1.1.2013
Non create aree Vip. Sarebbe fatale.
Senza nulla togliere..
Ma tu guarda come siamo ridotti, a ringraziare un giornale perché cerca di dirci le cose come sono.
Come dovessimo ringraziare il professore di nostro figlio perché cerca di fargli capire le cose invece di raccontargli barzellette.
E magari in primis dedicare uno spazio ad hoc in cui discutere e praticare queste belle cose che dici tu.
Come un forum generale in cui la comunità discute di quel che gli va, tutti insieme.
Non sparpagliati sotto i vari erticoli.
Non siamo mica critici letterari, siamo persone, siamo il popolo.
A pensarci meglio, visto che siamo nel 2013, il dato che il 50 per cento della popolazione detiene il 90 per cento delle risorse, e l'altro 50 per cento il 9,4, è più clamoroso di quello che il 10 per cento possiede il 50 per cento.
Più che una rivoluzione è una guerra civile.
La vita è bella.
2.1.13
no aree VIP sul Fatto!
eh sì, io non ci ho avuto coraggio, ma qualcuno l'ha detto
gratis! è la parola chiave
la penso anch'io così
la cosa più importante è che tu la notizia, il concetto, il problema
li conosca
e quindi te li dico gratis
poi..per continuare la proficua collaborazione
vedremo quello che si può fare
ma la ricchezza del giornale è quella gratuità,
(o non sono! verità e libertà)
ogni formula bissiniss marketing è un karakiri
per 'questo' giornale
NB. E andiamoci laschi anche con la Pubblicità.
Io ho abbattuto la Repubblica proprio perché
la pubblicità, in virtù della quale la lettura delle notizie è gratuita,
me ne impediva la lettura.
In senso fisico, intendo, ottico, dell'elettroshock cerebrale.
3.1.13
Due Paesi. Guerra civile.
Non gli ci entra nelle testoline che devono specificare di quale paese stanno parlando.
Perché ce ne sono due, mica uno. Ed hanno bisogno di leggi, opposte, altro che diverse.
Esempio, se a uno gliele metti finalmente le tasse, a quell'altro gliele devi togliere, del tutto e per sempre.
Ci sono due popoli.
Quello della metà della popolazione che possiede il 90,6 della ricchezza nazionale, e quello dell'altra metà che possiede il 9,4 (Banca d'Italia).
Nel concetto è compreso per esempio che al 90,6 per cento la propaganda politica è controllata da quella prima metà ed eminentemente da quel 10 per cento che di quel novanta detiene il 50 per cento.
Più che una Rivoluzione è una Guerra Civile, quella che si deve compiere.
Lo scontro epocale, di civiltà, tra il Capitale sociale e il Capitale privato.
Chiunque metta mano a disarmare Stato e Stato Sociale è nostro nemico mortale.
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oohhsssantocieeelooooo!!!!
si concentri, non è difficile
immagini una torta e dieci commensali
e quella è la società
ora, di questa torta, il primo ne mangia cinque fette, la metà
altri quattro quattro fette, una a testa, in media
gli altri un pochino meno di una fetta, in cinque
e questo è quanto. punto
ora, se la sua matematica opinionista le fa dire che è stata una bella festa,
delle due l'una, o lei non fa parte degli ultimi cinque,
o se no non è compus sui
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Il dibattito elettorale non mi appassiona.
Dando per scontato che c'è una sola cosa da fare. Ma che non è stata ancora dichiarata con la necessaria ufficialità, solennità.
Lo faccio io, adesso.
Dobbiamo Votare Rivoluzione Civile.
Lo so che non c'è.
E allora che siano le Elezioni il suo atto di nascita.
Quindi. A meno che tu non abbia deciso di votare grillo, che allo stadio di adesso va bene lo stesso, ci sono solo Ingroia e Landini,
figure nazionali di riferimento istituzionale e sociale, su cui far convergere i nostri voti e nostri auspici.
Se queste due componenti avranno un forte risultato elettorale la partita si riapre, altrimenti saranno altri anni di torture.
È tutto qui. Tutto il resto è noia.
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vedete confratelli carvan e Ax io naturalmente ho ben altra opinione del vitto che passa il mio povero convento
ma è comunque del 'mio' convento
quanto al prestigio internazionale altrui, com'è che affoghiamo nei debiti? mica hanno governato landini e ingroia
certo, come già in patria, in campo internazionale godrebbero di stra-ordinario prestigio, essendo onesti
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Dovreste cercare di non esagerare con i " monti si è rivelato per quello che è...ha gettato la maschera... mostra il suo vero volto.. è un sadico, assetato di potere..altro che super partes, ora si vede bene chi c'ha dietro...per chi lavora .." et similia
Mi fare capire che non lo avevate capito fin dal primo momento che l'avete visto sulla faccia. e pure prima di vederlo.
E non è un bel capire. Lo capite, no?
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il sogno del Grillo
E finalmente ce l'ha cantato il Grillo nazionale il paese dei suoi sogni.
È l'Italia dei padroncini. Non dei Padroni, lad roni veri e propri.
Ce li avete presenti quei bravi padri di famiglia,
la colonna portante, la spina dorsale del paese, si diceva una volta.
Sì va be' qualche problemuccio, ultimamente, la crisi morde i più scarsi..
Ma sono andati sempre alla grande!
Ricarichi favolosi, sempre ingiustificati, truffaldini, vedi rapina epocale, trionfale dell'euro,
redditi le dieci, cento volte più alti delle retribuzioni
dei dipendenti loro privati e di quelli pubblici, fatti segno eterno del loro viscerale
disprezzo e odio.
Sono quelli che non hanno mai timbrato il cartellino,
che si possono prendere tutti i cappuccini che vogliono
tra un affaruccio e una..commessa e l'altra, mentre i dipendenti no.
È l'Italia dei bottegai il sogno di grillo. Il Popolo delle libertà.
Liberi professionisti, artisti liberi, liberi imprenditori e prenditori, autonomi, che la legge se la fan per conto loro, di privata iniziativa, senza lacci e lacciuoli.
