1.7.12
Monti, meno dell'unghia del mio alluce
Per me ha perso.
La patrimoniale non l'ha messa.
Non c'è partita.
E la tobin tax è vaporosa.
La soluzione della crisi, al netto delle chia-cchie-re, è togliere i soldi ai ricchi e distribuirli al popolo.
Troppo naif? Questo, è.
E siamo molto, mooolto lontani, da questa prospettiva.
Il Professore, che oggi sta in prima pagina sul New York Time, io lo considero meno dell'unghia del mio alluce.
Com'è sta storia?
La Merkel avrebbe ceduto agli argomenti dottrinali del nostro?
Ma su..se mi ricorda Rutelli!
Ci avranno fatto una propòsta che non ha potuto rifiutare, alla Cancelliera!
Noi, paesa', non c'entriamo un fischio con tutto questo.
Sapete che c'è, detto proprio con il cuore in mano?
A me non me ne può proprio fregar di meno delle banche.
Schiattassero tutte! do fuoco ai cannoni!
E facciamo un'unica Banca di Stato.
Anzi, del Popolo...meglio!
2.7.12
Spagna Italia, 4 a 0
<<La vittoria dell'Italia sarebbe stata una bestemmia calcistica.. avrebbe di fatto cancellato tutti i mali di cui il calcio nostrano è affetto.. avrebbe avuto il sapore amaro di un'amnistia mascherata per tutto il marcio che c'è nel pallone...confesso di aver tifato spagna>>
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ma sparati
(rimosso!)
Paradigmatico il commento, sintomatici la caterva dei "mi piace" e la censura della mia replica, del nostro fariseismo ipocrita quotidiano.
Che c'è, si teme che se uno consiglia a un altro di spararsi, poi quello lo fa per davvero?
E' un modo di significare robusto biasimo. Un modo di dire, ragazzi... un modo di dire!
In guerra quelli che tifano per il "nemico" e gioiscono per la sua vittoria li fucilano alla schiena.
Nel caso in specie gli dobbiamo dire bravo, al reo confesso? a quelli che quando suona l'inno lungo la schiena non gli scende il brividino?
E gliel'avete detto infatti.
Preoccupati che se tornavano trionfatori non si potevano processare gli eroici gladiatori?
Invece dite che col secondo posto la giustizia potrà fare il suo corso?
Intanto così solerte giustizialismo lo destinerei a miglior causa, a inchiodare ben altro buffon! che coi suoi di successi ci ha fatto ingoiare decenni di impotenza e frustrazione.
E poi per la fregola forcaiola non sarebbe stato più eccitante mettere ai ferri i campioni d'Europa?
Eh! grazie per la vittoria ragazzi..! e adesso incominciamo il Processo!
Che problema c'era?
Nel merito, infine, quanto alla solfa del bisogna saper perdere, credo bisognerebbe dirlo
a quelli che della sconfitta si consolano con l'aglietto girandola in politica.
E comunque per saperla perdere la partita bisognerebbe prima giocarla, almeno.
Intendo che ci dovrebbero essere "due" squadre in campo.
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oh certo, un nobel è molto più importante della vittoria della nazionale
e non parliamo poi degli onesti lavoratori, ci mancherebbe
gli è però che se vince la nazionale di calcio, anzi l'Italia, faccio salti di quattro metri,
dalla contentezza
e mo' che volemo fa?
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beh, allora l'azzardo anch'io la mia lettura tecnica della partita
per me una volta preso atto da subito che loro, per ragioni strutturali o contingenti che fossero, erano in maniera lampante padroni assoluti del centro campo,
bisognava lasciarlo perdere del tutto
arroccarsi in difesa, come ai vecchi tempi, costringendoli a eseguire sullo stretto i loro ricamini e sorvolarlo il centro campo,
con lanci lunghi e anche contropiedi, se ci riusciva, contando su un'invenzione di cassano o una mossa risolutiva, di forza, di balotelli
o un guizzo di di natale, o di chiunque, contando sul mischione in area e sul cu...ore, perché no?
meno dispendio di energie al vano e frustrante inseguimento di un pallone sempre sui piedi loro e più occasioni per gli attaccanti o il gollazzo,
e invece abbiamo continuato fino all'ultimo minuto di recupero a voler costruire azioni e trame al centro
alla disperata ricerca di un pirlo, il meraviglioso pirlo, che però l'altra sera in campo..non c'era,
col risultato di regalarglielo puntualmente il pallone e consentirgli di continuare imperterriti e indisturbati le loro scorribande
il migliore è chi la vince la partita specie se, e non sarebbe stata certo la prima volta, l'avesse vinta la squadra meno forte in campo
non è che non te la danno la coppa, te la danno lo stesso
3.7.12
crisi, ovvero come ti rapino di più
Non finiremo mai di misurare l'immensità della buona fede e ingenuità del Popolo.
Che aveva pensato che la "crisi" fosse, finalmente, l'occasione per restituire un po', mica tutta,
un po', della ricchezza nazionale rapinata da quel 10% che ne possiede la metà,
a quella metà della popolazione che ne possiede il 10%.
E invece è il metodo eccellente per farne rapinare un altro po'.
franco cordero
Eccolo qua un vero, grande intellettuale.
Uno che ha condotto magistralmente la sua lotta contro il ventennio burlesco e farabutto
nel silenzio e nell'ipocrisia, nell'omertà e connivenza degli altri quaqquaraqquà, pavidi e vili o complici.
Eccolo un uomo onesto
.L'uso del termine "gaffe, per l'agir presidenziale." è dovuto al fatto che si tratta di un gran signore, non certo a reticenza,
ché il suo parlare, qui come sempre, è sì si o no no, che più non si può.
" Magis amica veritas"!
E infatti è conosciuto, stimato e amato quanto merita solo in un circolo di pochi intimi.
Tra cui indegnissimamente anche lo scrivente.
Grazie, professor Cordero.
Non sono d'accordo riguardo al fatto che il prof Cordero non abbia "parlato" di illiceità.
Certo non come cosa acclarata, compito che spetta comunque a un giudice.
Ma contemplata sì, e come!
Il riferimento al rex legibus solutus vuol proprio marcare la distanza tra quello e il Primo Cittadino di uno Stato di diritto,
per il quale, come per qualsiasi altro, ciò che è o non è lecito, è stabilito dalle leggi, ivi compresi suoi poteri e prerogative.
E un uso "eccessivo" degli stessi, ove accertato, nei riguardi della magistratura, non propria sponte ed erga omnes,
sibbene avendo dato udienza a un parte in causa, testimone e potenziale indagato, su sua sollecitazione e al fine di compiacerlo,
temo non sia ammesso dalla legislazione vigente. Cioè che sia proprio vietato.
Si configurano insomma precise ipotesi di reato.
