornalista direttore, schienadrittatuttodunpezzo, che non per partito preso ma per rigor morale ed intellettuale (altro che Bersani!) avversò Berlusconi, in realtà convisse con lui, quale editore, tranquillamente, pur conoscendolo bene fin da allora, e solo quando quello palesò l'intenzione di sbatterlo fuori, ritenne di doverne denunciare alla nazione il pericolo e le nefandezze.
E come dimenticare di un tale irriducibile nella fedeltà ai principi e nel rifiuto dei compromessi l'icastico "turatevi il naso e votate DC"?
Ora, si può comprendere benissimo il debito di gratitudine privato del dott Travaglio verso la buonanima, ma questo non l'autorizza certo a perseguire un tale pacchiano e marchiano falso storico, per giunta su un giornale che ha un pubblico giovanile, non provvisto di difese autoimmunitarie del vissuto.
Confutarlo è doveroso. Non crede il direttore Padellaro? Basta wikipedia.
Se c'è stata e c'è, ed è viva e vegeta, in Italia una destra greve, becera, zotica, quella che ha prodotto i Gasparri e l'immancabile passeggero nello scompartimento del treno del "Lo so io che ci vorrebbe in italia, la pena di morte!" Montanelli ne è l'archetipo, l'antesignano, lo stampo.
Ma il discorso si allarga purtroppo.
Nell'ansia di dimostrare che col ricorso al vecchio armamentario del fascista e comunista Bersani dà ragione a Grillo che gli dà del trapassato e "conferma di essere rimasto comunista", Travaglio non si avvede di far propria pari pari la solfa berlusconiana dei PC-PDS-DS-PD 'sempre comunisti dentro' e di conferir lui attualità e dignità a quella rozza e risibile arma di propaganda,
E per dare il senso della "basica" e grossolana cultura politica del segretario del PD e del livello rozzo del confronto cita con valenza negativa Peppone e Don Camillo.
Mai citazione fu più a sproposito.Magari fosse quello il livello!
Quei due personaggi, pur creature di un altrro anticomunista doc, sono per me l'esemplificazione popolana di quanto di prezioso è ormai irrimediabilmente perduto nel nostro desolato panorama politico odierno.
Vale a dire una contrapposizione politica senza esclusione di colpi che tuttavia non perdeva di vista due valori essenziali da entrambe le parti.
Il rispetto dell'altro, dell'umanità nell'altro, che li accomuna al di là e al di sopra delle ideologie, e la vocazione a servire il Popolo, se pur l'uno in nome del Dio in cielo, e l'altro di quello in terra, il baffone, che anch'esso ha da veni'.
Nè si avvede T. di cadere in contraddizione. Delle due l'una.
O quelli della Sinistra non hanno fatto opposizione a Berlusconi o gliela hanno fatta.
Non si può sostenere la prima cosa e al tempo stesso che gli stava bene Grillo, o hanno rivalutato Montanelli , solo quando l'uno e l'altro attaccavano Berlusconi.
Se era finta la loro opposizione a B., loro segreto complice e compare in passato e attuale alleato, allora avrebbero dovuto dolersi di quegli attacchi.
Né che hanno tutt'altro atteggiamento verso le Procure adesso che il conflitto è con Napolitano invece che con Berlusconi.
Perchè si finisce con l'accreditare una loro opposizione a berlusconi,proprio da parte di chi ha costruita una intera carriera, detto senza sarcasmo, denunciando per decenni la loro omertà e connivenza col berlusconismo,
suo merito e primato storico inconfutabile.
Non coglierla la contraddizione rafforza il sospetto che si sia animati da una volontà di denigrazione della sinistra sempre e comunque.
Tant'è che in un orgiastico crescendo così T. conclude il suo editoriale.
"Tutti possono vedere cos'è la sinistra italiana e capire chi ha regalato all'italia vent'anni di fascismo, 40 di Dc, e 20 di berlusconismo"
Eeehh... bbummm!!!
Sul berlusconismo si puo' discutere, mi picco d'esser autore del motto "Il vero nemico da battere è D'Alema, B. è solo un effetto collaterale", ma era un paradosso, suvvia.
I 3 regalini ce li han fatti i fascisti, i democristiani e i berlusconiani, se permetti, cribbio.
Qui par proprio che l'allievo sia affetto in maniera seria dallo stesso morbo del maestro.. e di berlusconi. L'anticomunismo viscerale.
Anzi i berlusconiani si limitavano a dire che i comunisti erano corresponsabili con la DC, non della DC.
Ci manca solo il libro nero coi 100 milioni di morti del comunismo e stiamo a posto.
E qui sta anche la questione nodale e l'equivoco da sciogliere una volta per tutte.
Parliamoci chiaro. E' questione di intenzione e motivazione.
Un conto è dir peste e corna della sinistra perché si è allontanata dai valori della sua identità e storia e si auspica che li ritrovi, un altro perché vi è rimasta legata e si pretende che li abbandoni per sempre.