Sono quelli che delle tasse alte, troppo alte, inique, che gli strozzano l'attività,
dello Stato nemico, esoso, cravattaro, poliziesco, si lamentano, giustamente.
E giustamente però non le pagano! per niente!
E fanno pagare tutto a quei parassiti di dipendenti pubblici che all'anagrafe fiscale guadagnano un fottio più di loro (poveri gioiellieri, ristoratori, dentisti,
impresari edili, baristi, fiorai, macellari, porchettari..e tutti i galantuomini di tal fatta) e che al gettito fiscale contribuiscono per il 90 per cento.
Ed è per colpa loro, per pagare i loro inutili, fottuti, rubati e superflui stipendi che il fisco li tormenta ..
'Loro' .. che il fisco non lo pagano. Giustamente!
Gli elettori di grillo, i padroncini coi loro domestici fedeli, sono quelli che "qui da noi in ditta siamo come una famiglia..di sindacati e di scioperi non ne abbiamo bisogno..se qualcuno ha un problema ne parla al capo che è come un padre per noi, uno di noi ..e se c'è da lavorare si lavora anche di notte", quelli che "l'unica cosa che lo Stato dovrebbe fare è togliersi di mezzo, oltre che con le tasse, con tutte queste leggi e regolamenti e la burocrazia e le tutele ambientali e l'utilità sociale dell'impresa, del cacchio!"
Saranno un supporto formidabile, con queste idee, le pattuglie di delegati 5 stelle in parlamento, per il piano degli illuminati dei colli e dei monti di smantellamento generale dello Stato, dello Stato Sociale e dello Stato di Diritto.
Eh, non è mica colpa loro se questo Stato rapace e inefficiente e corrotto! cribbio, li costringe ad alimentare l'economia in nero, a convivere lucrosamente con quella criminale, e ad evadere, eludere, imboscare, con tagli lineari, ogni sorta di tributo, personale, d'impresa, finanziario, patrimoniale, e casomai una tantum concordare, patteggiare, condonare, limitandosi a pagare in ragione progressiva inversa quelle indirette, che per loro è come una mancetta, che manco se n'accorgono e tutto fa PIL.
Ed è stato ed è questo strato sociale, sul piano culturale, lo zoccolo duro della zoccolocrazia delle tv berlusconiane delle de filippi, le venier, le d'urso e le clerici.
Spiacente deluderlo lo statista Grillo.
Ma sbaglia di grosso anche a pensare che questi siano altro e diversi dalla razza padrona dei grandi monopoli pubblici e privati, degli oligopoli e clientele e corporazioni di appartenenza, di parrocchia, di loggia, di setta, di cricca e di cosca.
Pappa e ciccia. Senza questi non c'è trippa per gatti. Se si staccano dalla mammella pubblica e megaziendale, restano stecchiti all'istante. Hanno campato e di lusso, degli avanzi del banchetto di quelli e non sanno far altro.
Subappalti... Senza gara...
Meglio.
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Ma se è tutta sta pacchia, sto privilegio, sto bengodi il posto pubblico l'in-dipendente, perché non dà un bel taglio a 'in' e diventa dipendente?
anzi, io sono così generoso e democratico che lo estenderei a tutti il privilegio
Tutti dipendenti pubblici, nessun privato, tutti privilegiati!
Se è una tal via crucis fare impresa, se si lavora 16 ore al giorno senza pausa caffè, natale e capodanno compresi, se si devono fare acrobazie per evadere tutte le tasse e contribuire al gettito nazionale in ragione del 7 per cento e non ostante ciò non si riesce neanche a pagare i propri cari dipendenti e si deve elemosinare un pasto caldo alla Charitas.. a che pro insistere?
Per l'aureola di grillo?
Invece vuoi mettere la vita da nababbo di un dipendente del call center a 3,5 euro l'ora, o un dipendente pubblico a 1200 euro al mese, per tutta la vita! il mutuo e la tredicesima investita nell'imu, e l'irpef versato per sé e pure per gli autonomi indigenti prenditori in nero, per quanto ha da scialare?
bah!..non si capisce tanto masochismo
5.1.13
Programma rivoluzione civile
legalità e solidarietà
Stato laico, scuola e sanità pubbliche
eliminazione della mafia, a cominciare dal potere politico.
pace e disarmo
la cultura motore dello sviluppo economico nel rispetto della comunità e dell’ambiente
risanare e democratizzare politica, finanza e credito, burocrazia e fisco
democrazia e diritti nei luoghi di lavoro
rigenerazione culturale del paese
6.1.13
<>Ingroia vuole Favia, Salsi e Tavolazzi nella lista “arancione”<>
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Se, non ostante l'invito a richiuderla pure, la porta rimane aperta per far entrare gli eretici degli altri, meglio chiuderla del tutto.
L'annuncio è assai poco intelligente e ancor meno di bon ton.
Svela ambiguo lo spiraglio.
Diciamo primo, piccolo, errore di Ingroia.
Che i cittadini associati ci mettano una pezza.
..e poi sto favia non mi convince una fava
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vendetta
Ci mandano a votare col Porcellum.
Chi non medita vendetta non ha senso civico.
12.1.13
Ingroia ripigliati!
Qualcuno glielo dica.
Ingroia ripigliati! Cerca di capirlo.
Per una faccenduola così piccola e meschina e squallida non si può commettere una fesseria di tale portata.
Per far salire a bordo un bellimbusto, un cicisbeo, un frustratello narcisino in foia di carriera e di soldini, e magari anche quella metorina della salsi, non si può compromettere l'immagine e il significato di un movimento che abbiamo considerato essenziale per le sorti della democrazia, della legalità e della giustizia sociale in questo paese.
Non me ne cale una fava di sto favia.
Chi è, che vuole? Vuole impegnarsi? Lo faccia, ovunque in qualunque modo. C'è da sbizzarrirsi. È obbligatorio che lo facciano onorevole da qualche parte?
Che professionalità ha acquisito, quella della negazione della politica come professione?
E poi a che pro?
Per mandare un messaggio di dialogo al movimento cinque stelle? E come?!
Accogliendone nelle proprie file transfughi ed eretici e collocandoli in posizioni di comando?
Per aumentare il pluralismo e la dilaettica interni? E come?!