Altro che gaff,. improprietà e inopportunità della quale, dato il contesto,
son riferite "solo" all eminente auspicio-sollecitazione di una norma restrittiva delle intercettazioni.
4.7.12
Il mini(mo)stro e il diritto al lavoro
Metta "voto" al posto di "lavoro"
fatto?
ora supponga che il mimostro abbia detto
"il voto è un diritto, ma bisogna conquistarselo"
troppo comodo se no, no?
uno va al seggio, esibisce la carta d'identità
e magari solo per questo pretende di votare,
così, senza neanche portare un paio di uova al Presidente di seggio
o aver promesso al camorrista o politico di turno,
che poi è l'istesso, che voterà secondo le indicazioni ricevute,
se no, posto al catasto, nisba!
uno se lo deve conquistare il diritto di voto, cribbio!
Capito adesso? si chiama dimostrazione per assurdoo ad surdum
posso continuare? si sente sfinito? Bene..
"di fatto" le suaccennate negazioni del diritto sussistono e come,
da certe parti sono persino la regola,
ma il diritto resta!, proprio questo è il punto,
altrimenti come si farebbe a convertirne la "proclamazione in astratto"
a realtà universale e concreta?
Non mi collassi adesso, siamo quasi alla fine
Per il diritto al lavoro (e per ogni diritto) è la stessa cosa!
la "cretinata" in specie sta già scritta, non nei codici, ma nella Costituzione,
che è la madre di tutti i codici
e il fatto che alla nobilissima norma non si dia seguito alcuno
dimostra soltanto che questo nostro Stato è in flagranza di reato
verso ogni disoccupato cui non fornisca, come la Carta prescrive,
un reddito adeguato,
a garantire a lui e sua eventuale famiglia una vita dignitosa
pensi un po' che razza di criminale, sto Stato!
Ora si tenga forte.
In tutti gli Stati europei, tranne il nostro e la Grecia,
questo diritto è Realtà concreta e vigente, da cinque lustri e passa
( ultima la Francia, nell'88)
E infatti non ci sono più disoccupati, né postulanti, né clienti.
Ci sono Cittadini che percepiscono, se disoccupati, il Reddito di Cittadinanza!
...ehiii! schiaff! schiaff!
...mi sente?
c'è un dottore?..
...chiamate un'ambulanza!
ministri a decollo verticale
Però bisogna dargli atto al professore che quando annunciava nel suo governo figure che volavano alto,
figure monstrum, diceva il vero.
Mica solo la fornero.
Non so se l'avete notato quello seduto accanto a lei, con le orecchie a decollo verticale.
la mentalità
<< Ha idea di quante personetimbra il cartellino e va a fare i fatti propri? ...preferisco portare mio figlio alla scuola privata >>
lo sa cosa mi provocano mentalità come la sua?
uno scoramento, un avvilimento, una tristezza infiniti
e sa quante ce ne sono in giro, come la sua?
infinite
ora comprende come mi sento?
fosse per me il figlioletto non glielo permetterei affatto di mandarlo alla scuola privata in vece che pubblica
ché, quando c'era la coscrizione obbligatoria uno poteva optare di svolgere il servizio militare in un esercito privato?
5.7.12
droga libera..ancora!
E' sbagliata la tattica.
Non si deve chiedere la liberalizzazione delle droghe.
Si deve pretendere, per par condico, la criminalizzazione di alcool, tabacco e caffè.
Cominciate a sbattere in galera anche chi si accende una marlboro, degusta un bicchiere di chianti o si beve un bel caffè.
Vedrete che sulla liceità dell'uso delle altre droghe si formerà una opinione diversa nella coscienza del paese in un lampo.
.. gli hippi sono comparsi negli anni sessanta
oggi quindi ci viaggiano sui sessanta, pure settanta,
ci sono invecchiati coi loro sogni giovanili
e raccoglievano il testimone di generazioni precedenti, penai un po'
un po' di rispetto, capperi, per i veterani di..pace
8.7.12
lamento innalza spread
Squinzi, pres. Conf., con Camusso: patrimoniale e no tagli e macelleria sociale
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Ora sappiamo che non è un modo di dire quando ci domandano: "Allora come va?"
e noi rispondiamo: "Mah, non ci possiamo lamentare".
...Oh, in che paese meraviglioso viviamo!
E come tutto funziona all'insegna dell'efficienza e del benessere dei cittadini!
Come è onesto, che disinteresse, quanta abnegazione mostra il nostro ceto dirigente!
Quanta giustizia, equità, solidarietà fra le classi sociali!
Che ventennio meraviglioso abbiamo trascorso sotto Berlusconi e di quanta competenza, serietà. devozione al popolo,
rispetto della sua sovranità e della democrazia dà prova ogni giorno la nuova compagine di governo!
Che futuro meraviglioso, che giorni radiosi ci attendono!
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beh,è crollato o no, sto spread?
10.7.12
sconforto
Legge elettorale. “Non è più rinviabile!”
Anna Finocchiaro. “... da domani il Pd è disponibile a una discussione trasparente e alla luce del sole, nelle aule parlamentari”
da domani...fino a ieri no,
quando ci torna a casa sta vomitevole casalinga?"
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gasparri "prima le riforme costituzionali"
Pensa solo questo.
Nella Repubblica democratica italiana, fondata sul lavoro, nata dalla Resistenza antifascista,
a dettar legge è un coatto bavoso
scalfari, quirinale, ingroia, sconti a nessuno
Secondo me c'è un punto fondamentale da tener presente.
Se si fanno sconti a Chiunque tenti di bloccare e depistare le indagini sulla prima fase della trattativa
(quella rivolta ad interrompere le ammazzatine dei politici "cuirnuti" programmate dai corleonesi),
poi si è costretti a farne anche a Chi ha gestito la seconda fase
(quella approdata alla Nuova Alleanza tra uomini d'onore dello Stato e di Cosa Nostra).
Del resto è proprio questa equivalenza, questa implicazione logica che, su tutta la linea, ha garantito l'impunità omertosa generale, fino ad oggi,
al protagonista, ai comprimari e ai compari del ventennio malavitoso berlusconiano.
Ergo il percorso è obbligato, bipartisan e trasversale, se si vuol davvero rendere giustizia a Falcone e Borsellino, vittime sacrificali, e al Popolo italiano.
Scalfari è sì bollito, ma non al punto di non cogliere l'equazione.
Perciò è molto peggio, giacché, nella sua altezzosa e rozza arringa in difesa del vecchio amico del Quirinale, mente sapendo di mentire nell'attribuire gravissimi reati alla Procura di Palermo
PS. E siccome non si devono fare sconti a nessuno, aggiungo che la solidarietà di Ingroia, specie perché Ingroia, con un De Gennaro,
solidale coi tutori della legge autori di reati, è abnorme e incomprensibile.