Non è esattamente la stessa cosa.
Ed è questa la differenza della nostra polemica contro l'opposizione democratica fasulla e desaparecida, con quella dei travaglio e dei grillo.
La nostra è autorizzata e trasparentie. La loro no ed è ambigua.
Fascismo e comunismo saranno anche superati, ma sinistra e destra no.
E noi non siamo "avantisti, né di destra né di sinistra".
Noi siamo di sinistra, caro Travaglio ed egregio Grillo.
Lo siamo ancora, e sul serio, non per finta, caro Bersani.
E badino bene Di Pietro, Grillo e il Fatto che ove si facesse dichiarato, scoperto e prevalente questo disegno, che pare affiorare nell'editoriale di Travaglio,
di buttar via con l'acqua sporca anche il bambino, quella componente di sinistra, orfana dei propri leader e dei propri partiti, che li ha fin qui appoggiati, pur consapevole di non essere in casa propria,
perché ne condivideva la autentica opposizione in difesa della legalità e della democrazia, riconosceva le loro come le uniche formazioni politiche in grado di scardinare gli equilibri del regime mafionico,
e non è importante di che colore sia il gatto purché acchiappi il topo... non esiterebbe un momento a sganciarsi e rivoltarglisi contro.
Con esiti devastanti per la loro sopravvivenza, perché sono convinto, lo si ammetta o no, che di esse costituisce la linfa vitale, la spinta propulsiva e la forza d'urto essenziale.
Grande è la confusione sotto il cielo e la situazione non è affato ecccellente, ma questa è. Se vi pare.
30.8.12
falsi scoop e veri avvertimenti
Fino ad ieri Quirinale ed ex premier simul stabant.
Ma c'è una novità. Il calendario Ruby.
Berlusconi non vuol fare la campagna elettorale da condannato in primo grado.
Deve anticiparla a novembre.
Perciò ha mandato Letta da Napolitano a fargli una proposta,
che, dopo la pubblicazione di Panorama,
( il fasullo scoop, ma vera scoppola, sul contenuto delle intercettazioni Napolitano- Mancino)
sarà difficile che potrà rifiutare.
C'è proprio la firma dell'autore sotto al servizio di Panorama.
Un bel ser-vizietto!
Ricatta denunciando il ricatto, insinua condannando le insinuazioni e destabilizza deplorando i tentativi di destabilizzazione.
Uno stile inconfondibile.
Indovinate chi è.
Sul fronte delle intercettazioni in prima linea il Quirinal c'è già. E gli va benissimo così
Altrimenti perché "finora" avrebbe dato ai suoi la consegna del silenzio invece che di battere la grancassa sull'affaire Napolitano?
A parer mio quel che vuole fermare è il calendario dei suoi processi e l'avvertimento è per far onorare la cambiale di immunità che gli è stata firmata per il suo nulla osta a Monti
Senza tale garanzia di rispetto dei patti, elezioni a novembre! o "Addio, monti .. " e colli
interposta persona
Una premessa generale, "logica", non politica.
Dal fatto che il primo cittadino "debba" essere al di sopra di ogni sospetto non discende che "è" tale.
Nè, poiché imputargli colpe ed errori ha per effetto di destabilizzare la più alta istituzione della repubblica, che ne è immune.
Ciò detto, ritengo che l'oggetto del conflitto di attribuzione, i colloqui diretti tra il Presidente e Mancino, fulcro della relativa polemica e del generale interesse, sia fuorviante.
C'è già una pistola fumante. I loro colloqui per interposta persona.
Per quelli non servono scoop. Sono agli atti. Sono fatti.
E lì le dichiarazioni, promesse, rassicurazioni, rivelazioni, istruzioni rivolte ad un indagato da quella persona stessa, ora scomparsa (ma a suo dire, non smentito, in nome e per conto di)altro che "imprudenti e improprie"!
Sono o non sono tali che, pronunciate da chiunque altro, configurerebbero l'ipotesi di reato di favoreggiamento?
Fu eccesso di zelo e iniziativa personale, millantato credito di un funzionario?
E' comunque l'eventualità di questo peccato originale che proietta il suo cono d'ombra di dubbio e di sospetto anche sulla natura squisitamente giuridica della nota pro 'coordinamento' delle procure e del conflitto presso la Consulta del Quirinale.
In assenza di quel vizio d'origine sarebbero sì, atti, ancorché rivolti a sovrintendere alla giurisdizione o a secretare conversazioni private, imbarazzanti e di discutibile legittimità, di esercizio delle prerogative istituzionali.
Ma in sua presenza e derivazione diventano atti integranti l'ipotesi di reato e quindi di esercizio personale ed abusivo di quelle prerogative.
E l'indagine della procura, in tal caso, non solo non sarebbe illecita e in loro violazione, ma doverosa ed a loro tutela.