Con una decisione calata dall'alto, in spregio del consenso e della fiducia dal basso, cooptazione nel più puro stile porcellesco?
Guardiamo lontano, respiriamo ampio. Ingroia.
Se ci infogniamo in squallide beghe, in queste meste, furbastre, mossette di corte vedute, ancor prima di cominciare, siamo finiti, ancor prima di cominciare.
....tuttavia...per un errore, per quanto pacchiano, di percorso, non si può liquidare un nuovo evento, un intero movimento e un'ultima speranza
(e invece mi sembra sia proprio questo il tuo intento, per questo sono stato tranchant, giant)
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non sono d'accordo.
lì ( l'interruzione della lettura delle cause civili per diffamazione, di travaglio)
secondo me ha fatto bene.
ha sottolineato la bassezza del gesto.
la volgarità di quello stile,
confermato dalla citazione di borghezio.
( la pulizia della sedia occupata da travaglio)
e non lo ha permesso
si è imposto.
e ha difeso chi era anche lui in fondo un ospite.
in casa 'sua'.
13.1.13
travaglio ..della resurrezione
E Travaglio ha riletto il temino.
Anche stavolta.
Anzi..due, stavolta.
Destino infame.
Travaglio ha sempre sottolineato come siano insuperabili quelli del PD a resuscitare Berlusconi ogni volta che è spacciato.
E adesso proprio a lui è rivolta l'accusa o attribuito il merito di averli superati.
15.1.13Bisogna ammettere che in fatto di giurisprudenza creativa la Corte Costituzionale è veramente Suprema.
Dalla dichiarazione general generica dell'immunità del Presidente per gli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni, non fa discendere l'insindacabilità e improcedibilità totali e assolute, ma solo relativamente a quelle esercitate nella modalità delle intercettazioni.
Sempre e comunque, anche perché, si argomenta, essendo di fatto indistinguibile la sfera personale da quella istituzionale nei rapporti interlocutori, la distinzione viene a cadere e la copertura del divieto di intercettazione diventa totale.
Inviolabile non sarebbe la persona, sotto il profilo della responsabilità penale, ma la sfera della sua privacy a tutela della funzione.
La Corte stessa precisa esplicitamente, bontà sua, che eventuali prove per reati comuni si possono ricercare ma secondo altre modalità e tipologie.
Dove sia la ratio o la fonte normativa di tale distinguo è mistero glorioso.
Non è norma ad personam insomma... è ad rem.
La fobia e l'ossessione è solo per le intercettazioni e direi per 'quelle' intercettazioni.
Chissà perché?
È tale la fissazione che è già vulnus e dolo che la Procura abbia osato valutarne la rilevanza o meno, quindi leggerle, omettendo di chiederne al giudice l'immediata distruzione procedendo ad immediato autolavaggio del cervello, così da cancellare anche le tracce mnemoniche.
E poiché un atto indebito è da ritenersi nullo, è ovvio che l'obbligo di distruzione immediata, con equiparazione analogica e anacomica a un articolo che riguarda le figure legate al segreto professionale (...mentre qui è mistico-sacrale), vale, in danno delle parti del processo, stante l'impregiudicata rilevanza penale o processuale delle intercettazioni stesse.
In sostanza è questa la lectio magistralis che pronuncia l'eccelso consesso:
" Distruggete quelle caacchio di intercettazioni e basta! dannazione!"
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Le intercettazioni non sono né rilevanti, né irrilevanti.
La relativa valutazione era indebita, quindi nulla.
Le intercettazioni 'sono'. E basta.
E non devono essere! E basta.
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Di più!
Nell'antica Cina colui cui fosse mal-capitato di posare lo sguardo sul sacro sembiante dell'Imperatore veniva giustiziato sul posto.
Come qui adesso!
eehh..proprio vero che nella vita non si inventa mai niente.
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<<le intercettazioni delle conversazioni cui partecipa il Presidente della Repubblica,
ancorché «indirette» od «occasionali», dovrebbero ritenersi assolutamente vietate >>, (dalla sentenza)
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È interessante anche chiedersi come mai si sia pretesa la distruzione immediata delle captazioni.
E non ci si sia limitati, che so, alla richiesta di un vincolo assoluto di segretezza e inaccessibilità per chiunque non istituzionalmente competente?
Perché la loro distruzione materiale. Il loro incenerimento.
Questa damnatio memoriae.
Questo voler sottrarre anche alla storia, al futuro,
la prova materiale e istituzionale delle vere parole del presidente?
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L'interpretazione della Costituzione da parte della Corte C., a suo dire, non è né analogica né estensiva, ma sistematica.
Su questo concordo.
Ci hanno sistemato proprio per benino.
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Nella sentenza c'è implicito il riconoscimento che
- la tesi che sostiene costringe ad enunciare un assurdo logico, a violentare sintassi, buon senso e buon senno.
Il divieto di captazioni casuali! (Il divieto di volere qualcosa al di fuori della propria volontà, tipo un divieto di temporali o cadute accidentali)
Equiparate, pel tramite di questa loro 'dolosità intrinseca' e ..a posteriori, alle intercettazioni dirette e inquisitorie, e al loro regime.
- non esiste nessuna norma esplicita del divieto di captazione (quello che era il nostro "non sta scritto da nessuna parte"), tanto che occorre far ricorso alla interpretazione della carta costituzionale, non letterale, dio ce ne guardi, "sempre primitiva" e nemmeno analogica o estensiva, ma sistematica, secondo lo spirito della Costituzione stessa..e della faccia tosta
- ciò che viene tutelato non è un vulnus alle prerogative presidenziali nel senso dei suoi poteri ( com'era nell'intenzione e presunzione del conflitto sollevato), ma l'ambito delle garanzie funzionali alla riservatezza delle sue comunicazioni formali e informali.
Il captato non può essere reso pubblico, non a difesa della immunità penale funzionale della presidenza, che a ben vedere non rileva, ma della riservatezza e segretezza delle sue interlocuzioni.