Grave quella pubblicamente dichiarata e, ancor di più, se intimamente sentita.
la linea del bordello e l'equità
chi governerà?
boh!
intanto loro mai più, poi chi vivrà vedrà
ma per quanto mi riguarda il salto di qualità è questo
che il ricatto dell'ingovernabilità non deve funzionare più,
me ne sbatto tranquillamente
ebbene sì,
tanto peggio tanto meglio,
niente potrà esser peggio di come è adesso
e anche se fosse, sto lo stesso
con chi li vuol buttare giù ad ogni costo
sono per il non voto o il voto "inutile",
secondo i gusti
e se bordello ha da essere
che bordello sia,
ma per tutti
secondo equità
8.7.12
Incollata alla sedia
<<Sono seduta. Su una sedia.A me sembra che questo dimostri l'esistenza della materia. (No?)>>
Dimostra che la sedia-materia esiste in quanto e fintanto che è testimoniata dalla sua coscienza.
Ma la materia, o Realtà, il mondo delle cose, dovrebbe essere l'Altro dalla coscienza
, ciò che sussiste per sé, al di fuori e indipendentemente da quella.
La quale quindi la confuta "come tale" nel momento stesso in cui l'attesta.
Ne rivela la natura di nozione metafisica, non scientifica.
Peraltro, essendo questa relazione cooriginaria e imprescindibile, vale anche l'opposto.
Senza la sedia-materia anche la coscienza si dissolve.
Poiché è sempre e ab origine "coscienza di", di ciò che si presenta come al di fuori e altro da sé.
La coscienza di sé essendo, non il fondamento, ma un momento interno e posteriore alla coscienza di un mondo.
E non essendoci un altrove in cui la coscienza possa collocarsi senza sparire, il problema se la sedia sia ancora lì dopo che lei si sia alzata,
se un mondo ci sia senza di noi, non solo non può essere risolto, ma nemmeno posto.
Temo insomma che dovrà rimanere sempre seduta su quella sedia.
Spero almeno che sia comoda.
12.7.12
portatemeli qui
Dove sono? Portatemeli qui.
Quelli che bisogna essere ciechi, in malafede, schiavi dei pregiudizi per non cogliere la differenza tra il sobrio e lo spudorato, suo predecessore!
Questo sepolcro imbiancato, questo bellimbusto insulso, vanesio, superbo, narciso, questo pierino col suo proferir fatuo, vacuo, spento, arido, vuoto, col suo humor fesso, questo animale a sangue freddo, come i serpenti, come i
caimani, per l'appunto, feroci predatori che sguazzano nel fango.
Dove sono? Quelli la cui logica dice che se provi ribrezzo "anche" per quello nuovo allora sei per quello vecchio e che se dici che l'opposizione resta lercia come prima allora sei un demagogo e un qualunquista.
E portatemi qui anche quelli che si è rivelato per quel che è, che alla fine ha gettato la maschera, che ha dimostrato di essere dello stesso giro, della stessa pasta della casta, delle cricche, delle cosche da cui avrebbe dovuto
disinfestare il paese, il galantuomo, la mente eminente.
Mente eminentemente infatti il garbato, l'elegante, raffinato cattedratico e senatore.
E' rancoroso, arrogante, vendicativo dentro, antipopolare ed elitario per razza e per schiatta, più e peggio di una fornero, che l'ha a suo maestro e suo autore, e sbava di spregiata venerazione, preda di deliquio lacrimoso e
tormentoso orgasmo alla sol vista del suo ideale di sadico furore e sol che la sfiori.
Non bastava l'omaggio solenne e rituale, che tributò a quel Letta che presenziava dall'alta Loggia del Parlamento, tutto levato in piedi e plaudente, il giorno stesso del suo insediamento?
E chi era stato costui, uno di passaggio, o il Consigliori, l'eminenza grigia, il vero reggitor dei vari gabinetti,
mentre il fantoccio si baloccava nei suoi hobbies di festini galanti e affarucci appaganti, nel ventennio di governo infame e burlesco?
E chi è ancora nell'Organigramma parallelo che surroga e sostanzia il guscio vuoto di quello istituzionale, questo privato cittadino, se la sua presenza è sempre d'obbligo, in ogni vertice delle alte sfere?
E non bastavadel professor emerito il curriculum, il servizio prestato in fratellanze accademiche, bancarie, cenacoli eletti, la quirinalizia investitura senatoriale,
per capire da subito che di ben altra obbedienza aveva ricevuto mandato che far salva l'Italia? e da ben altri forti poteri, nemmen più occulti, che quello vano del popolo sovrano?
Ora ci dice che il suo predecessore subì nel consesso europeo l'umiliazione di irricevibili pressioni acciocché cedesse quote rilevanti della sovranità nazionale.
"Lui" che in quegli stessi ambienti ha ricevuto la corona d'alloro per aver obbedito senza fiatare e nei minimi dettagli agli ordini ricevuti di dare avvio alla mattanza, con cinica determinazione, con inflessibile rigore.
Lui che dello scempio della nostra sovranità è l'incarnazione, capo di un governo non eletto votato da un parlamento di nominati, sito col più alto tasso di criminalità nazionale.
Un galantuomo? Di ben altra stoffa?
E quale, di grazia, se la sua investitura è figlia del patto scellerato, del ricatto, della proposta papello e della garanzia di continuità nell'impunità del totò di arcore, che quello non si è nemmeno
sognato di voler rifiutare?
Liberista sputato. Or che l'abbiamo visto all'opera sappiamo bene di cosa si tratta.
Vuol dire disprezzo per il popolo, odio per lo Stato, rancore per lo Stato sociale, scherno per la democrazia, massacro dello stato di diritto, idolatria fanatica, becera e falsa del mercato, della competizoione e del merito a copertura
del trionfo del sistema di dominio delle appartenenze, dei privilegi e delle prepotenze e spasmodico desiderio della giungla e dello schiavismo di ritorno.
Trasfusioni continue, massicce di sangue dal popolo alle banche e alla finanza. "Altrimenti" cadiamo nel baratro. E come, de menti, de linquenti! se il baratro è questo e ci siamo già dentro?
Deve aver rischiato una paralisi alla bocca quando con lingua triforcuta incluse la parola Equità nell'enunciazione del suo programma di governo.
Subito negletta, stuprata, irrisa. Mai nata. Redistribuzione, reddito di cittadinanza, investimenti pubblici?! Mandarono Polillo, il fine dicitore, a spiegarci l'antifona " E i sordi do' li pijamo? che semo.. maghi?"
La crescita invece c'è stata. Delle disuguaglianze e dell'ingiustizia sociale, delle ricchezze di quel decimo della popolazione che già deteneva la metà della ricchezza nazionale e della miseria e disperazione di quell'altra metà che ne
possiede un decimo e su cui sola si è abbattuta ancora la scure delle tasse e dei tagli.
Poche chiacchiere, niente distinguo!
Nulla, neanche un centesimo è stato tolto ai grandi e veri evasori, ai corrotti, alle mafie, agli esportatori di capitali, agli anonimi scudati e amnistiati, alle pensioni d'oro, agli emolumenti onorevoli e grassi, agli aerei da
combattimento...
Patrimoniale? Non c'è stato verso. Non è bastato nemmeno che la implorassero paperoni snob come un della valle, un de benedetti o un montezemolo "Aumentatecele ste tasse! almeno un po', noi manco ce ne accorgiamo!"
Nisba. Le grandi ricchezze non si toccano.
E dovevamo lasciarlo lavorare questo governo? come quell'altro?
E solo perché questo qui non fa cucù, non fa le corna, non circuisce e concupisce le sedicenni?
Solo perché non va a p. come quell'altro, ma il paese ce lo manda a p. con più scienza e competenza del laido giullare, dovremmo provare stima, gratitudine, ammirazione?
E parliamone allora del Nulla, dai! Intendo l'Opposizione, sociale e politica.
L'astio sordo, profondo, viscerale antipopolare del liberal de noantri parla forte e chiaro, ora.
Sapete di chi è la colpa del triste destino dei nostri poveri figliuoli e nipoti senza futuro e manco presente?
(altra brutta bestiaccia di cavallo di battaglia da subito di questo nuovo professionista della menzogna e della vergogna,
l'ignobile e stolta e rozza conversione del conflitto sociale e di classe in conflitto generazionale che da subito , va detto, ha incontrato vasto e trasversale consenso e plauso)
Della concertazione!
Sì, avete capito bene. Le parti sociali. I sindacati.
Non passa giorno che non siano fatti segno di insulti e schiaffi dal boss e dalle "figure di prestigio" della sua compagine di governo.
Ora "io" sono autorizzato a dirne peste e corna. Ne ho titolo e ne ho ben donde.
Ma se son quelli a farlo mi scatta un riflesso condizionato, li risento "miei" e mi ergo a loro difesa.
'Io'.' Loro' no!
Camusso:"Prendere lezioni di democrazia da chi è cooptato..nella platea delle banche" sai cos'è? "Imbarazzante" e "meriterebbe una riflessione"
Bonanni:" Non c'è alternativa alla concertazione..moderare i toni e collaborare tutti insieme..senza porre veti al confronto"
Angeletti: non pervenuto.
Ma come, quello ti sputa e tu..rifletti?! Butta nel cesso concertazione e confronto, e tu li rilanci?
Non proclami il maledetto Sciopero Generale a oltranza, immediato, un minuto dopo?
Agognato spasmodicamente dalla gggente, dalla plebaglia, un tempo detto proletariato?
L'ha detto lui "no al dialogo!".. scatenagli la lotta, mobilitagli la piazza, assecondalo! no?
No.
E Bersani, finalmente.
Non è un uomo. È una tragedia quello.
Ci ha provato in tutti i modi il buon Crozza ad accreditarcelo come un brav'uomo.
E' un pover'uomo. Non si sa più cosa farnetichi. Non vede a un palmo dal suo naso, tanto gli fan velo stitiche logiche di schieramento e di apparato.
Passerà alla storia come il leader democratico scavalcato a sinistra dal capo degli industriali, oggetto di biasimo generale per aver sdoganato,
e con faciloneria, le due locuzioni che lui, manco sotto tortura saprebbe pronunciare mai: patrimoniale e macelleria sociale.
L'inciucio è globale e permanente.
Lavorano tutti a renderci inebetiti, impotenti, zombi, sotto messi.
Al funerale della democrazia e della cittadinanza.
Lo spread è sovrano.
13.7.12
vade retro, Satana
Sarò un fesso.
Ma il mio quinto e mezzo senso mi dice, che non ce la farà, che finalmente sarà un flop.
Va bene lo zoccolo duro e le zokkole pure...ma non gli basterà.
Se poi questo popolacccio, che amo tanto, malgrado tutto,
mi deluderà ancora una volta,
allora pago da bere a tutti.
va bene la Democrazia
...lo dite a me?
Ma non è che poi, quelli che non ci raccapezzano un'acca con la coniugazione del verbo avere,
vogliono insegnare a me, come si sta al mondo.
Perché se no "non ci sto!".
(Come disse, forse il vero iniziatore della Impunità)
14.7.12
Nuova Costitzone. Art. 1.
L'Italia è una repubblica criptocratica fondata sulla muratoria.
i musicani di Brema
<>Germania, a Brema aziende pubbliche privatizzabili solo con referundum<>
( http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/14)
Ooh!! questa sì che è una bella storia.
Che bella sinfonia questi musicanti di brema.
Una iniziativa chiara, netta, concreta per un risultato efficace, pesante.
Vuoi privatizzare, togliere al pubblico?
Chiedere il permesso al legittimo proprietario, sentire da lui direttamente se è d'accordo oppure no,
sarà il minimo, penso.
Altrimenti si chiama per quel che è: estorsione.
E dico di più.
Proprietari "ideali" un piffero.
I cittadini sono proprietari reali.
Appartengono allo stato quei beni? E Loro sono lo Stato.
E invece stiamo al paradosso per cui per privatizzare basta un de-cretino, mentre il contrario, nazionalizzare,
significa sovversione,distruzione della democrazia, dittatura.
In Italia c'è qualcuno che la sostiene questa iniziativa?
Che dice il PD? E' un suo cavallo di battaglia? La fa sua?
E nel vasto e frastagliato arcipelago alla sua sinistra
non sarebbe un obiettivo aggregante, identitario?
15.7.12
realdalemik
Chiara la linea, compari?
Se vuoi tagliare le pensioni d'oro è propaganda.
Se lasci derubare chi è già alla fame... è il PD.
Realdalemik.
Si deve essere distratta la Consulta
quando hanno deindicizzato le pensioni di latta.
E' tagliare lo stesso quello, no?
Non mi pare abbia sentenziato un granché allora.
Però ci ha nauseati lo stesso.
le carognate del PD
Quello che si è lasciato fare a monti è esattamente la carognata, il tradimento del PD.
Della sua identità e dei suoi iscritti ed elettori.
Sospensione della democrazia, che equivale alla sua rinuncia e abolizione, per togliere ancora denaro e servizi ai ceti poveri e alla cittadinanza,
abbandonati a se stessi, per darlo ai ceti ricchi, del privilegio e delle appartenenze, di cui loro, villani rifatti, sono i parvenu.
Alle elezioni devono diventare quello che sono. Un partitino.
E basta con queste ciurlatine nel manico!
L'infamia, la demenzialità, il fallimento della politica del PD sono talmente totali, epocali, monumentali che qualsiasi denuncia, comunque concepita, elaborata, rivolta coglie in ogni caso nel segno
Ha avuto unanime approvazione bersani?