E poiché la distinzione tra atti funzionali e non, esiste , ma del tutto astrattamente e accademicamente, ed è inapplicabile, poiché qualsiasi atto o momento preparatorio o collaterale, estrapolato, potrebbe sembrare contrario o estraneo alle funzioni istituzionali, ma in realtà visto nel contesto e ..sempre a posteriori, vai a saperlo invece se è proprio finalizzato al loro effettivo e legittimo esercizio, così, qualunque captazione, comunque accaduta, è delitto, è il male in sè. È inaudibile, immemorizzabile, intrascrivibile, invalutabile, inutilizzabile.
'na fetenzia proprio! e deve essere seduta stante incenerita.
In saecula saecul lorum.
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Se c'è un reato ci deve essere anche la sanzione.
Se sono vietate le intercettazioni involontarie,gli autori delle stesse dovrebbero essere
processati e condannati.
Siano almeno conseguenti e coerenti, nel delirio.
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All'indomani della Sentenza.
Se, per caso e per assurdo, per una interferenza tecnica, un cittadino si ritrovasse nella segreteria del cellulare la registrazione del presidente che dichiara di aver svaligiato un bancomat, avrebbe o non avrebbe il dovere di consegnare il captato, non intercettato, alle autorità di polizia e giudiziarie?
E se sì, queste avrebbero il dovere, edotti sull'identità del parlante, senza valutare e nemmeno ascoltare, di annientare il messaggio all'istante?
E in pro della pienezza di tutela degli atti, tutti e sempre privati, attinenti e integranti le sue funzioni pubbliche...silenziare anche il testimone?
Il testimone involontario ma vero.. e magari in favore di uno volontariamente falso?
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E vero che la carta tutela la pienezza d'azione e quindi la totale riservatezza del presidente. Ma le tutela da attività inquirenti.
Estendere questa tutela alle captazioni casuali è una forzatura che ha infatti la sua ricaduta equina nella creazione del monstrum del 'Divieto di evento casuale".
Né vale argomentare che, da quel momento in poi, in un uteriore esame l'intenzione inquisitoria compare, subentra, rendendo doloso ogni fugace sguardo indagatorio gettato sulle segrete carte.
Al limite, infatti, l'ipotesi di una responsabilità penale del Presidente è inconcepibile non solo moralmente e istituzionalmente, ma anche costituzionalmente.
Le intercettazioni in fondo non sono consentite perché sono inutili nei confronti di questa figura istituzionale che è incolpevole per definizione e ruolo.
Non può dunque prefiggersi o temere che si incontri colpa alcuna in un ascolto che non sia promosso da quella prospettiva, ma dal mero veder di che si tratti.
Omnia munda mundis atque a mundo.
Tant' è vero che la Corte ha dovuto slittare dalla tutela dell'immunità penale a quella della riservatezza politico-istituzionale, poichè solo per questa via anche gli ascolti casuali potevano essere ricondotti alle intercettazioni e ai medesimi divieti.
Facendo diventare non pertinente, irrilevante, oltre che de facto impossibile, la distinzione tra atti di ruolo, immuni, e privati, comunemente perseguibili.
Et voilà!
Il problema è che non vi è né nella lettera né nello spirito della Costituzione il principio per cui di ogni esternazione del presidente captata debba essere vietato l'ascolto e l'accesso, non solo alla pubblica opinione, ma anche ad ogni organo giudiziario o istituzionale, vietata ogni innocente valutazione cognitiva, non giudiziaria, e obbligatoria la distruzione materiale.
Col risultato che per inventarlo si finisce col resuscitare, far rientrare di soppiatto, in capo alla Corte stessa, come unico motivo ispiratore plausibile, proprio quel sentimento di pregiudizio e sospetto verso la Presidenza della Repubblica che con tanto fervore la Corte ha voluto ribadire illecito e doloso.
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E vero che la carta tutela la pienezza d'azione e quindi la totale riservatezza del presidente. Ma le tutela da attività inquirenti.
Estendere questa tutela alle captazioni casuali è una forzatura che ha infatti la sua ricaduta equina nella creazione del monstrum del 'Divieto di evento casuale".
Né vale argomentare che, da quel momento in poi, in un uteriore esame l'intenzione inquisitoria compare, subentra, rendendo doloso ogni fugace sguardo indagatorio gettato sulle segrete carte.
Al limite, infatti, l'ipotesi di una responsabilità penale del Presidente è inconcepibile non solo moralmente e istituzionalmente, ma anche costituzionalmente.
Le intercettazioni in fondo non sono consentite perché sono inutili nei confronti di questa figura istituzionale che è incolpevole per definizione e ruolo.
Non può dunque prefiggersi o temere che si incontri colpa alcuna in un ascolto che non sia promosso da quella prospettiva, ma dal mero veder di che si tratti.
Omnia munda mundis atque a mundo.
Tant' è vero che la Corte ha dovuto slittare dalla tutela dell'immunità penale a quella della riservatezza politico-istituzionale, poichè solo per questa via anche gli ascolti casuali potevano essere ricondotti alle intercettazioni e ai medesimi divieti.
Facendo diventare non pertinente, irrilevante, oltre che de facto impossibile, la distinzione tra atti di ruolo, immuni, e privati, comunemente perseguibili.
Et voilà!
Il problema è che non vi è né nella lettera né nello spirito della Costituzione il principio per cui di ogni esternazione del presidente captata debba essere vietato l'ascolto e l'accesso, non solo alla pubblica opinione, ma anche ad ogni organo giudiziario o istituzionale, vietata ogni innocente valutazione cognitiva, non giudiziaria, e obbligatoria la distruzione materiale.
Col risultato cheproprio quel tabù finisce col resuscitare, far rientrare di soppiatto, in capo alla Corte , come unico motivo ispiratore plausibile, proprio quel sentimento di pregiudizio e sospetto verso la Presidenza della Repubblica che con tanto fervore la stessa ha voluto ribadire illecito e doloso.
Per contro noi ribadiamo.
L'immunità e riservatezza garantiti al presidente sono istituti, hanno senso e ragion d'essere, solo a tutela da azioni inquirenti.
Solo le intercettazioni dunque sono vietate. Le captazioni fortuite no e non possono esserlo, per la contraddizion, prima della giurisdizion, che nol consente.