Anche ceausescu, anche saddam hussein, anche gheddafi ce l'avevano
16.7.12
criminale nazista..a distanza
Ma per essere stato "incaricato della supervisione, a Kosice, nel 1944, della loro spedizione nel campo di sterminio.."
(il 97enne) è accusato di aver contribuito a sterminare 15.700 ebrei ad Auschwitz" a 300 km di distanza?
A me pare un po' ardito come volo pindarico.
E allora anche il macchinista del treno?
Allora anche mezza Europa?
Tutti in galera?
Nel diritto penale la responsabilità, e quindi l'imputabilità del delitto, deve essere diretta e personale.
Non credo siano previste deroghe in casi speciali.
17.7.12
la liaison
Il momento è topico. Siamo all'acme.
Se gli consentiamo di mettere questo ultimo tappo su questa storiaccia della trattativa, scordatevi per sempre di poter mai più conoscere qualcosa
non solo sulle stragi del 92-93 ma anche su tutte le altre e su tutte le carognate di cui è intessuta la storia della prima e seconda repubblica di questo disgraziato paese.
Ai cittadini italiani, che il loro Presidente ritenga prioritario e intenda inderogabilmente trasmettere intatte le prerogative presidenziali al suo successore,
a fronte del dovere che il Paese ha di rendere giustizia a Falcone e Borsellino, è ovvio che, col dovuto rispetto, non gliene importa un accidente.
Per tacer del rischio che intatte le prerogative della Presidenza della Repubblica se ne trasmetta interamente distrutto il prestigio.
Non minavano l'autorità, non ledevano la dignità di quella istituzione i reiterati e sprezzanti attacchi rivoltigli dalla Presidenza del Consiglio fino all'accusa pubblica di esser venuto meno all'impegno preso di esercitare i propri buoni uffici in favore della stessa presso la Consulta?
Non ne menomavano le prerogative il silenzio e l'inerzia del Garante dell'Unità nazionale di fronte agli insulti e agli atti ostili secessionisti e indipendentisti?
E invece ora questo sussulto di dignità, in nome della tutela della sacralità della carica istituzionale, viene fatto valere contro quelle procure che indagano sul contesto di incontri e accordi tra pezzi da novanta dello stato e cosa nostra, in cui si consumano gli eccidi della mafia, contro uomini al servizio dello stato.
Cui va il rispetto e la gratitudine dei cittadini per il coraggio e la totale dedizione nell'assolvimento delle proprie funzioni, nella riconosciuta rigorosa osservanza delle normative procedurali vigenti.
Anteporre, frapporre un conflitto bizantino, sofistico di attribuzione, patentemente capzioso e pretestuoso, allo accertamento della verità su chi e perché abbia offerto alla mafia quelle vittime sacrificali per far salve altre vite e per inaugurare una rinnovata stagione di quieta convivenza e fattiva connivenza politica e criminale, significa dar corso ad un progetto più ampio e generale e di vecchia data.
Fondare anche la terza repubblica che è alle porte e tutta la storia di questo paese sulla menzogna. Sul silenzio e l'omertà.
Su una verità istituzionale imposta e su una bella pietra sepolcrale messa sopra il nostro passato e la verità effettuale.
Viene addirittura da pensare che l'irrituale, improvvida e immotivata nota inviata dal Quirinale alla Procura Generale della Cassazione per sollecitarne l'esercizio di un ruolo di coordinamento sia stato un incidente,
un casus belli voluto per precostituire l'espediente, l'appiglio per giustificare un intervento, un interferenza e un'influenza dirette sulle attività giudiziarie.
Si può già prevedere che tale ingombrante presenza comporterà la trasmissione degli atti ad istanze gerarchiche superiori, che i tempi subiranno biblici rallentamenti, saranno avocate, o comunque disarmate, le procure titolari e tutto il fascicolo ricomincerà da capo il suo iter davanti a nuovi organi giudicanti, nelle cui valutazioni più blandi e sereni criteri e valenze storico-politici faranno premio su quelle strettamente giudiziarie e penali.
E' anzi un deja vu. C'è un precedente recente. La sottrazione delle inchieste a de magistris, la richiesta degli atti e l'attivazione di poteri ispettivi e disciplinari nella torbida vicenda della così mistificata "guerra tra procure".
Le inchieste furono affossate.
Ma la posta in gioco adesso è di ben altro momento. E' questione centrale, cruciale.
Sopire, chetare, spegnere. Le grandi manovre sono già cominciate. PD in prima fila.
Bisognava vedere Arlacchi da Mentana. "Trattativaaa! che parola grossa! contatti, sporadici, l'eccentrico(sic!) Mori (capo dei ROS!), come coi confidenti, tutto normale, routine.."
E ridacchiava. E certo! siamo alle tragicomiche!
Alle solite, fanno loro il lavoro sporco, nel comune interesse, quando non riescono a farlo fare all'altro anche per conto loro.
Il fair play della parte avversa non è a titolo gratuito.
La contropartita è un'immunità totale garantita in solido anche a Lui.
Le impunità questa e quella per me pari son.
E così è andata in tutti questi anni!!
Il solito marcio in Danimarca. "Questo" è il problema.
Il frangente attuale ne è summa e paradigma.
Vi è differenza tra l'adoperarsi, abusando dei propri poteri, presso funzionari di Questura affinché una minorenne sia data in affidamento in violazione delle procedure vigenti
e adoperarsi affinché i desiderata di un privato cittadino trovino accoglienza presso gli organi giudicanti in un procedimento in cui è parte in causa quale teste e poi indagato?
Penso di sì, nel senso che dei due casi il secondo è certamente più grave.
Ed è esercizio delle proprie funzioni, in entrambi i casi?
E non è attentare alla Costituzione, in entrambi i casi, violare, in pro di se stesso o di terzo, il principio cardine dell'uguaglianza di tutti di fronte alla legge?
E l'accostamento non è estemporaneo. E' nei fatti.
E' la sostanza della cosa.
Le fasi sono due. Ma la trattativa è una sola. E o la si mette allo scoperto tutta intera, con tutti i suoi protagonisti, in maniera rigorosamente bipartisan, o niente.
Non a caso il ritrovato, e mai smarrito, spirito di conciliazione e unità nazionale proprio in quella liaison ha il suo fondamento.
E questo serrarsi dei ranghi nella difesa unanime, imperativa e intransigente del Presidente della Repubblica esprime plasticamente
il punto di massima divaricazione tra il sentimento e la consapevolezza dell'opinione pubblica, della cittadinanza
e le istituzioni e le forze politiche che dovrebbero rappresentarle.
Ma non credo, non voglio credere che i cittadini possano starci.
Troppo alto il prezzo da pagare in termini di compromessi e venire a patti con la verità lampante dello stato delle cose e la propria coscienza.
Troppo sporca la cosa.
Per loro sì, i Cittadini, che ne va delle loro prerogative e della loro dignità.
19.7.12
il Gran Masso sulla Trattativa
La sostanza è una sola.