La distinzione e il dovere di distinguere tra atti privati e di ruolo, sussiste e rileva eccome, se si vuol continuare a garantire le prerogative nella sfera funzionale e istituionale ma anche la pari condizione di fronte alla legge del cittadino e del cittadino presidente, e non avvolgere la presidenza in una immunità e impunità totali, queste sì aliene dalla lettera e dallo spirito della costituzione repubblicana.
L'inroduzione di una tutela a 360 gradi delle prerogative di segretezza e riservatezza di ogni esternazione presidenziale, privata o nell'esercizio delle sue funzioni, intercettata o captata casualmente, costituisce un vulnus del nostro ordinamento costituzionale e un grave precedente foriero di nuove storture, ardite interpretazioni e paradossali effetti in giurisprudenza e nella giurisdizione, com'è fatale quando lo strumento erga omnes viene impiegato pro unum.
(dalla sentenza)
<<8.3.– Per svolgere efficacemente il proprio ruolo di garante dell’equilibrio costituzionale e di
“magistratura di influenza”, il Presidente deve tessere costantemente una rete di raccordi allo scopo di
armonizzare eventuali posizioni in conflitto ed asprezze polemiche, indicare ai vari titolari di organi
costituzionali i principi in base ai quali possono e devono essere ricercate soluzioni il più possibile condivise
dei diversi problemi che via via si pongono.
È indispensabile, in questo quadro, che il Presidente affianchi continuamente ai propri poteriformali, che
si estrinsecano nell’emanazione di atti determinati e puntuali, espressamente previsti dalla Costituzione, un
uso discreto d. i quello che è stato definito il “potere di persuasione”, essenzialmente composto di attività
informali, che possono precedere o seguire l’adozione, da parte propria o di altri organi costituzionali, di
specifici provvedimenti, sia per valutare, in via preventiva, la loro opportunità istituzionale, sia per saggiarne,
in via successiva, l’impatto sul sistema delle relazioni tra i poteri dello Stato. Le attività informali sono
pertanto inestricabilmente connesse a quelle formali.
Le suddette attività informali, fatte di incontri, comunicazioni e raffronti dialettici, implicano
necessariamente considerazioni e giudizi parziali e provvisori da parte del Presidente e deisuoi interlocutori.
Le attività di raccordo e di influenza possono e devono essere valutate e giudicate, positivamente o
negativamente, in base ai loro risultati, non già in modo frammentario ed episodico, a seguito di
estrapolazioni parziali ed indebite. L’efficacia, e la stessa praticabilità, delle funzioni di raccordo e di
persuasione, sarebbero inevitabilmente compromesse dalla indiscriminata e casuale pubblicizzazione dei
contenuti deisingoli atti comunicativi. Non occorrono molte parole per dimostrare che un’attività informale di
stimolo, moderazione e persuasione – che costituisce il cuore del ruolo presidenziale nella forma di governo
italiana – sarebbe destinata a sicuro fallimento, se si dovesse esercitare mediante dichiarazioni pubbliche. La
discrezione, e quindi la riservatezza, delle comunicazioni del Presidente della Repubblica sono pertanto
coessenziali al suo ruolo nell’ordinamento costituzionale. Non solo le stesse non si pongono in contrasto con
la generale eguaglianza dei cittadini difronte alla legge, ma costituiscono modalità imprescindibili di esercizio
della funzione di equilibrio costituzionale – derivanti direttamente dalla Costituzione e non da altre fonti
normative – dal cui mantenimento dipende la concreta possibilità di tutelare gli stessi diritti fondamentali, che
in quell’equilibrio trovano la loro garanzia generale e preliminare
19.1.13
il giuda non fu mastella
il governo con mastella lo hanno condiviso tutti, in primis prodi e d'alema non l'ha nominato lui ministro, e non puoi rimproverare a lui e diliberto questo tradimento e nello stesso tempo di aver mostrato insofferenza per gli esiti involutivi e i compromessi al ribasso del governo
il governo cadde per la fronda del PD, per dichiarazione dello stesso Prodi, e la mina mastella fu installata dall'utile beota veltroni, lui sì vera sciagura umana nazionale, che la pensava esattamente come te adesso
Di Pietro di 'sinistra' ha che attaccava berlusconi e la sua cosca quando tutta la classe politica taceva e consentiva, sotto le bandiere del garantismo peloso ed omertoso( rifondaroli compresi), come il tuo, che taccia di giustizialismo i giustiziati come ingroia e de magistris acciocchè giustizia non s'abbia mai a farsi in questo sventurato paese massacrato e schiavizzato dalla criminalità massona mafiosa e della grande finanza col benedicimus della cupola vaticana
questo ipocritino, questa bisciolina, questa viperina con la linguetta biforcuta, questo ignorantone, digiamolo va.. questo professore delle mie galosce, questo bamboccione choosy raccomandato, questo baciapile e mangiaostie, questo pupo e pupillo referenziato delle logge e confraternite delle cupole vaticane e dei colli romani, questo sobrio macellaio di carne umana, questo rottamatore dello stato e beccamorto dello stato sociale, questo paladino delle generazioni e gioventù future per affamar e ammortizzar meglio le presenti e ancor vive, questo vampiro, questo menagramo dall'humor nero anglomàssone, questo lacchè della grande finanza e dei banchieri, esattore del pizzo del debito pubblico sul conto e per conto del credito privato dei suoi garanti e mandanti, questo fasullo, questo pallone gonfiato di spocchia e d'aria fritta, questo fazioso arrivista e carrierista superpartes e supertutto, questo sputato liberoschiavista, questo monumento al grigiore, alla mestizia, quest'imago mortis, questo rufiano di tutti i potenti, questo animale a sangue freddo, disanimato, esanime, questo salvatore patriota del patrimonio del padronato, commesso viaggiatore, piazzista internazionale del bene comune made in italy a prezzi di saldo e della democrazia, della nazione e del popolo sovrano in liquidazione , questo cicisbeo, questo damerino, questo bellimbusto narcisetto, questo prestidigitatore dello spread e illusionista della sola della soglia del baratro, questo scippatore centrale della vittoria elettorale della sinistra de menziale che lo ha incoronato...
a)secondo voi, ingrati, doveva fare tutto questo ed altro ancora senza circondarsi di valenti e fidati consigliori?
b) questo..che vuole?