Che l'iniziativa del Quirinale contro la Procura di Palermo risponde al proposito di mettere una pietra sopra alla prosecuzione delle indagini sulla criminale trattativa.
Una grossa pietra, anzi un masso, un gran masso.
Un massone.
20.7.12
il Partito del Quirinale
Quella di tutelare da violazioni delle sue prerogative la Presidenza della Repubblica e quella di colmare un vuoto legislativo, una vacatio legis, sono due esigenze insieme evocate per giustificare l'iniziativa del Quirinale presso la Consulta.
Non son del ramo ma a mio parere sono intimamente contraddittorie.
Se infatti nessuna norma tassativamente, esplicitamente vieta le intercettazioni anche indirette del Capo dello Stato o ne pre-scrive l'interruzione o la distruzione, allora non vi può essere violazione di norme ..che non ci sono.
Se ci fossero vi ha qualche dubbio che le avrebbero fatte valere d'imperio, direttamente?
Al massimo il Quirinale può dunque interrogare la Consulta perché "ritiene" che siano state violate le sue prerogative sulla base di una interpretazione estensiva della normativa vigente.
Il quesito implica quindi una richiesta di consenso ad una forzatura interpretativa, di cui credo la Corte non abbia legittimità né titolo.
(La Corte no, ma il ministro della Giustizia Severino sì, visto che si è spinta talmente in là, nella forzatura e nel suo zelo di personalità di grande prestigio, onestà intellettuale e indipendenza di giudizio e schiena dritta, da sostenere candidamente che "a prescindere dalle decisioni della Corte" le intercettazioni del Capo dello Stato vanno "comunque" segretate.)
L'interpretazione autentica della legge compete sempre al Parlamento, cui la questione dovrebbe essere rimessa e cui il Capo dello Stato poteva rivolgersi con un messaggio alla Camere.
Né si può trascurare il fatto che invece le norme che prescrivono l'obbligo per le Procure di "non" procedere alla distruzione di intercettazioni in violazione delle prerogative del Gip e dei diritti della accusa e della difesa al loro utilizzo, quelle sì, ci sono, scritte nero su bianco.
E quindi di fatto siamo di fronte al conflitto tra violazione di diritti asseriti e contemplati, alla richiesta di far valere i primi in danno e negazione degli altri e in deroga alla parità dei cittadini di fronte alla legge.
Se questo è il quadro, un po' meno spocchia e tracotanza in coloro che alimentano la quotidiana baraonda nazionale a favore dell'iniziativa del Quirinale, sarebbe il minimo.
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Uno tra gli argomenti polemici più patetici e sciatti sollevati a difesa di Napolitano dagli affiliati alla sua causa è che contestare lui significherebbe
dare una manina a B., rafforzarlo, fargli lo sconto, assimilare irresponsabilmente e abnormemente due situazioni imparagonabili,
E' esattamente il contrario. E lo sanno benissimo.
Non a caso trascurano di dire che questa crociata la fanno in simbiosi cogli adepti di quell'altro, mai così prodighi, da bravi avvoltoi, di alti attestati di stima e di rispetto nei confronti di "uno dei loro".
E' la cartina di tornasole della loro menzogna ed ipocrisia.
Andare fino in fondo per la verità con Napolitano è la conditio sine qua non, la via obbligata se si vuol davvero costringere finalmente quell'altro a non mancare il suo appuntamento con la giustizia per le sue malefatte.
Sono una e medesima cosa, non si dà l'una senza l'altra.
E come il serrar di ranghi, il far quadrato bipartisan e trasversale attorno al Capo dello Stato rappresenta il punto d'approdo e il farsi concreto, scoperto, visibile dell'italia connivente ed omertosa, così, esser fuori da quel coro triviale, il non guardare in faccia nessuno, far pulizia innanzitutto, si fa per dire, in casa propria, attesta legittimità, coerenza e determinazione assolute delle istanze di verità e giustizia verso il bubbone di peste che ha infettato e infetta la vita della nostra repubblica.
23.7.12
macellaio sociale honoris causa
Sempre pensato.
Le politiche liberiste e rigoriste non sono solo inique, sono anche stupide.
E' esattamente il contrario del mantra cui fanno abboccare i gonzi e cioè che per redistribuirla la ricchezza bisogna prima produrla.
E' l'equità che promuove la crescita. E la ricchezza da investire è quella già prodotta e depredata
e congelata nel lusso e nei patrimoni immani del cetto politico-criminale dei ladri, profittatori e parassiti di regime.
Pure un pargolo lo capisce.
Se i soldi non li vai a stanare da dove sono stati ammassati in dimensioni oscene, se non li rimetti in circolo, se non li fai tornare ad essere operativi e vitali, come cavolo fai a ridar vita a consumi e investimenti?
Se il problema vero è la crescita mostruosa delle disuguaglianze mi pare ovvio che più uguaglianza sia la soluzione.
Ma quelli vogliono il problema, non la soluzione.
La favoletta liberista è solo lo specchietto per le allodole.
Loro il tessuto socio-economico non lo vogliono rivitalizzare, vogliono deprimerlo.
Assieme ai diritti e e alla sovranità democratica dei cittadini.
E col trionfo della società delle appartenenze e dei privilegi e i veri organigrammi del potere in ben altre sedi, segrete e parallele, che quelle istituzionali.
Quella che chiamano Crisi è l'ennesimo ed estremo trasferimento di ricchezza dai ceti poveri a quelli ricchi. La crisi è il massacro e la rapina sociale.
Questo è e a questo serve la crisi.
In crisi ci stiamo noi, lorsignori non sono mai stati così bene.
A questo servono i fedeli servitori del loro status come Monti.
Ci dica un po' il professore che se la cava bene coi numeri se lo spread del differenziale tra le grandi ricchezze concentrate in poche mani e le vaste platee della povertà è cresciuto o no.
Ci dica un po' dopo la sua azione di governo a che punto sta l'Indice di Gini.
Ci renda edotti su quale quota ha devoluto alla soluzione della "crisi" quel 10 per cento che deteneva il 50 per cento della ricchezza nazionale.
La detiene ancora? o per caso ha incrementato?
Importante è capire che questi dati non sono il fallimento sono il successo del galantuomo.
Unicuique suum.
Io una bella laurea honoris causa in Macelleria Sociale gliela darei, al sobrio in loden.
24.7.12
progressismo..eh?
Ma che ideologia, che teoria politica è... il Progressismo?
liberismo double-face
Semplifichiamo.
Il liberista dice - Ve la prendete con il liberismo, ma di liberismo non ce n'è per niente.
Questa società e questa economia e questo stato non sono liberisti ma medioevali, corporativi, clientelari, parassitari.
Fondati sulle appartenenze, non sul merito e la concorrenza.
E il vero problema sono la corruzione, le ruberie, i privilegi, le rendite di posizione, gli sprechi, l'assistenzialismo ..e così via deprecando.
Come se queste piaghe e il liberismo fossero due cose diverse e non una sola e medesima, le due facce della stessa medaglia.
E per di più le appioppano, le mettono in conto a "noi" statalisti, queste degenerazioni, invece di riconoscerle come loro naturale e legittima progenie.
La miglior definizione di liberismo resta quella di A. Smith. " (vado a braccio) Non dalla benevolenza del fornaio, del birraio, del macellaio io mi aspetto il mio pane quotidiano, ma dal loro tornaconto"
Il tornaconto personale! Il sano egoismo, l'interesse, la competizione di tutti contro tutti, la sacralità della proprietà privata.
Darsi da fare e cavarsela da soli.
Queste sono le molle dell'economia, della prosperità e dello sviluppo altro che la solidarietà, lo spirito comunitario e cooperativo, la partecipazione ad un impresa comune e tutte le dabbenaggini di cui vanno biascicando i babbei, le anime belle e gli scansafatiche aspiranti parassiti di ogni risma.
E così sia, dunque.
Ma allora perché si mena scandalo se il faccendiere, il mazzettaro, il camorrista e il picciotto,
il falso invalido, il corrotto, il rapinatore, lo speculatore, il cravattaro, servi ruffiani e ballerine guardano solo al proprio tornaconto, si danno da fare, fanno impresa, e se la cavano non conta un piffero come, e se ne sbattono della decenza, delle regole di civile convivenza e del prossimo?
Non applicano la regola aurea del conta solo su stesso?
Non è l'egoismo la molla del loro comportamento?
Non è liberismo allo stato puro quella mentalità?
E non è proprio quella che infetta fin nelle più intime cellule il corpo istituzionale sociale, lo Stato, e lo fa marcire fino alla putrefazione?
Ma, obiettano a questo punto i nostri interlocutori, quelle sono aberrazioni, non il vero liberismo, che comporta l'esistenza di regole da far valere e rispettare, con lo Stato in funzione di controllore.
Ora, a parte che
a) tra una irregolare rapina che mette a repentaglio la borsa e la vita di qualche innocente e una regolare speculazione finanziaria che riduce alla fame popolazioni intere, non saprei quale delle due azioni sia più criminale
b) uno stato controllore è corpo estraneo in una teoria del libero mercato, perché dove si è mai visto che un arbitro non possa influenzare, e pesantemente, l'esito della partita?
c) chi e dove la traccia la linea di confine tra l'egoismo lecito, quasi lecito e del tutto illecito?
il liberismo buono e quello cattivo?
il problema è che da qui in poi la discussione esula dal campo economico politico e investe piuttosto la sfera psichiatrica.
Eh sì, perché quelli della setta liberista, così spocchiosi nel darci del visionari, sognatori, illusi, sono convinti che il liberismo puro, concorrenziale, delle pari opportunità, rispettoso delle regole, onesto insomma, esista da qualche parte.
Non gli passa dall'anticamera del cervello che quella favoletta della società operosa di produttori indipendenti in leale concorrenza fra di loro sia lo specchietto per le allodole, la foglia di fico, le mutandine messe sopra allo sconcio andazzo reale cui la loro idea di uomo e società dà l'avvio.
E cioè questa bella società di oligopoli, boiardi e manager di stato, confraternite massone, lobby finanziarie, caste, cosche e cricche, clientele, corruzioni e privilegi a gogò, in cui campi, se campi, se hai un marchio,e se no schiatti. Altro che i sacrifici e il merito pagano..bisogna vedere chi!
E è tutta roba loro, questa. Prodotto liberista, tutt'intero. Ci hanno il copyright.
Quindi, concludendo.
L'hai voluta la bicicletta? Pedala, almeno.
25.7.12
finis PD
ecco, quello che ancora non sapete ma che è già accaduto è che avete perduto anche la base popolare e le prossime elezioni lo certificheranno ad abundantiam
non solo non siete più un partito-società, un partito socialista, o socialdemocratico, e nemmeno di ispirazione sociale
con Bersani non siete più nemmeno un partito nazional-popolare, l'unico che era rimasto
dopo aver tradito i lavoratori e il proletariato, col sostegno a monti avete tradito il popolo,
avete lasciato che lo massacrasse senza muovere un dito
ora siete un partito come gli altri, finalmente
fate altrettanto ribrezzo, anzi voi un po' di più, villani rifatti, parvenu
perché vorreste far parte della casta, iscrivervi alla loggia
e vi schifano pure lì
26.7.12
penitentiagite
Lo vedete dove porta, dove va a parare questo vostro gran bel mondo del vinca e goda il migliore, della competizione feroce, del sano egoismo, del fare impresa, del saper vendere se stessi, dei fatti e dei risultati, e del merito, e degli esperti, e dei cervelli in fuga e che il diavolo se li porti, e delle eccellenze e delle star, e degli sfigati, delle classifiche e delle graduatorie, e del fattifurbo che chisifapecora il lupo se lo magna, e credi in te stesso e conta solo su te stesso e non ti fidare di nessuno,e del come staremmo meglio se non ci fossero tutti quegli incapaci, e fannulloni e parassiti e del che se uno c'ha saputo fa' e ha guadagnato un sacco di soldi so' cavoli sui pure se è de sinistra basta che nun so' pubblici e tu sei soltanto un invidioso sociale, e della scienza, degli esperti, degli specialisti, degli statisti...
lo vedete? l'incubo?
lo vedete il quadro funebre, lo sentite l'olezzo di morte?
lo vedete lo schifo?
Su! Pentitevi. Dissociatevi.
Convertitevi!
Mica vogliamo fare il comunismo!
Massù!.. acqua passata.
Solo un minimo di giustizia.
Di umanità.
Di decenza.
povera (?) Europa
Per la piega che ha preso la faccenda, adesso viene fuori che se sei povero non puoi far parte dell'Europa.
Insomma essere ricchi è diventato obbligatorio! Se no fuori!
Adesso, per carità, essere ricchi sarà senz'altro meglio, ma così mi pare esagerato.
Se è così, allora tenetevela st'europa!
Comunque, abbiamo sopportato che i padanifossero padroni in casa nostra e ora non sopportiamo che i tedeschi siano padroni in casa loro?
Ripensandoci,
ma non si farebbe prima a far uscire laGgermania dall'Europa?
Iinvece di uscire noi, irlanda, portogallo, grecia, italia, spagna e via via tutti gli altri, che è molto più complicato,
diciamo alla germania, vuoi stare fuori? stai fuori!
Cameron ce l'appoggia e Obama pure, presumo.
Dove sta il problema?
debito pubblico e credito privato
Ormai sappiamo tutto sul Debito pubblico.
E' sul Credito privato che sappiamo molto poco.
tesi complottista
ahahahah! la tesi complottista!..
quella che sostiene che l'11 settembre è stato un complotto di al qaeda..
ahahaha, che ridere!..