20.1.13
abbiate memoria
Mi raccomando. Non vi fate venire il braccino del tennista quando sarete nella cabina elettorale.
Non vi fate turlupinare col voto utile, col regalare la vittoria alle destre.
Non desistete, non desistete, non desistete.
Abbiate memoria.
Ricordate il male che hanno fatto al paese e il danno che hanno recato a voi, personalmente.
Ne dico una sola. Pensate la differenza tra un giovane che abbia vissuto questo ventennio in qualsiasi stato europeo, con reddito di cittadinanza incondizionato, illimitato e universale, affitto pagato, trasporti, studio, sanità gratuiti e un giovane italiano che tutto questo non solo non glielo hanno dato ma neanche detto, padroni e sindacati uniti nei delitti, nell'infamia, omertà e stupidità.
L'unico voto utile è quello inutile.
Votate Rivoluzione Civile, votate cinque stelle, votate per il Partito Astensionista Rivoluzionario Italiano o votate bianca o nulla.
Ma non votate PD, PDL. la lega ladrona e le agendine dei Monti e dei Colli.
Sono lo stesso partito. E' il partito loro.
Il partito 'non noi'.
Votate per voi. Votiamo per noi.
Dicono che non ci sono più destra e sinistra. Dissento del tutto.
Ma Alto e Basso ci sono sicuro., lampanti.
Per non vederli, per sbagliarsi dentro il seggio, bisogna essere ciechi del tutto, o venduti, o servi per vocazione.
In tutti gli altri casi volate alto e votate basso.
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c'era qualcosa di meglio che la desistenza e il voto utile per evitare il danno che tanto paventa il pd dal movimento 5 stelle, da di pietro, da ingroia ..
allearcisi!
PS.Bersani lo chieda a Casini, con cui è buon amico, di desistere.
22.1.13
torta, collo e polli
"sotto i 300000 E" immagini sia un refuso, però ti piacerebbe che non lo fosse, eh?
"la vera patrimoniale" la vorresti progressiva all'ingiù, nevvero?
fatta pagare a quella metà della popolazione che possiede il 9,4 per cento della ricchezza nazionale e che già paga l'87 per cento del gettito irpef
e che cavolo! far pagare l'uno per cento di una casupola di 'soli' 300 mila euro, 600 miserabili milioni, l'equivalente di un grazioso cancelletto!
a quella bistrattata classe media che possiede il 46 per cento della ricchezza nazionale ed evade ed elude in toto il fisco
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il popolo bue dà del cornuto all'asino italiano
“L’immunità? Ormai non mi serve più” (dell'utri) - Il somaro italiano vive con la testa nel sacco-
e che acciminghia dovrebbe fare il 'somaro' italiano? che sta per 'cittadino' immagino
arrestarlo lui stesso? sputargli in faccia e prenderlo a schiaffi per la strada?
farsi giustizia da sé?
munirsi di uno stock di duomi di milano
segnalare all'autorità giudiziaria una notitia criminis già spaparanzata su tutti i giornali?
se non ci pensano le istituzioni a trattare come meritano costui e quelli che trattano i giudici da comunisti, cerebrolesi, persecutori complottisti, peggiori dei terroristi,
il cittadino che dovrebbe fare oltre che esser mazziato dallo stato e dall'antistato, farsi anche dare dell'asino da dei cornuti?
24.1.13
richezze private e pubbliche povertà
Non so chi si sia impoverito di più, so che la Banca d'Italia dice che la classe.. bassa, il 50% della popolazione, con la cosiddetta crisi è passata già dal 10 al 9,4 % della quota di ricchezza nazionale.
Facciamo sì che i sacrifici vadano in servizi sociali non ad ingrassare i Fiorito (magari votando bene), ma le faccio notare che intanto dipendenti e pensionati pubblici e privati, cui quasi l'intero gettito fiscale viene estorto alla fonte, tanti distinguo e condizioni non li possono avanzare.
Onore al merito! ci mancherebbe. Purché ci si intenda su cosa sia. Considera meritevole della sua amicizia il leale, onesto, generoso, operoso e intelligente o il furbastro avido, arrivista, senza scrupoli, forte delle sue appartenenze e competenze in raggiri e scorciatoie per il successo?
Non metterebbe alla porta nel giro di due minuti quello dei suoi ospiti che facesse l'arrogante in nome delle sue vittorie e medaglie?
E quale delle due categorie le sembra premiata in tutti i campi nel panorama attuale e nostrale in particolare? Il "furbetto del quartierino" e il mestier del marciapiedino a me pare la regola non l'eccezione.
Merito o no, diritti fondamentali e dignità-sacralità della persona ( salute, istruzione, mobilità, abitazione) vanno garantiti a tutti, comunque! anche a chi fosse causa del suo mal...fuori dalla giungla.
Chissà perché al riguardo la famosa Europa più avanzata, dove ad es. il Reddito di cittadinanza è una realtà consolidata da per tutto da decenni, non venga mai citata qui da noi, dove non si sa nemmeno cosa sia quella roba lì ( e in Grecia, guarda caso)
C'è insomma anche una ricchezza comune a tutti da tutelare. Persino egoisticamente: sarebbero godibili pur meritate e oneste fortune private in un ambiente sociale dominato da ingiustizie, odio, violenze e degrado generali?
PS. Una curiosità . Con le "ricette fintoegualitarie ormai bocciate dalla storia" allude per caso .. alla dottrina sociale cristiana?
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Non so chi si sia impoverito di più, so che la Banca d'Italia dice che la classe.. bassa, il 50% della popolazione, con la cosiddetta crisi è passata già dal 10 al 9,4 % della quota di ricchezza nazionale.
Facciamo sì che i sacrifici vadano in servizi sociali non ad ingrassare i Fiorito, ma le faccio notare che intanto dipendenti e pensionati pubblici e privati, cui quasi l'intero gettito fiscale viene estorto alla fonte, tanti distinguo e condizioni non li possono avanzare.