30.7.12
trattative in corso, pistole fummanti e arrosti
"lui sa tutto, non è che non lo sa"
Siamo stati talmente distratti dal contenuto delle telefonate dirette tra mancino e napolitano che abbiamo finito col dimenticare che la pistola bella fumante ce l'avevamo lì davanti a noi, nelle telefonate fra i due per interposta persona.
Alla fine mi interessa assai poco cosa si siano detti personalmente.
Basta e avanza quel che c'è nelle telefonate con d'ambrosio.
E siccome sia il tuo sì, sì.. e la prima violenza viene fatta al vocabolario, col ricorso, anche da parte di chi è spirito libero, a termini tipo' gaffe, iniziativa intempestiva, di legittimità problematica, dubbia, discutibile, atto improprio e al massimo errore',
io direi di usarla la parola giusta. Ce l'abbiamo nel vocabolario!.È ' reato'.
Secondo me il reato c'è già e c'è tutto nelle interlocuzioni d'ambrosio-mancino già pubblicate.
Una sorta di pubblica flagranza permanente di reato.
Partiamo da un assioma.
Di telefonate di tal genere al massimo ce ne poteva essere solo una, quella in cui sentivamo dire dal Consigliere giuridico del Quirinale "Spiacente Presidente Mancino, io capisco... ma devo attenermi a regole e disposizioni tassative di non dare udienza a tali richieste".
Questa deve essere la nostra stella polare. Il dovere era quello di dichiarare irricevibili quelle lagnanze e sollecitazioni e diffidare dal reiterarle.
Il solo venir meno a questo obbligo per me è già reat., ma non serve fare i pignoli. C'è molto di più.
Intanto il dare udienza di per sè non può essere iniziativa personale del consigliere, specie su materia così delicata.
Chi parla lo fa a nome e per conto di, come peraltro lo stesso assicura e ribadisce esplicitamente e senza ombra di smentita.
E in tal veste, non solo si dà ascolto, ma si esprime comprensione, condivisione, sostegno solidali e partecipi.
Si scambiano non lusinghieri e concordi apprezzamenti nel merito dell'inchiesta, sulla Procura di Palermo.
Si garantisce non solo che la cosa è ben a conoscenza e sta molto a cuore a chi...di dovere, ma che ci si sta dando da fare.
Non solo chiacchiere al telefono quindi, ci sono anche i fatti. Si fa.
E' stato contattato Grasso, ripetutamente, da D'Ambrosio e dal Presidente, ma quella strada non pare percorribile per le riluttanze del Procuratore, che ritiene non sussistere presupposti né di legge né di fatto per avocare a sé funzioni di coordinamento.
Ed allora si dovrà tentare, visto che "il Presidente parlava di... come la Procura nazionale sta dentro la Procura generale, di vedere un secondo con Esposito" che va bene che è "molto debole, non è forte" ma se ne andrà fra un mese e prepariamo il terreno per il successore, più solerte e disponibile, anche col quale sono già in essere contatti per la serie ' Trattative in corso'.
'E si è provato a contattare Martelli?' si dice chieda, e suggerisca, il Presidente.
Visto mai si riuscisse a concordare una versione comune, senza reciproche sconfessioni, da deporre davanti ai magistrati.
Ed alla fine si agisce. Il Quirinale invia la nota nota ufficiale.
Rientra nelle sue competenze e prerogative? Ma ci manche rebbe altro!
Purché però la ratio dell'atto, ogni atto, tenga conto di esigenze universali, erga omnes.
Altrimenti, se rivolto al particulare, non rientra nella fattispecie dei poteri d'ufficio ma in quella di abuso d'ufficio.
E per fugare ogni dubbio al riguardo, la nota non solo cita esplicitamente il nome e le lagnanze di un testimone, in predicato di diventare indagato come falso testimone, nel procedimento in oggetto , ma allega addirittura una lettera dello stesso.
E casomai questo non bastasse a viziare la legittimità di quella nota e a mostrarne movente e intenzioni, personali, interessati e di parte, concorre il comportamento successivo del Quirinale a convertirla in reperto di colpevolezza per l'accusa.
Si esce allo scoperto. E per secretare immediatamente le intercettazioni del Presidente, questi ne chiede la distruzione sollevando conflitto di attribuzione presso la Consulta per pretesa violazione dellle sue prerogative da parte della Procura di Palermo e lamentando, cioè profittando, di un vuoto legislativo, questo sì presunto, in pro di una forzatura interpretativa riguardo l'estensione esplicita dell'immunità anche alle intercettazioni casuali, imprevedibili e indirette.
Che sono da distruggere sempre e comunque. A prescindere ( dal giudizio della Corte), come si è espresso il Ministro della giustizia Severino in un soprassalto di onestà intellettuale e indipendenza di giudizio.
E chisseneinfischia delle norme, quelle sì vigenti ed esplicitamente trascritte nero su bianco, che fanno divieto di distruggere intercettazioni tranne che per decisione del gip, sentite le parti, e dei diritti delle stesse a valutarne la rilevanza.
Qui non c'è solo il fumo. A me pare che ci sia anche parecchio arrosto.
Cosa altro occorre perché si possa dire che è apparecchiato davanti a noi uno scenario, una prassi, un andazzo, che con la "legalità", non l'etichetta, la correttezza, l'opportunità, ha ben poco a che fare?
E' lecito usare tutto il peso della Istituzione che si rappresenta per influenzare al fine di un interesse privato e particolare e nell'inosservanza o in deroga al quadro normativo un procedimento giudiziario?
Direi di no. E allora è illecito. Tertium non datur.
E chi lo fa, chiunque lo fa, commette reato.
E maggiore è la stazza, maggiore il reato.
proporzionale purissimo
tanto per essere chiari
io sono per il proporzionale purissimo,
senza soglie di sbarramento, senza obbligo di coalizione e indicazione del premier, senza premi truffa di maggioranza alla coalizione e men che mai al partito
a ciascuno il suo
il parlamento deve essere lo specchio, la riproduzione esatta del paese e dei rapporti di forza tra le forze politiche
se un partito ha voti sufficienti per un solo seggio, quel seggio è suo e nessuno glielo deve toccare!
eccessive frammentazioni, ricatti dei partiti minori, ingovernabilità?.. balle
sta alla loro coscienza e senso di responsabilità, poi, in parlamento, trovare una sintesi e formare un governo
e se proprio non ci si riesce si va al voto di nuovo
che sarà mai? è come un banale doppio turno
e per finire, non sono mai stato così bene e così libero come quando i governi duravano una media di sei mesi
metti che arriva un delinquente e vince le elezioni,
te lo devi tenere per cinque anni, con la truffa della governabilità,
poi altri cinque, lustro dopo lustro, legislatura dopo legislatura...
potrebbe anche succedere...sapete?