Onore al merito! ci mancherebbe. Purché ci si intenda su cosa sia. Considera meritevole della sua amicizia il leale, onesto, generoso, operoso e intelligente o il
furbastro avido, arrivista, senza scrupoli, forte delle sue appartenenze e competenze in raggiri e scorciatoie per il successo?
Non metterebbe alla porta nel giro di due minuti quello dei suoi ospiti che facesse l'arrogante in nome delle sue vittorie e medaglie?
E quale delle due categorie le sembra premiata in tutti i campi nel panorama attuale e nostrale in particolare? Il "furbetto del quartierino" e il mestier del marciapiedino
a me sembrano la regola non l'eccezione.
Merito o no, diritti fondamentali e dignità-sacralità della persona ( salute, istruzione, mobilità, abitazione) vanno garantiti a tutti, comunque! anche a chi fosse causa del
suo mal...fuori dalla giungla.
Chissà perché al riguardo la famosa Europa più avanzata, dove ad es. il Reddito di cittadinanza è una realtà consolidata da per tutto da decenni, non venga mai citata qui da noi, dove non si sa nemmeno cosa sia quella roba lì.
C'è insomma anche una ricchezza comune a tutti da tutelare. Persino egoisticamente: sarebbero godibili pur meritate e oneste fortune private in un ambiente sociale dominato da ingiustizie, odio, violenze e degrado generali?
PS. Una curiosità . Con le "ricette fintoegualitarie ormai bocciate dalla storia" allude per caso .. alla dottrina sociale cristiana?
26.1.13
la custodia cautelare
Non solo deve esservi cautela nei provvedimenti di "custodia cautelare" (in primis per i piccoli autori di piccoli reati) ma anche una gestione separata e distinta,
se pur non meno attenta e vigilante, fisicamente e giuridicamente, dalla carcerazione in esecuzione di sentenza definitiva, unica certificazione di colpevolezza.
Custodia, per l'appunto, anche nella sua valenza positiva, di colui cui è fatto obbligo di offrire piena disponibilità all'iter giudiziario, rigoroso e celere. La differenza non è nominale.
Una "carcerazione preventiva" è una contraddizione in termini sotto il profilo costituzionale.
27.1.13
fugaci scrupoli elettorali
<<Ingroia -e non solo lui- oggettivamente stanno facendo in modo che il centrosinistra non possa governare da solo>>
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governi con loro! no?
ah..vuole governare con monti fini e casini?
e vuole i voti di ingroia?
ah, ho capito!
..potrebbero provare a chiederli a storace!
Puoi aver deciso convintamente di votare per Rivoluzione Civile.
Però, in momenti di debolezza, può assalirti il timore di favorire il ritorno, pardon.. il ristosemprequa, dell'Untore.
Ma per fortuna che c'è D'Alema a liberarti d'ogni scrupolo e d'ogni ambascia con le sue esternazioni.
E ti rilassi.
Quel rischio è certezza se vince questo PD.
Il 'suo'.
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no toghe politiche! (28.1.13)
Ma sì, basta con questi magistrati che usano la magistratura come trampolino per la carriera politica!....
Grasso!! Si dimetta!
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stupri di verità
Sì, però..direi che gli sfoghi telefonici e vaniloqui sadici di un imbecille impotente, non sono esattamente uguali a 'Progettavano stupro di una ragazza ebrea"
come hanno titolato ad una voce tutti i solerti inquisitori contemporanei del revisionismo storico.
28.1.13
il nocciolo delle porche elezioni
Per noi l'unico interesse, l'unico per che di queste por che elezioni è verificare il peso delle forze antagoniste al sistema liberoschiavista, Rivoluzione Civile e Cinquestelle.
Punto.
Quindi votate secondo convinzione, liberamente non secondo i calcoli utilitaristi della serva. E dei servi.
Dopo il voto ci conteremo e se i conti torneranno.. faremo pure i conti!
Ma se venite a patti con la vostra coscienza e col nemico.
Se vi suicidate nel segreto dell'urna.
Se vi autoespellerete dal Parlamento come l'altra tragicomica volta....
allora ditelo che siete oche giulive che gli torcano il collo: "qua..qua..raquàà!"
Che vinca lo Sbranatore, lo Stercoimprenditore o il Tecnico Macellatore, l'uno o l'altro dei partiti alleati dello 'attuale' governo è uno e medesimo. L'istesso.
La solita macelleria. La nostra disfatta, comunque.
Non vi sono bastati vent'anni per capirlo?
Volete che vi faccia un disegnino?
Eccolo qua, allora!
Mandare tutto a carte quarantotto, far saltare il banco.. e le banche, stravolgere tutti i loro piani.
E poi intimare solennemente
" Silenzio! Tutti in piedi! Entra il Popolo Sovrano!"
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Non dobbiamo più delegare la cura delle nostre priorità.
Nostre, di Cittadini.
Tutte le cose importanti le deve votare il popolo, direttamente, a maggioranza.
Dovessimo votare anche tutte le settimane. Come in Svizzera.
Basta semplificare, ottimizzare e informatizzare i procedimenti decisionali sovrani.
Che più in generale è incardinare la democrazia nelle istituzioni irreversibilmente.
La delega invece si converte, immancabilmente, in privilegio, cricca, loggia, banda, casta e stupro, sequestro e sfruttamento delle Istituzioni.
Le loro elezioni sono il rituale liturgico di questo loro modello e della loro governabilità, cioè libertà di manovra.
Per questo dico di votare forte e fuori.
Per inceppare il sistema e porre all'ordine del giorno il tema della democrazia reale, alla buon'ora!
30.1.13
cerv elli persi e Ingroia
Anime morte e cervelli persi ci rammentano le accuse di Orlando a Falcone. Come tali dimenticano che Orlando era affiancato, spalleggiato e supportato da una nutrita schiera di Compagni-sifaperdire.
Della ..Rete facevan parte anche i DS e Magistratura Democratica che diedero una prima prova dell'ostilità a Falcone, fin dal 1988, votando contro la successione a Caponnetto come Consigliere Istruttore. (v.Elena Paciotti di M.Dem., poi presidente dell'ANM e deputato europeo per i DS di Occhetto).
Il loro astio monta a seguito della imputazione di calunnia di Falcone contro il sedicente pentito Pellegriti,( imboccato da Izzo, il fascista autore del massacro del Circeo, con replica recente) e della sua requisitoria nel processo per gli omicidi Mattarella, La Torre, Reina .
L'una perché favoriva Andreotti e Lima , la seconda perché prospettava connivenze e responsabilità di DS di Palermo.
Quando alfine Falcone, costretto all'umiliazione di discolparsi davanti al CSM, si fa promotore dell'Istituzione della Procura nazionale antimafia e accetta la nomina a Direttore affari penali presso il Min. Giustizia, per sottrarsi ai corvi e ai veleni di Palermo e ritrovar possibilità di azione, le accuse diventano coro unanime a sinistra e l'ostilità aperto ostracismo.
Falcone, già normalizzatore e insabbiatore, già simulatore e autore dell' autoattentato dell'Addaura, diventa traditore e megalomane.
Sandro Viola su la Repubblica."Non si capisce come mai Falcone non abbandoni la magistratura. S’avverte l’eruzione di una vanità, d’una spinta a descriversi, a celebrarsi, come se ne colgono nelle interviste dei guitti televisivi».
L'ANM indice uno sciopero nazionale della magistratura nel 1991 contro la PNAntimafia, in specie destinata a Falcone, che "non dà più garanzie di indipendenza" ('Unità,marzo 1992)
Sono coristi di prima fila Rifondazione Comunista e i Lucio Magri del Manifesto.
Persino Borsellino è in dissenso con lui.
La Procura Antimafia viene istituita ma la "gioiosa macchina da guerra" realizza il suo piano e il CSM boccia ancora la candidatura di Falcone . E poi di Borsellino!
Compiuto il massacro morale, la Mafia esegue quello fisico dei due magistrati.
A questo punto il coro cambia s-Partito.. "Santi subito!"
Cos'è che dicono adesso? che certi paralleli odierni con la sorte di Falcone sono illeciti e offensivi?
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Anime morte e cervelli Persi ci rammentano le accuse di Orlando a Falcone. Come
tali dimenticano di dire che nella ..Rete a dar man forte c'erano una nutrita schiera di ..Compagni.
I DS di Occhetto diedero una prima prova dell'ostilità a Falcone, fin dal 1988, votando contro la sua successione a Caponnetto (v.Elena Paciotti di Mag.Dem. poi presidente dell'ANM e deputato europeo per i DS).
Il loro astio monta a seguito della imputazione di calunnia di Falcone contro il
sedicente pentito Pellegriti,( imboccato da Izzo, la be stia fa scista del massacro del Circeo, con replica ) perché favoriva Andreotti e Lima e della sua requisitoria nel processo per gli omicidi Mattarella, La Torre, Reina, perché prospettava connivenze e responsabilità di DS di Palermo.
Quando alfine Falcone, costretto all'umiliazione di discolparsi davanti al CSM, si fa
promotore dell'Istituzione della Pr. Naz.le Antimafia e accetta la nomina a
Direttore affari penali presso il Min. Giustizia per sottrarsi a corvi, veleni e trappole di
Palermo, le accuse diventano coro unanime a sinistra e l'ostilità aperto ostracismo.
Falcone, già normalizzatore e insabbiatore, simulatore e autore dell' autoattentato dell'Addaura, diventa traditore e megalomane.
L'ANM indice uno sciopero nazionale della magistratura nel 1991 contro di lui
che "non dà più garanzie di indipendenza" ('Unità, marzo 1992)
Sono coristi di prima fila Rifondazione Comunista e i Lucio Magri del Manifesto.
L'Antimafia viene istituita ma la "gioiosa macchina da guerra" realizza il suo piano e il CSM boccia ancora la candidatura alla sua Direzione di Falcone . E poi di Borsellino!
Compiuto il massacro morale, la Mafia esegue quello fisico dei due magistrati.
Di colpo il coro cambia s-Partito: "Santi subito!"
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Sandro Viola su la Repubblica."Non si capisce come mai Falcone non abbandoni la magistratura. S’avverte l’eruzione di una vanità,
d’una spinta a descriversi, a celebrarsi, come se ne colgono nelle interviste dei guitti televisivi».
Cos'è che dicono adesso? che certi paralleli odierni con la sorte di Falcone sono illeciti e offensivi?
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<<..il dott. Ingroia non mancava mai ai recenti congressi dei compagni..>>
Ovviamente! Coi suoi compagni Partigiani della Costituzione!
Ma ai Congressi dei Compari di merende del mostro di Arcore sempre
- - - - - - -
Abominevole il suo ( la sua ideucola) di Comunismo.
Il Mio.. ops! sto su un'altra lunghezza d'onda..mi comprende??!!..
È caduta la linea, mannaggia!
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AVVISO
Se il nome e la figura di Ingroia e le polemiche da lavanderia contro di lui debbono servire a dar sfogo ai pruriti
e rodimenti dei tanti affetti dall'immarcescibile sindrome di anticomunismo servile viscerale, abbiamo la solita terapia da consigliarvi.
Grattatevi!
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" Se ne valesse la pena.." ne farei l'elenco dice un di quei poveretti delusi e
surfisti provetti che cavalcan l'onda degli insulti a ingroia.
Ne va di noi stessi!.. e non ne vale la pena, dice?
Val meglio la pena di far le pulci all'ultima speranza, la sola carta che abbiamo?
Su Favia ha toppato, sì, e allora?
Non andiam più ..in onda?
Salvatore è 'nu bravo cristiano, un po' troppo emozionale..e si può capire perché.
E non si faccia un chiodo fisso delle liste semibloccate, pensi piuttosto alla democrazia bloccata del tutto.
Cosa doveva fare Ingroia, le primarie in due settimane?
Un partito è una vicenda, una storia, un'avventura.
Cambia! Pensi come sarebbe diverso se prendesse il 25-30%.
Lei vuol essere della partita oppure no? Se lo dica.
Sa come son finiti, no? mica solo il Grillo parlante, anche il corvo nero di Totò e Pasolini.